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Visualizzazione dei post da settembre, 2011

England Dan & John Ford Coley - Dr. Heckle and Mr. Jive (1979, Big Tree)

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Dopo  aver trovato la chiave del successo nel 1976 con l'album Nights Are Forever  e altri hit come It's sad to belong e We'll never have to say goodbye again,  nel 1979, sempre con la produzione di Kyle Lehning, i due realizzano questo album più orientato verso il suono A.O.R. , supportati da specialisti del genere tra cui Steve Lukather, Jeff Porcaro e Steve Porcaro dei Toto, Lee Ritenour, Greg Phillinganes, Michael Boddicker, Ernie Watts, Richie Zito. Degli undici pezzi presenti sette sono di alto livello: la title track in apertutra dalal solida tessitura ritmica sostenuta dalla chitarra di Lukather, What Can I Do With This Broken Heart un mezzo tempo orecchiabilissimo uscito come singolo ed archi arrangiati da Gene Page,  Caught Up In The Middle ha lo stesso piglio compositivo, refrain avvolgente e generoso sax di Ernie Watts. Due gemme sono le ballate  Only A Matter Of Time  e What’s Forever For  di Rafe Vanhoy e ripresa in seguito da Michael Martin-Murphy. Altra spe

Tony Joe White – Dangerous (1983, Columbia)

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Il periodo “ Monument “ e “ Warner “ che va dal 1969 al 1973 è quello più celebrato per questo grande e misconosciuto songwriter. La sua musica fu etichettata “ Swam Pop “ , quella miscela di pop, blues, r&b e rock’n’roll che si suonava nelle pianure del Sud della Louisiana , ma più semplicemente era un country-soul con inflessioni boogie molto originale interpretato con una profonda e dolce voce baritonale. Si fece conoscere con “ Polk Salad Annie ", un brano che il suo idolo Elvis Presley mise subito nel repertorio live, ma basterebbero due canzoni come “ Rainy Night In Georgia “ , successo mondiale nella versione di Brook Benton e poi ripresa da un’infinità di artisti tra cui Ray Charles e Randy Crawford oppure “ That Loving Feeling “ sublimata da Isaac Hayes per comprendere appieno il suo talento di nero bianco. Tra il 1976 e il 1983, White cercava nuove strade espressive cercando di coniugare il suo swamp pop con il suono A.O.R. e la dance. In questo lungo periodo di

Teena Marie – Irons On The Fire (1980, Motown)

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Mary Christine Brocker, cantante e songwriter californiana dai capelli biondi aveva un talento nero esibito con una voce impensabile in un corpo bianco. Rick James fu il suo pigmalione che la introdusse in casa Motown incoraggiata anche dall’ex marito di Minnie Riperton, Richard Rudolph. Il patron Berry Gordy, storicamente restio ad assoldare artisti bianchi nelle sua scuderia, si entusiasmò di quella ragazza prodigio che con la sua superba vocalità sprigionava autentico sentimento soul. “ Irons On The Fire “ veniva dopo due grandi dischi come “ Wild And Peaceful “ , “ Lady T “ e un duetto strepitoso con Rick James dal titolo “ I’m Just A Sucker For Your Love “. Questo " Irons on the Fire" è un album in cui l’artista compone, canta, produce ballate roventi al massimo della forma. Gli arrangiamenti d’archi sono affidati al guru delle produzioni Motown Paul Riser, quelli vocali di Teena Marie che cura anche la sezione fiati insieme al gruppo funky degli Ozone. Un progetto mu

Chicago - Chicago 16 (1982, Full Moon/Warner Bros.)

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All’inizio degli anni Settanta , il jazz-rock dei Chicago, interpretato con lo spirito da big-band, fu una delle realtà più innovative ed eccitanti. Col passare del tempo la carica musicale si affievolì e il gruppo diventò ben presto l’ombra del magnifico organico strumentale che fu arrangiandosi con un repertorio da FM anonimo. Dopo i due mediocri lavori cronologicamente intitolati “ XIII “ e “ XIV “ più il quindicesimo che era semplicemente un raccolta di successi, i Chicago lasciano la Columbia, casa discografica del gruppo fin dall’esordio del 1969, e firmano per la Warner Bros con la quale pubblicano questo nuovo capitolo della saga. Ci sono due importanti novità : l’ingresso del gruppo del polistrumentista , autore e cantante Bill Champlin ( vera anima insieme a Peter Cetera del disco ) e la produzione impeccabile di David Foster che li indirizza verso un sound AOR melodico e moderno. Foster aggiunge sintetizzatori e tastiere per gli arrangiamenti coadiuvato da David Paich e

Johnny Bristol - Bristol’s Creme (1976 , Atlantic)

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Negli anni Sessanta Johnny Bristol si impose come una delle figure più significative del r&b di marca Tamla Motown. Prima insieme ad Harvey Fuqua poi da solo, Bristol ha scritto e prodotto per diversi artisti di punta della casa discografica di Detroit come Marvin Gaye & Tammi Terrell, Edwin Starr, David e Jimmy Ruffin, Stevie Wonder , Gladys Knight & the Pips , Jr. Walker, le Supremes. Nel 1973 lasciò la Motown per collaborare con la Columbia producendo e scrivendo per Johnny Mathis “ The Heart of a Woman “ con gli arrangiamenti favolosi affidati al mitico H.B. Barnun ( David Axelrod, Frank Sinatra, Lou Rawls, Count Basie, Aretha Franklyn ) e “ Slow Dancer “ l’album della “ conversione “ blue eyed soul di Boz Scaggs. L’anno dopo approdò alla MGM con la quale pubblicò due album. Il primo “ Hang On In There Baby ” che sarà anche quello più famoso, un lavoro di raffinato e moderno r&b con le orchestrazione sempre ad opera di H.B. Barnun e con la title track che ebbe an

Dr.John - City Lights (1978, Horizon)

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Malcom Rebenack, classe 1940, nativo di New Orleans in arte Dr. John, anche se per lungo tempo qualcuno lo ha chiamato “ Dr. Voodoo “. La sua musica fonde da sempre elementi di blues, rock e ritmi cajun con uno stile vocale che ha fatto scuola creando un vero e proprio standard di cui Leon Russel ad esempio se ne appropriò con successo. Dr. John è diventato nel tempo un nome leggendario, con lui hanno suonato  tantissime telle del pop e del rock tra cui i Rolling Stones, la Band, Bob Seger, Harry Nilsson, Ringo Starr, Joe Cocker. Registrato a New York con il meglio della scena jazz-fusion dell’epoca (Steve Gadd, John Tropea, Richard Tee, Will Lee, , Deodato, David Sanborn, Ronnie Cuber, George Young) , ovvero tutti musicisti che giostrano con il consueto professionismo e prodotto da Tommy LiPuma insieme al chitarrista Hugh McCracken, questo album è il primo dei due dischi per la Horizon, l’etichetta specializzata della A&M per quanto riguarda la divisione jazz. Un lavoro ricco

Lou Donaldson - Blues Walk (Blue Note, 1958)

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Considerato il massimo capolavoro di Lou Donaldson, Blues Walk costituisce il punto di svolta con il quale il grande virtuoso di sax contralto inizio ad allontanarsi dallo stile di Charlie Parker aggiungendo quelle sonorità scure e inconfondibilmente blues che in seguito sarebbero diventate il suo marchio di fabbrica. I sei brani in programma si collocano ancora chiaramente nel solco del bebop e i passaggi dai toni più delicati non sono sdolcinati come quelli che si possono ascoltare in alcuni album realizzati in seguito da Donaldson, per cui questo disco appare brillante e originale anche nei momenti in cui il grande Lou non produce i suoi caratteristici fuochi d’artificio. L’elemento che ha consentito a Blues Walk di raggiungere lo status di capolavoro del jazz è il suo coinvolgente calore. I sei brani in programma sembrano fatti apposta per esaltare la meravigliosa vena melodica dello strumento di Donaldson, che riesce a rendere spontanei e molto gradevoli anche gli elementi più

k.d. lang – Invincible Summer (2000, Warner Bros.)

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Un soffio pop bonario e dolce muove le ali artistiche di una k.d. lang irriconoscibile ma stupenda. Non aspettative la folk singer impegnata nel carpire i segreti del country di “ Shadowland “ , “ Absolute Torch And Twang “ e “ Ingénue “ , qui ci imbattiamo in una songwriter di light-pop di altissimo livello alle prese con canzoni melodiche solari , orchestrazioni leggere , armonie piuttosto sofisticate. La canadese Kathryn Dawn Lang abbreviato in k.d. lang ( in minuscolo per onorare il poeta e.e. cummings) propone undici brani di un romanticismo lineare, di atmosfere distese, di sottili vibrazioni e serenità pulsante. Il produttore Damian LeGassick ( Madonna, Blur, William Orbit, Rufus Wainwright ) realizza una splendido confezione a livello di arrangiamenti vocali e strumentali per una sfavillante dimensione elettro-acustica. “ Invincible Summer “ ci fa scoprire così una nuova bellezza di scrittura dell’artista, costruita con ballate levigate e gradevolissime. Ricordi e influenz

Jimmy Smith & Wes Montgomery - The Dynamic Duo (Verve, 1966)

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Il producer Creed Taylor fece una scelta molto avveduta riunendo nel 1966 in uno studio di registrazione Jimmy Smith, Wes Montgomery e Oliver Nelson: la spontanea vitalità che pervade questi arrangiamenti ebbe infatti il potere di dare dì scatenare l’uomo dal ‘grande pollice’ (Montgomery non usava il plettro), mentre il mago dell’organo si pose alla tastiera con un brio che non gli si conosceva dai suoi precedenti dischi pubblicati dalla Blue Note. Da questo pentolone ribollente come l’inferno venne preparata una pietanza gustosa e piacevolmente piccante, che seppe scatenare l’entusiasmo anche degli appassionati più esigenti. Il programma inizia con “Down By The Riverside”, dove Wes suona la chitarra come Dio comanda e Jimmy compie veri e propri prodigi sulla tastiera. “Night Train” costituisce un esempio più che convincente del genio di Oliver nell’arrangiare una canzone per ottoni, mentre l’andamento lento di “13 (Death March)” concede all’ascoltatore un attimo di pausa prima c

Sonny Rollins & Coleman Hawkins - Sonny Meets Hawk! (BMG, 1963)

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Un disco la cui descrizione verbale può suonare incredibile a chi non l'ha mai ascoltato. Rollins, sopra un sostegno armonico vago e ambiguo, chiama accanto a se‚ il suo maestro Coleman Hawkins: e Hawkins, in questo contesto d'avanguardia, gli ruba il centro della scena, sospingendolo - per distinguersi - verso scelte estreme: fischi, suoni raschianti, doppie note. Un esaltante dialogo attraverso le generazioni, sul senso stesso e sul destino del jazz. Personnel: Sonny Rollins, Coleman Hawkins (tenor saxophone); Don Cherry (trumpet); Paul Bley (piano); Bob Cranshaw, Henry Grimes (bass); Roy McCurdy, Billy Higgins (drums). Tracks: 1. Yesterdays 2. All The Things You Are 3. Summertime 4. Just Friends 5. Lover Man 6. At McKies' Spoiler : http://rapidshare.com/files/321295796/Sonny_Rollins_and_Coleman_Hawkins_-_Sonny_Meets_Hawk__1963.rar

Art Blakey - A Night At Birdland Vol 1 - Vol 2 (Blue Note, 1954)

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Il 21 febbraio del 1954 il quintetto di Art Blakey si esibì al Birdland di New York, registrando dal vivo uno dei suoi dischi più famosi e riusciti. In queste improvvisazioni prende vita la formula dei Jazz Messengers: una ritmica incalzante, arrangiamenti semplici e di grande impatto. Il modello di questa formazione non fu più eguagliato, sia per l’entusiasmo contagioso sprigionatosi per la prima volta, sia per l’elevata ispirazione dei musicisti, in primis: Horace Silver e Clifford Brown, che purtroppo morì due anni dopo in un incidente stradale limitando la sua carriera discografica a soli quattro anni. FreeVideoCoding.com Art Blakey Quintet: Art Blakey (drums); Lou Donaldson (alto saxophone); Clifford Brown (trumpet); Horace Silver (piano); Curly Russell (bass).  Vol 1:  1. Announcement by Pee Wee Marquette 2. Split Kick 3. Once in a While 4. Quicksilver 5. Night in Tunisia, A 6. Mayreh  Vol 2: 1. Wee Dot 2. If I Had You 3. Quicksilver - (alternate take

Miles Davis - Miles Ahead (Columbia, 1957)

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La prima grande collaborazione Davis-Evans: una stringa di temi melodiosi e di atteggiamento espressivo quanto mai vario, attinti dagli autori più diversi, vestiti dei panni più pregiati, e collegati tra loro da misteriose note lunghe. Sopra questo tappeto multicolore Miles canta le sue melodie ora squillanti ora sommesse, entrando e uscendo a piacimento dall'arazzo orchestrale. Miles Ahead Personnel: Miles Davis – flugelhorn, Bernie Glow – Lead trumpet, Ernie Royal – Trumpets, Louis Mucci – Trumpets, Taft Jordan – Trumpets, John Carisi – Trumpets, Frank Rehak – Trombones, Jimmy Cleveland – Trombones, Joe Bennett – Trombones, Tom Mitchell – Bass trombone, Willie Ruff – Horns, Tony Miranda – Horns,  Bill Barber – Tuba, Lee Konitz – Alto sax,  Danny Bank – Bass clarinet, Romeo Penque – Flute and clarinet, Sid Cooper – Flute and clarinet,  Paul Chambers – Bass,   Art Taylor – Drums Tracks: 1 Springsville 2 The Maids Of Cadiz 3 The

Heat - Heat (1980, MCA )

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Il sassofonista, tastierista e songwriter Tom Saviano è uno dei più richiesti sessioman in circolazione. Ha lavorato con numerosi artisti fusion pop e soul tra cui gli Earth, Wind & Fire, Brenda Russell, Tom Scott, Sheena Easton, Rahsaan Patterson. Questo primo progetto degli Heat nacque durante le registrazioni dell’album “ Don’t Cry Out Loud “ di Melissa Manchester, quando  Saviano , già arrangiatore e musicista di studio per la Manchester in altri due dischi e uomo spalla del giro di Los Angeles, formò gli Heat insieme ai due vocalist Jean Marie Arnold e Joe Pizzulo. Saviano, arrangia e scrive tutte le composizioni con un  taglio pop-soul-funky e grandi inserti di fiati (Steve Madaio, Jerry Hey, Chuck Findley, Bill Reichenbach, lo stesso Saviano). E' il fascino di una frontiera sonora deliziosa che ricorda le migliori produzioni degli Earth, Wind & Fire quello che si rintraccia nei mezzi tempi di " Whatever It Is" e " Don't You Walk Away", in u

Jimmy Giuffre 3 - The Jimmy Giuffre 3 (Atlantic, 1957)

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Jimmy Giuffre, polistrumentista, fine compositore dalla personalità schiva e complessa, non gode ancora oggi della considerazione che meriterebbe. Giuffre è stato uno dei musicisti più importanti negli anni ’50 e ’60, avendone attraversato da protagonista tutti i mutamenti stilistici, fu una delle figure di spicco dell’allora emergente cool jazz della west-coast e anticipatore per certi versi del free jazz. Nel 1956, con il chitarrista Jim Hall e il contrabbassista Ralph Pena incide “Jimmy Giuffre 3”, l’album trascinato dalla hit “ The Train And The River” ottiene un clamoroso successo posizionandosi per molte settimane ai vertici delle classifiche. Il brano che incantò non solo gli amatori del genere western, fu scelto dal fotografo e regista Bert Stern come colonna sonora per il suo famoso film documentario “Jazz On A Summer's Day" del 1958. FreeVideoCoding.com Tracks: 01. Gotta Dance (J. Giuffre) 02. Two Kinds of Blues (J. Giuffre) 03. The Song Is You (Jerom

Four Tops – Second album (1965, Motown)

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Uno dei quartetti vocali più famosi della storia della musica pop. Levis Stubb, Renaldo “ Obie “ Benson, Lawrence Payton e Abdul “ Duke “ Fakir si formarono nel 1953 a Detroit e si facevano chiamare “ The Four Aims “. Erano tutti vocalist influenzati dal jazz, dal doo-wop e interpretavano materiale da big band. Il primo contratto fu con la Warner Bros poi passarono alla Chess e cambiarono il nome in Four Tops. Un breve periodo alla Columbia nel 1962, grande lavoro nei nightclub, un tour con Billy Eckstine , quindi nel 1964 approdarono alla Tamla Motown. Gordy, Dozier e gli Holland stravedevano per loro, specialmente per quella vocalità grezza e melodrammatica tipica di Stubb e l’ abilità del gruppo nel creare complesse armonie melodiche. Il primo successo fu “ Baby I Need Your Loving “, canzone apripista per una serie impressionante di numeri uno sotto la direzione della premiata ditta Holland, Dozier, Holland che in quel periodo iniziava lavorare con della strumentazione insolita e

Miles Davis - Ascenseur Pour l'Échafaud (Fontana Distribution, 1958)

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Al di là delle qualità della musica - che è bella tanto quanto le altre incisioni davisiane dell'epoca, ad esempio quelle con Coltrane - questo disco si segnala come documento sonoro di un'operazione rara e coraggiosa. Chiamato a musicare il film di Louis Malle, Davis improvvisa durante la proiezione, reagendo in tempo reale alle emozioni proposte dalle immagini. Una straordinaria presa diretta con i sentimenti. Personnel: Miles Davis (trumpet); Barney Wilen (tenor saxophone); Rene Urtreger (piano); Pierre Michelot (bass); Kenny Clarke (drums)  Tracks: 1 Nuit Sur les Champs-Elysees 2 Nuit Sur les Champs-Elysees 3 Nuit Sur les Champs-Elysees Take 3 4 Nuit Sur les Champs-Elysees Take 4 5 Assassinat 6 Assassinat 7 Assassinat Take 3 8 Motel 9 Final 10 Final 11 Final Take 3 12 Ascenseur 13 Le Petit Bal 14 Le Petit Bal 15 Sequence Voiture 16 Sequence Voiture 17 Generique See 18 L'Assassinat

Marcus Miller - Power - The Essential of Marcus Miller (Dreyfus, 2006)

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"Power -The Essential" è un tributo al grande talento di Marcus Miller: l'album ripercorre le tappe fondamentali della sua discografia, dal suo primo album solista del 1993 "The Sun Don't Lie" registrato solo due anni dopo la scomparsa di Miles Davis con cui ha collaborato per anni, fino al best seller "Silver Rain", recensito come il più sensazionale album di funky-jazz del 2005. Questa compilation vanta la presenza di Herbie Hancock e Kenny Garrett, senza dimenticare la compagna di sempre, la signora Lalah Hathaway, figlia del leggendario cantante soul Donny Hathaway scomparso nel 1979, e della cantante classica Eulaulah. Il valore aggiunto di questa raccolta è dato dalla presenza di una bonus track inedita dal titolo "Ooh" in cui la Hathaway si impone con la sua voce calda e sensuale. Tracks: 01. Panther 02. Power 03. Rush over 04. Scoop 05. Moonlight sonata 06. Frankenstein 07. Cousin John 08. Your amazing grace 09

Wayne Shorter - Super Nova (Blue Note, 1969)

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A giudizio di molti il capolavoro di Shorter. Di sicuro il suo disco più avanzato: uno dei primi che si avventuravano sul terreno dei suoni elettrici, in una fase pionieristica in cui il jazz-rock era spesso assai vicino al free. Lo stesso Shorter non ha mai più osato tanto. Da notare l'uso spregiudicato delle due chitarre elettriche per lanciare schizzi di suono incandescente. Supernova  Personnel: Wayne Shorter - Saxophone, Sax (Soprano) Chick Corea - Keyboards, Vibraphone John McLaughlin - Guitar Sonny Sharrock - Guitar Walter Booker - Guitar Miroslav Vitous - Bass Jack DeJohnette - Drums Airto Moreira - Percussion Maria Booker - Vocals Tracks: 1. Supernova 2. Sweet Pea 3. Dindi 4. Water Babies 5. Capricorn 6. More Than Human Spoiler : http://www.mediafire.com/?cqwh9bf2wd79q27

Lee Morgan - The Gigolo (Blue Note, 1965)

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Non ci si lasci ingannare dal brano quasi rhythm and blues (Yes I Can, No You Can't). A metà anni Sessanta la Blue Note imponeva ai suoi musicisti di aprire ogni Lp con un pezzo ballabile e orecchiabile: dovettero farlo Silver, Shorter e tanti altri. Il meglio viene dopo: ed è una delle incisioni più aggressive e compatte di tutta la produzione di Morgan. Personnel: Lee Morgan - trumpet Wayne Shorter - tenor saxophone Harold Mabern - piano Bob Cranshaw - acoustic bass Billy Higgins - drums  Tracks: 1. Yes I Can, No You Can't 2. Trapped 3. Speedball 4. The Gigolo 5. You Go To My Head - (previously unreleased) 6. The Gigolo - (previously unreleased, alternate take) Spoiler : http://rapidshare.com/files/50888086/LM-TG.rar