Janis Joplin – Pearl (1970, CBS)
Atto finale della più grande cantante di blues bianco mai esistita poco prima della sua dipartita a causa di una overdose di eroina. Pearl e il canto del cigno di una donna sola, infelice, che canta la sua tristezza con rabbiosa determinazione. A due passi dall'autodistruzione Janis realizza a Los Angeles il sogno di emulare la sua antica maestra nera, Bessie Smith. Ogni brano è un gemito, un pianto disperato, dove il sesso e l'anima si uniscono per diventare emozione sconvolgente, viva, esplosiva. Non ci sono più le certezze di essere l'unica star di un gruppo di dilettanti come i Big Brothers né il dilemma e la paura del fallimento con la degenerazione sonora di Kozmic Blues, ma c'è un'artista che sente la fine un attimo prima e vuole dare il meglio di se per esser ricordata. Uscito postumo, Pearl è un epitaffio alla Spoon River. Si possono rintracciare canzone dopo canzone, nascita, splendore, miseria e morte di un talento inimitabile cui bastava soltanto un sorso di bourbon per riprendere fiato, rialzarsi dal fango e scatenare il delirio.
1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana
« Monterey è stata la punta di tutto, il momento più bello, una delle vette della mia vita. Lì si che c'erano veri figli dei fiori. Meravigliosi, gentili e davvero aperti. Non tornerà mai più un momento come quello »
( Janis Joplin 24 novembre 1968)
Janis Joplin (Port Arthur, 19 gennaio 1943 – Los Angeles, 4 ottobre 1970)
Il padre della Joplin era un ingegnere della Texaco, mentre la madre era impiegata di un college. La famiglia era composta anche dai fratelli Michael e Laura. Da giovane divenne amica di Jim Langdon e Grant Lyons. Lyons fu il primo a farle conoscere il blues. Iniziò quindi a cantare nel coro cittadino e ad ascoltare artisti come Leadbelly, Bessie Smith, Odetta e Big Mama Thornton
Nel 1966 entrò a far parte della band Big Brother and the Holding Company, un gruppo di musicisti della bay area che cercava una cantante. Dopo diversi concerti effettuati in vari locali della California, nel giugno del 1967 con la partecipazione al Festival Pop di Monterey avviene il trionfo dell'artista che eseguì con personalità e spirito infuocato un'indimenticabile versione del brano Ball and Chain (Big mama Thornton).
Nel 1968 incise Cheap Thrills, secondo album del gruppo (tra i brani una cover di Summertime di Gershwin e Piece of my Heart) che entrò velocemente nella classifica di Billboard, raggiungendo il n. 1 e mantenendo tale posizione per otto settimane.
L'anno seguente si mise in proprio scegliendo un nuovo gruppo d'accompagnamento, la Kozmic Blues Band, con il quale pubblicò l'album I Got Dem Ol' Kozmic Blues Again Mama! in cui la Joplin fa mostra della propria grandezza di performer e in alcuni brani raggiunge vette interpretative da brivido (Kozmic blues, Little girl blue, Maybe, Work me Lord).
In realtà la sua ricerca e pretesa di perfezione musicale (nella dinamica dell'improvvisazione) la mette in conflitto con i gruppi musicali con cui suona. Cambia ancora gruppo scegliendo la Full-Tilt Boogie Band: l'album Pearl fu pubblicato postumo nel gennaio 1971, entrò subito in classifica al n. 1 mantenendo tale posizione per 9 settimane. Il primo singolo tratto dall'album fu Me and Bobby McGee che raggiunse il primo posto nella classifica dei singoli, ma vi sono altri brani di rara bellezza e intensità, Cry baby, Get it while you can, Mercedes Benz, Trust me, My baby.
Riconosciuta e ricordata per la sua grandezza e unicità di performer, nel 1995 è stata inserita nella Rock and Roll Hall of fame e nel 2005 è stata insignita del Grammy Award alla carriera. È lei la protagonista della canzone di Leonard Cohen "Chelsea Hotel", dove il cantautore canadese vanta la rievocazione di una loro fugace relazione sessuale avvenuta tra le lenzuola del mitico hotel.
Questo articolo utilizza materiale tratto da Wikipedia®, l'enciclopedia libera
Track List:
Move Over / Cry Baby / A Woman Left Lonely / Half Moon / Buried Alive In The Blues / My Baby / Me And Bobby McGee / Mercedes Benz / Rust Me / Get It While You Can
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