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David Lasley - Expectations of Love (2000, Expansion)

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Di questo straordinario artista ricordiamo un bel pacchetto di benemerenze. Ricordiamo l’adolescenziale esordio al Twenty Grand , storico locale di Detroit dove si esibiva da autodidatta cantando r&b ispirandosi a Darlene Love e Dusty Springfield . Gli inizi con il gruppo locale Utopias insieme alla sorella Julie e poi nei Valentine . Quindi, nella seconda metà degli anni ’60, diciassettenne, si trasferisce a New York ed incominciò a scrivere canzoni, lavorare con le produzioni Off-Broadway ed essere scritturato per una parte nel musical Hair . Ricordiamo la splendida e breve avventura con i Rosie , trio blue eyed soul messo su insieme a Lana Marrano e Lynn Pitney , con cui pubblicò tra il 1976 e il 1977 i due dimenticati gioielli Be tter Late Than Never e Last Dance . Ancora ricordiamo il suo eclettismo vocale nei dischi degli Chic , Sister Sledge, Luther Vandross , gli arrangiamenti vocali per l’anthem disco Native New Yorker degli Odyssey , la collaborazi

David Lasley – Missin’ Twenty Grand (1982, EMI) [Repost]

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Un nero mancato per "colpa" del falsetto in un concept album di grande blue eyed soul. A Detroit, negli anni sessanta, c’era un locale chiamato Twenty Grand dove si esibivano gruppi e cantanti con la passione della musica, specie quella nera. Una moltitudine di sconosciuti che da un giorno all'altro potevano diventare delle stelle internazionali grazie alla Tamla Motown che sotto la guida di Barry Gordy produceva dischi ormai in modo industriale conquistando il pubblico bianco. Uno di questi sconosciuti era David Lasley, personaggio che ritroveremo come corista in tanti lavori westcoast e da oltre 20 anni in pianta stabile con la band di James Taylor insieme ai suoi amici Arnold McCuller e Valerie Carter. Quando la Tamla Motown emigrò a Los Angeles, il Twenty Grand entrò in crisi, una decadenza che lo portò poi a chiudere i battenti. Questo bellissimo disco è una dedica appassionata al Twenty Grand e una struggente autobiografia in musica del giovane Lasley, dei s

David Lasley – Soldiers On The Moon (1989, Pony Canyon Japan)

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Un concetto di musica pop legata al jazz e al soul. Per spiegare meglio la sua visione, David Lasley mette insieme undici canzoni, rifacendole con idee e grande desiderio di cantarle, omaggiando esplicitamente le sue influenze musicali. Sono tutte citazioni nobili le sue, classici che offrono cento prospettive diverse : “Without The One You Love“ (Aretha Franklyn), “ I Think It’s Going To Rain Today “ (Randy Newman), “ God Bless The Child “ (Billie Holiday), “Since I Fell For You“ (Sam Cooke), “ It’s Too Late “ (Carole King). Lasley li rivisita con il suo potente falsetto arricchendoli di nuova vita con il contributo degli arrangiamenti vocali di Luther Vandross, la superba produzione di Jeffrey Weber e il contributo strumentale di esperti musicisti jazz-fusion come David Benoit , Gregg Karukas, Luis Conte, Bob Mann. Belle anche le due nuove canzoni a sua firma ” Audrey “ e la title track, mentre da brividi è la versione di “You Bring Me Joy“, fenomenale ballata soul scritta da La