Nirvana - Nevermind (1991, Geffen)
Dai sotterranei rivelatori del grunge viene alla luce l'album rock degli anni Novanta. Compiacendo e raffinando queste radici para-punk, i Nirvana giungono con questo album a una musica evoluta con intuito e cultura. Il punto di partenza un sound legato molto ai Led Zeppelin ed ai Black Sabbath, con sintassi melodiche inattese che conquistano uno spazio creativo determinante. Coraggioso e irriverente, Nevermind è musica dell'ignoto, della solitudine. Musica emotivamente instabile come il bandleader, magnetica e rabbiosa, ma capace di sussurri e confidenze innocenti. Kurt Cobain e il nuovo Jim Morrison? Stessa figura provocatoria, stesso autodistruttivo connubio di energia fisica e mentale, stesso alone di maledetto che tenta di sovvertire le leggi dello show-biz. Il grunge è anticonformista per necessità di sopravvivenza, ma è una prigione stretta ed angusta. Never mind scappa da essa. Corre avanti impietosamente, fino a toccare lidi inimmaginabili. Cobain arriverà all