Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2010

Santana - Abraxas (1970, CBS)

Immagine
Il capostipite del rock-Latino. Una grande opera di contaminazione di culture musicali differenti formalmente, come il blues e la musica latino-americana, sotto l'impronta comune del rock. Una musica arroventata dai ritmi afro-cubani, innamorata del blues e della lancinante melodia di una Gibson. Torride sensazioni che si avvinghiano a vecchi dissidi di frontiera in un febbrile e continuo approfondimento stilistico-compositivo. Abraxas è il matrimonio tra carnalità e spiritualità. Suoni avvolgenti, ritmici e passionali intrecciati dalle abili mani di musicisti che volano liberamente tra sapori salsa, anime africane con doverosi omaggi a Tito Puente e ai Fleetwood Mac di Peter Green. A distanza di anni e di diversi mutamenti, e ancora oggi molto difficile trovare un lavoro impregnato di tante musiche e tante ispirazioni diverse inglobate in un volume musicale dalla fisionomia unica. 1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana

Ornette Coleman - Free Jazz (1960, Atlantic)

Immagine
L’ultima grande svolta stilistica all'interno del jazz. Questo manifesto aggressivo e durissimo e stato l'elaborazione compiuta di una tecnica e di un linguaggio basato esclusivamente sulla libertà formale degli esecutori. É l'anarchia sonora che rompe con la tradizione dove l'unico elemento che vi resta agganciato indissolubilmente è la negritudine. Con Free Jazz, Coleman e il suo Double Quartet spezzano le regole e rompono definitivamente con il passato senza alcuna posizione di comodo creando un vero proclama della nuova cultura nera, alla ricerca del riscatto e delle sue aspirazioni. Sono 40 minuti leggendari dove, per la prima volta, otto musicisti cooperano in contrapposizione, improvvisando a turno i loro solos sotto la guida attenta di Coleman e con interludi prearrangiati, punti di riferimento per ulteriori slanci. [...] In Free Jazz, Ornette Coleman è il provocatore, il demistificatore che suscita mille perplessità ed insinua volutamente mille dubbi. Un mon

Miles Davis - Bitches Brew (1970, Columbia)

Immagine
Il manuale enciclopedico del jazz-rock. "Brodo di cagne" l'opera monumentale e rivoluzionaria di Davis. Un concentrato incredibile nella sua logica e perfezione, in cui il free-jazz, il funky ed il rock vengono decodificati e riassemblati dalla musica africana come originaria di tutto. Qui la protagonista assoluta è l'ispirazione e su di essa Miles Davis costruisce in maniera quasi rabbiosa un nuovo linguaggio, una ricerca di nuove soluzioni strappate dal precedente formidabile In A Silent Way. [...] Sei temi immortali dal fascino ipnotico che rappresentano la consapevolezza espressiva di questo gigante, e la scoperta di una nuova musica, creativa e libera da qualsiasi schema. [...] 1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana Miles Davis - Bitches Brew: 40th Anniversary Collector's Edition (2010) Disc 1: 01. Pharaoh's Dance (20:06) 02. Bitches Brew (27:01) 03. Spanish Key (17:35)

Jimmy Webb - Archive (1970-1977 Warner)

Immagine
A soli 21 anni Jimmy Webb viveva di rendita con royalities sicure dovute a canzoni che hanno fatto la storia della musica americana tra la quale By The Time I Get To Phoenix, Up Up And Away, Wichita Lineman, MacArthur Park. Comunque, se il suo contributo come compositore è stato largamente riconosciuto dalla critica e dal grande pubblico, il suo autentico ruolo di solista e stato invece compreso da pochi, anche se Land's End, El Mirage e Angel Heart sono dischi meravigliosi da portare con se come primario mezzo di sopravvivenza sulla classica isola deserta. [...] Una musica che sopravvive incredibilmente alle mode rimanendo sempre qualcosa di celebrativo e intimo. E un'immagine che spunta da un vetro bagnato dalla pioggia e trasforma la malinconia in vibrazione serena, irripetibile. Tantissimi hanno provato a calarsi nelle profondità emotive del pop seguendo i suoi dettami, ma solo pochi menestrelli dal palato fino, tra i quali Paddy McAloon, Kenny Rankin e Stephen Bishop so

Janis Joplin – Pearl (1970, CBS)

Immagine
Atto finale della più grande cantante di blues bianco mai esistita poco prima della sua dipartita a causa di una overdose di eroina. Pearl e il canto del cigno di una donna sola, infelice, che canta la sua tristezza con rabbiosa determi­nazione. A due passi dall'auto­distruzione Janis realizza a Los Angeles il sogno di emulare la sua antica maestra nera, Bessie Smith. Ogni brano è un gemito, un pianto disperato, dove il sesso e l'anima si uniscono per diventare emozione sconvolgente, viva, esplosiva. Non ci sono più le certezze di essere l'unica star di un gruppo di dilettanti come i Big Brothers né il dilemma e la paura del fallimento con la degenerazione sonora di Kozmic Blues, ma c'è un'artista che sente la fine un attimo prima e vuole dare il meglio di se per esser ricordata. Uscito postumo, Pearl è un epitaffio alla Spoon River. Si possono rintracciare canzone dopo canzone, nascita, splendore, miseria e morte di un talento inimitabile cui bastava soltanto un so

James Brown – Sex Machine (1970, Polydor)

Immagine
La forza estremista del ‘pure funk’ come elemento di liberazione e vanto della propria negritudine. Laddove il soul stava rendendo sempre più soffici le sue radici rhythm' n 'blues, il Godfather ne esaltava tutta potenza viscerale. Questo live è il punto d'arrivo per un’intensa e individualistica interpretazio­ne di tutta la musica nera. Energia selvaggia, sensualità trascinante, lacrime, sudore e tutto il potenziale emotivo-sen­suale in questa incredibile jam senza fine. Le versioni dei suoi hits catturati dal vivo in questo album sono la panoramica ideale del suo repertorio migliore, il più passionale e sincero della sua sterminata produzione. Esse sono l'intera gamma del pensie­ro musicale di James Brown: il movimento costante del 'clima', ovvero il famoso groove e l'av­vincente interpretazione di ogni singola nota. Oltre alla musica dell'anima, anche tutto il movi­mento hip-hop deve innalzare un monumento a Mr. Dynamite.

Frank Zappa - Hot Rats (1970, Bizarre)

Immagine
La sintesi perfetta di tutti gli aspetti della policromia zappiana: dadaismo, rock psichedelico, jazz ed elettronica. Hot Rats è l'affermazione totale del suo genio che, partendo dal mondo dei freak e della contro-cultura, viene accettato finalmente in toto da quella ufficiale. Hot Rats è un vero must dell'avanguardia fatto di liriche corrosive ed iconoclaste in un collage di stili musicali agli antipodi, come melodie di pura muzak e geometrie sinfoniche di Varèse e Stravinsky. […] Un contributo determinante viene offerto da due alchimisti ispirati come Captain Beefheart e il violinista francese Jean Luc Ponty, mentre delle gloriose Mothers of Invention non è rimasto che il fido Ian Underwood. Hot Rats è sicuramente l'opera più lungimirante di Zappa, quella che si assicurò nelle decadi successive uno stuolo di convinti replicanti. Musica sociologica per il Buñuel del rock. 1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana

Derek And The Dominos - Layla And Other Assorted Love Songs (1970, RSO)

Immagine
Una delle collaborazioni più riuscite degli annali rock. Gli assolo storici e definitivi del rock-blues nell'incontro tra le uniche due chitarre bianche che potevano competere in feeling con i maestri neri del blues. Eric Clapton, chitarrista come pochi, e Duane Allman, session man di grido, capo della band omonima e maestro impareggiabile dello stile bottleneck, messi insieme non avevano nemmeno cinquanta primavere, ma i duelli mozzafiato inclusi in questo album sono qualcosa di epico e leggendario ancora oggi. Layla e il manifesto di una generazione di giovani talenti riconosciutasi nella voglia di crescere tra gusti eleganti ed amoreggiamenti chitarristici di potentissimo concentrato emozionale. Una identità musicale, purtroppo, rimasta unica (Allman morì in un incidente motociclistico pochi mesi dopo), ma i sentieri da cui si dipanano questi assoli mozzafiato sono un viaggio imperdibile di purezza istintiva e tecnica impeccabile. 1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al

Crosby, Stills, Nash & Young - Déjà Vu (1970, Atlantic)

Immagine
I cultori più significativi della scena westcoastiana si rifacevano direttamente agli ex gruppi di appartenenza (Byrds e Buffalo Springfield) con l'aggiunta di un turista inglese che sapeva ammaliare con armonie pop sperimentate anni prima con gli Hollies. Un supergruppo nato per caso è l'autore dell'avventura più esaltante della musica californiana. Una band atipica, dominata dagli ego e dalle personalità, ma ispirata quanto basta per rappresentare al meglio tutta la leggenda del country-rock. […] In Déjà vu CSN&Y danno mille risposte che prima parevano scontate. Sono giovanui adulti che rincorrono il benessere dello spirito rifugiandosi dentro una musica disincantata e ricca di ideali. Ballate struggenti che non credono più al sogno americano e la sua way of life come un'oasi purificatrice che ci aspetta rassicurante ai margini del deserto rosso della nostra coscienza. […]  1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi

Captain Beefheart (And His Magic Band) - Trout Mask Replica (1970, Reprise)

Immagine
Questo album nel panorama rock ha lo stesso significato e la stessa influenza che Free jazz di Coleman ha avuto nel movimento avanguardistico del jazz. Ovvero la disintegrazione del linguaggio sonoro e della sua logica. Trout Mask Replica rappresenta l'alternativa all'underground culturale diventato ormai una specie di trash tradizional-borghese. Una dimensione dell'assurdo che diventa logico schematico nella consequenzialità di questa musica farneticante fatta di blues scorticati, ballate country-jazz, urla e pseudo-melodie distrutte da una voce rauca e distorta. […] E poi c'è questa sgangherata Magic Band composta da dilettanti ai quali l'intransigente Donald Van Vliet Cuore-di-Bue assegna un non ruolo preciso, per dimostrare che il caos è l'inizio di tutto. 1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana "Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa, non bis

Tim Buckley - Happy Sad (1969, Elektra)

Immagine
Il Buckley delle ballate impossibili, a cavallo tra la struttura canonica di canzone e la rarefazione totale del linguaggio sonoro. Happy Sad arriva un attimo prima del lungo viaggio senza ritorno alla disperata ricerca di nuove percezioni e di nuovi segreti. Diviso tra il dialogo e la chiusura interiore, questo lavoro è la sublimazione delle capacità evocative di un uomo fragile che sta rinunciando a qualcosa di vitale per il suo equilibrio incamminandosi per sentieri difficili e pericolosi. [...] Dai solchi di Happy Sad si sono levate in volo altre anime pure come Shawn Phillips, Peter Hammil e il primo Alan Sorrenti. 1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi /Arcana Tim Buckley - Happy Sad:  1. Strange Feelin' 2. Buzzin' Fly 3. Love From Room 109 at the Islander (On Pacific Coast Highway) 4. Dream Letter 5. Gypsy Woman 6. Sing a Song For You Spoiler : http://www.mediafire.com/?mgdm2mnneak

The Kinks - Arthur (Or Decline And Fall Of The British Empire) 1969, Pye

Immagine
La parentesi meno commerciale dei Kinks ma sicuramente la più personale e completa. La risposta a Tommy degli Who. La radice del mitico beat inglese in uno dei più bei concept album della storia del rock. Il rock'n'roll che scuote il torpore pericoloso della società anglosassone evidenziandone tutte le sue contraddizioni sociali. Arthur è una rock-opera altamente provocatoria ed estremista che anticipa la svolta cabarettistica dei Kinks e propone non più semplici spaccati di vita, ma canzoni-messaggio dalla più complessa struttura armonica e dalla vena umoristica dolce-amara decisamente dickensiana. [...] Originariamente ideato e commissionato come soundtrack televisivo, Arthur mette preziosamente in evidenza le punte espressive del british rock e l'arte del songwriter Ray Davies. 1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana Tracks: 1. Victoria 2. Yes Sir, No Sir 3. Some Mother's Son 4. Drivin' 5. B

The Band - The Band (1969, Capitol)

Immagine
Se nell’album d’esordio incombeva fin troppo l’ombra di Bob Dylan e della leggenda di quella fattoria rosa situata a dieci minuti da Woodstock, chiamata Big Pink, questo secondo lavoro, intitolato semplicemente The Band ha, a livello musicale, una potenza innovatrice pari alla trilogia elettrica dylaniana della meta anni '60, con la quale si passava dall'era pionieristica a quella moderna della canzone d'autore. E cosi, mentre Dylan con le sue poesie-musicate indagava sui mali filosofico-esistenziali dell'America, questi cinque musicisti per quattro quinti canadesi ne rivalutano le matrici e i sentimenti popolari. [...] Questo lavoro rappresenta la fertile e reale libertà d'azione della musica rock nel suo periodo aureo nonché tappa storica per la sua evoluzione. The Band are: Robbie Robertson (chitarra, pianoforte); Richard Manuel (organo, armonica, sassofono, batteria); Garth Hudson (tastiere, sintetizzatore, sassofono); Rick Danko

Pentangle - Basket Of Light (1969, Transatlantic)

Immagine
Protagonisti con i Fairport Convention di tutto il movimento folk-rock anglosassone. Se però questi ultimi si dirigevano sempre più sicuri verso i sentieri del rock e del country, i Pentangle aprivano le porte ad altre forme di musica popolare subalterna come il gospel, il jazz e il blues. Una line-up di musicisti preparati ed eclettici con un solidissimo background alle spalle che permetteva loro di spaziare efficacemente tra repertorio tradizionale e composizioni personali arricchendo il tutto di idee nuove e tematiche musicali particolari. Partendo da tutti questi presupposti, Basket Of Light è un'opera che si muove su variabili di percorso attraenti e infinite. [...] Un lavoro omogeneo nelle sue continue impennate e nelle sue modifiche generose in cui ogni musicista, specialmente il trio Thompson - Jansch - Renbourn, diventa un perno indissolubile per l'equilibrio del sound. Fedele agli impulsi e alle necessità storiche del momento, e il massimo contributo donato da v

King Crimson - In The Court Of Crimson King (1969, EG Records)

Immagine
Creatura misteriosa e magica, Re Cremisi apre le porte del suo regno e narra i motivi filosofici ed esistenziali che animano una musica dall'estetica differente, dalle architetture compositive sfaccettate. Con questo stupefacente album il rock ufficiale sente l'esigenza di fermarsi e ricominciare. E il passaggio di transizione attraverso il quale il rock progressivo acquista sempre più importanti capacità comunicative. Cinque geniali menti per una band democratica (prima della dittatura di Fripp) dotata di autodisciplina ferrea, che fissano un ordine strutturale ex novo, un universo creativo a se stante, dove rock, jazz, avanguardia abbinata a un efficace virtuosismo tardo romantico vengono sincronizzati su una ricerca e sullo studio del suono in continua espansione. [...] Clamorosamente rinnegato dall'esagerato perfezionismo di Robert Fripp (a suo parere le registrazioni non erano perfette), In The Court Of Crimson King rimane un album favoloso. Caposaldo amaro e lucente d

Jefferson Airplane - Volunteers (1969, RCA)

Immagine
L'album-manifesto dell'underground californiano, cassa di risonanza internazionale per tutti i movimenti di contestazione della nuova cultura giovanile, da Berkeley a Parigi, e l'ultimo album realizzato dai Jefferson con la storica line-up. Se già con Surrealistic Pillow i Jefferson crearono il primo vero esempio di acid-rock e Crown Of Creation è da tramandare ai posteri, con Volunteers la band di San Francisco raggiunge vette inaudite per una rock-band sconvolgendo completamente le concezioni musicali del tempo con atmosfere sospese ed inquietanti e soprattutto con una nuovissima proposta per quanto riguarda la ricerca melodica [...] Questa musica non è più un fenomeno underground, ma il patrimonio di tutte le persone che ancora oggi si commuovono nei versi di una delle più emozionanti anti-war-song di sempre: "Vai, prendi una sorella per mano e conducila lontano da questa terra ormai straniera...". 1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200

Isaac Hayes – Hot Buttered Soul (1969, Stax)

Immagine
Una delle prime manipolazioni della soul music. Con Hot Buttered Soul la storia della musica nera conosce la nuova deviazione del soul orchestrale. Isaac Hayes sale le scale della soul music mutandone i presupposti originari con brani lunghissimi e ricchi di contrappunti sonori ricercati, costruiti sulle tastiere e rifiniti poi con arrangiamenti sofisticatissimi che attingono al mainstream bianco (Webb, Bacharach).  La sua musica è solo un veicolo, lo schema sonoro, dal quale lo spirito nero e sensuale viene catturato, riproposto e miscelato con la semplicità dell'easy listening fino a donarle una nuova vita. [...] Con la mediazione dei leggendari Bar Kays questo album è un capo saldo che rispecchia in pieno tutta la poliedricità istintiva di  Hayes. 1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana Isaac Hayes Pictures Isaac Lee Hayes (Covington, 20 agosto 1942 – Memphis, 10 agosto 2008) è stato un musicista, doppiatore, attore e ca

High Tide – Sea Shanties (1969, Liberty)

Immagine
Gruppo tra i più misteriosi ed affascinanti, gli High Tide sono stati la perfetta incarnazione dell'outsider di lusso, colui che recita la parte dell'eterno Carneade. Sempre vicini a spiccare il grande salto sono rimasti, nonostante due lavori strepitosi, fermi inspiegabilmente ai blocchi di partenza. Questo incredibile debutto, preda per anni di collezionisti e intenditori prima dell'avvento del CD e della sua conseguente ristampa digitale, è tra le più emozionanti e sfortunate imprese del rock psichedelico a cavallo tra i '60 ed i '70. [...] Un lavoro cosi sfuggente e irripetibile da non aver avuto mai più replica, restando a tutt'oggi un organismo musicale inquietante e alieno da visitare con cautela e devozione come la casa di H.P. Lovecraft. 1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana Tracks: 01-Futilist's Lament 02-Death Warmed Up 03-Pushed, But Not Forgotten 04-Walking Down Their

Grateful Dead – Live/Dead (1969, Warner)

Immagine
Il canto del cigno delle grandi comunità lisergico-esistenziali. Un concerto-fiume dove il più importante gruppo di acid-rock della storia insieme ai Jefferson Airplane raggiunge l'apogeo luminoso di questa musica. In Live / Dead c'è tutta l'atmosfera respirata nelle loro leggendarie performance davanti a duecentomila persone, fatta di brani liberatori eseguiti sotto l'influenza dell'LSD, mentre gli spettatori partecipavano attiva-mente all'evento con i famosi acid-test. [...] In Live / Dead sono racchiuse tutte le coordinate di una nuova concezione di canzone, quella che va oltre lo standard dei tre minuti. Qui il tempo non esiste: la mente e il corpo vogliono viaggiare verso la liberty senza confini e la baia di Frisco è una base strategica determinante per queste evoluzioni bissate subito dopo con American Beauty . 1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana Nati dalla effervescente scena “hippie” della W

Fairport Convention – Liege & Lief (1969, Island)

Immagine
Nuove direzioni per la vecchia Inghilterra, dove tradizione e modi nuovi di sentire e raccontare la musica convivono in simbiosi perfetta. Con questo album i Fairport creano un nuovo formalismo allargando a dismisura tutte le possibilità compositive e sonore del folk inglese e giungendo a una origi­nalissima forma di rock che trova proprio nella tradizione la sua ragione di essere. Dopo Unhalfbricking, questo album e il passo definitivo verso l'adatta­mento alle nuove esigenze ritmo-melodiche moderne. Madrigali e danze cortigiane frenetiche combinate con materiale originale della band ed echi di country-rock americano si rinnovano tra straordinari intrecci elettroacustici e fanno fare una prima comparsa a lunghi assoli strumentali che saranno fonte d'ispirazione per tutto il circuito folk anglosassone. […] 1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana I Fairport Convention (insieme ai Pentangle il miglior gruppo de

Burt Bacharach - Make It Easy On Yourself (1969, A&M)

Immagine
Il pop venuto a contatto con la storia ritrova una patina di perfezione formale. Bacharach applica con successo la difficile arte della mediazione e del compromesso portando un nuovo concetto nella light-song, visualizzando insieme arrangiamento e melodia sino a renderli una cosa sola. Make It Easy Yourself è il rinnovamento del pop: Cole porter, più Hoagy Carmichael, più intrattenimento da scena hollywoodiana. […] Bacharach è un così grande esteta delle emozioni sonore da riuscire a rendere arte la musica leggera, concedendole sfondi futuri di inestimabile valore che lo fanno salire nell’olimpo dei più grandi compositori americani contemporanei. 1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana Tracks:  1. Promises, Promises 2. I'll Never Fall In Love Again 3. Knowing When To Leave 4. Any Day Now 5. Wanting Things 6. Whoever You Are I Love You 7. Make It Easy On Yourself 8. Do You Know The Way To San Jose 9. Pacific Co

B.B. King – Completely Well (1969, Bluesway)

Immagine
Il bluesman elettrico che sognava Charlie Christian e che ha guidato il rock degli anni '60 conquistando incondizionatamente qualsiasi platea. Blues Boy King insieme a John Lee Hooker è il mito più resistente della storia (oltre 50 dischi pubblicati), e certamente è stato il primo grande fenomeno di questa musica a far cadere le ultime barriere stilistiche ed annullare definitivamente la divisione di pubblico e gusti tra neri e bianchi. […] Completely Well è fatto di lunghe e impeccabili jam-sessions guidate dalla sua morbida Gibson, standard melodici modulati con una graspiness unica che sfocia nel finale con un atipico inserimento di archi. Questo album è l'indirizzo più preciso di Blues Boy. […] 1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana B.B. King Pictures Indiscusso "re del blues", B.B.King ("B.B." sta per "Blues Boy") già appartiene alla leggenda della musica del nostro pianeta come uno