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Visualizzazione dei post da febbraio, 2013

John Miles – Play On (1983, EMI)

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Il cantante e chitarrista inglese, John Miles , il cui vero nome è John Errington , arrivò al successo improvvisamente nel 1975 con il singolo Highfly , poi con l' album esordio Rebel (1976) conquistò il mondo grazie a Music , indubbiamente una delle più belle canzoni degli anni ’70. Il produttore era Alan Parson che lo reclutò subito come vocalist per i suoi lavori con l’Alan Parsons Project (memorabili le performance su The Cask Of Amontillado e Shadow of a Lonely Man ). Il collaboratore di Miles nella stesura dei brani era invece Bob Marshall , ex bassista dei Chantays , band californiana degli anni ’60 di cui faceva parte anche Bob Welch . Dosando molo bene una formula che conciliava atmosfere classicheggianti e robusto pop-rock , l’artista incide altri due fortunati dischi, Stranger in the City e Zaragon , prodotti stavolta da Rupert Holmes e abbinati ad  hit come Remember Yesterday (1976) e Slow Down (1977). Dopo questo exploit iniziò una brusca parabola discenden...

Paul Bliss - The Edge Of Coincidence (1997, Cool Sound Japan)

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Paul Bliss è un musicista dal curriculum invidiabile. Ha scritto canzoni per Celine Dion, Al Jarreau, Dan Seals, Olivia Newton-John, Janet Jackson, Sheena Easton . E’ stato il tastierista degli Hollies e i Moody Blues . In prima persona si presentò invece  nel 1978 quando formò insieme al chitarrista inglese Phil Palmer la Bliss Band con la quale incise due album : il primo Dinner with Raoul realizzato a Los Angeles con la produzione di Jeff Baxter e la partecipazione della sezione fiati dei Tower Of Power e di Michael McDonald , il secondo Neon Smiles nel 1979 registrato a Londra e prodotto da Geoff Westley . Questo album è una raccolta di demo realizzati dal 1983 in poi che  a distanza di anni, l’artista intendeva dapprima inciderli nuovamente, ma in seguito preferì lasciarli volutamente come erano stati realizzati a quel tempo per non perderne l’atmosfera originaria. Alcuni di questi sono brani già conosciuti in quanto incisi da altri artisti come If Love Is ...

Brian Protheroe – I /You (1976, Chrysalis)

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Le esperienze musicali di questo atipico ed originale songwriter inglese risalgono al 1963, quando insieme insieme a Roger Hicks e Bill Thacker formò un trio chiamato Folk Blues Incorporated con il quale suonò nei circuiti dei club fino al 1966. Poi, per circa sette anni la sua occupazione principale diventò il teatro dove lavorò come attore, continuando nel frattempo a scrivere musica. Durante una rappresentazione teatrale in cui interpretava la parte di un cantante pop fu notato da un dirigente della Chrysalis Records che gli fece firmare un contratto per tre album. Questi dischi sono delle gemme perdute, un qualcosa di in catalogabile, ma dove si può veramente rintracciare l'essenza e il fascino della musica  pop di quel tempo. La gestione del suono è sul modello 10cc. , l’anima è quella di un cantautore folk , il segno melodico  è tipicamente beatlesiano. A confortare la bontà di queste scelte artistiche ci furono poi alcuni singoli fortunati come...

Funky Communications Committee - Baby I Want You (1979, Free Flight)

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Le origini della band risalgono alla fine degli anni ’70, quando il chitarrista Dennis Clifton , dopo aver suonato con alcuni tra i gruppi più gloriosi di Southern–rock come gli Allman Brothers , i Lynyrd Skynyrd e la Marshall Tucker Band , riunisce sotto il nome di Funky Communications Committee  un nucleo di musicisti del giro formato da J.B. Christman (tastiere), Steve Gootch (chitarra), Lonnie Ledford (basso), Jim Evans (batteria), Wayne Chaney (percussioni). Grazie all’interessamento di Larry Byrom , ex chitarrista degli Steppenwolf , ottengono un contratto con la RCA e tra il 1979 e il 1980 pubblicano due ottimi album per la piccola etichetta sussidiaria Free Flight . Il sound però è distante dalle matrici rock-blues dei gruppi sudisti ed indirizzato verso un genere pop-soul più elaborato e ricco di sfaccettature ritmiche. Registrato ai Muscle Shoals, Alabama , questo è il primo lavoro articolato da composizioni, quasi tutte firmate da Clifton , costruite c...

Jim Schmidt - Somethin’ Right (1983, Emerald Records)

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Jim Schmidt iniziò la carriera giovanissimo come vocalist nei concerti dei Continental Singers , gruppo storico di Contemporary Christian Music nato agli inizi degli anni ’60 e tutt’oggi ancora attivo. Dopo aver lavorato come corista di studio, a 21 anni esordì con questo fantastico album che spaziava con gusto le direzioni modern soul che allora prevalevano nel campo del gospel bianco e del westcoast pop . Ci sono canzoni forti che hanno il potere evocativo di quella musica che nel giro di pochi anni se andrà in esilio e di cui non può rimanere indifferente neanche al primo ascolto. Impossibile, ad esempio, ignorare le suggestioni di Love Has Taken It All Away , pezzo dal suono godibile e intermittente che si articola come l’avrebbe articolata Jay Graydon , l’approccio squisitamente funk con la title track , la freschezza melodica di Within His Joy , il portentoso esempio blue eyed soul alla Michael McDonald di Serious con il sottofondo vocale dei Pages , brano ripreso...

Paul Anka – Headlines (1979, RCA)

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Da anni ormai  Paul Anka era già consegnato, se non alla storia, sicuramente agli annali del pop . Da quando, alla fine degli anni ’50, diventò il leader, insieme a Neil Sedaka , di quella corrente che in America chiamavano High-School Music (il cantante ginnasiale coetaneo del suo pubblico) che in quel periodo prese il posto del rock’n’roll . L’artista canadese poi continuò a ringraziare con spirito riconoscente la platea che cresceva con lui avvicinandosi, album dopo album, ad un pop adulto e raffinato. Questo è un album spartiacque nella sua discografia. Si sente, tra le canzoni di Headlines , un ansia di perfezione e una ricerca musicale che portò poi al capolavoro di Walk A Fine Lin e. Ed è davvero mirabile la sua arte quando intona As Long As We Keep Believing scritta con la coppia Barry Mann-Cynthia Weil , quando si fa accompagnare dalle maestose orchestrazioni di Domenic Frontiere nella epica ballata Learning To Love Again firmata insieme a David Foster , ne...

Deacon Blue – When The World Knows Your Name (1989, CBS)

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La musica pop è una strana creatura, se la ami troppo ti può annientare. Ricky Ross l’aveva intuito dopo l’esordio folgorante di Raintown e la pressione della casa discografica per un successore pari grado. Ross sapeva, inoltre, che i Deacon Blue per essere se stessi, avevano bisogno di non essere nessuno. La loro musica è artigianato pop , profuma da “bottega della musica“, seguace di quella cultura melodica scozzese che guardando sempre all’America è riuscita quasi sempre a seguire il mutamento dei tempi senza cadere nei luoghi comuni ( Roddy Frame, Blue Nile, Love and Money, Danny Wilson, etc ). Ed allora si chiarisce fin dal titolo ( When The World Knows Your Name ) che la fama è arma a doppio taglio ed è capace di distruggerti se la segui senza essere te stesso. Questi sei ragazzi di Glasgow vedono il loro mestiere come occasione di popolarità e successo, ma soprattutto come espressione della loro energia positiva che viene ben riflessa da un indirizzo musicale impegnato ...

Mariya Takeuchi - Miss M (1980, RCA)

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I giapponesi che vanno a fare dischi in California sono da sempre una tendenza. Un movimento che dagli anni ’70 in avanti ha portato numerosi artisti nipponici a realizzare lavori fusion e pop con il meglio dei musicisti locali. Mariya Takeuchi incise come cantante tra il 1978 (anno del suo esordio) e il 1982 cinque dischi di grande successo realizzati tra Los Angeles e Tokyo tra cui questo Miss M (l’ anno seguente diventò Mrs M sposando Tasturo Yamashita , il più grande artista pop giapponese di tutti i tempi). E' senz'altro un bel prodotto in linea con lo stile westcoat pop , piacevolissimo anche  nella sua eleganza formale. Se si tolglie infatti qualche richiamo easy listening di maniera, qui ci sono grandi canzoni interpretate e suonate con precisione e professionalità da specialisti come Jay Graydon, David Foster, Greg Mathieson, Bill Champlin, Jeff Porcaro e Steve Lukather . Tutta gente a quel tempo in forma smagliante. Da segnalare assolutamente Sweetest Music ...

Archie James Cavanaugh - Black and White Raven (1980, A&M)

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Archie James Cavanaugh è un musicista  dell’ Alaska del Sud, discendente della tribù dei Tlingit diventato leggendario per questo introvabile e magnifico album. Registrato a Redmond , vicino Seattle , con la presenza di musicisti poco noti se si escludono due ex membri dei Redbone , il batterista Pete Depoe e il chitarrista Tony Bellamy (qui anche in veste di arrangiatore e produttore ), il sassofonista Grant Reeves che lavorava a quel tempo con Dee Dee Bridgewater e soprattutto di Jim Pepper , grande sassofonista nativo americano divenuto celebre nel 1971 per il brano Witchi Tai To e collaboratore di Don Cherry, Paul Motian, John Scofield, Nanà Vasconcellos . Fu proprio la partecipazione di Pepper , che qui appare qui in tre canzoni ( Take It Easy, It’s Our Love, Living Without You ), a suscitare l’interesse di una major come la A&M che però lo pubblicò con una tiratura limitata solo in Alaska diventando nel tempo un album culto per gli appassionati di blue eyed s...

Taffy McElroy - 1981 - The Heartbreak Kid (1981, MCA)

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Cantante emersa dal nulla e destinata a durare un solo album. Quello a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 è stato un momento favorevole per gli interpreti di pop di matrice west coast . Il successo internazionale di carneadi come Christopher Cross, Nicolette Larson e Robbie Dupree , tra l’altro senza grandissime spinte promozionali, spingeva i discografici sulle tracce di nuovi talenti e di possibili personaggi da lanciare. Taffy McElroy , interprete dotata di freschezza vocale e buona adattabilità, faceva parte di quella schiera di illustri sconosciuti. The Heartbreak Kid fu prodotto da Rob Galbraith (ascoltare il suo bellissimo Throw Me A Bone del 1976), uno che si era mosso bene a Nashville nell’ambito country lavorando con Larry Jon Wilson e Ronnie Milsap , ma per questo album meditò soluzioni musicali improntate direttamente sul pop e il soul . Ci sono diverse canzoni già conosciute come That Didn't Hurt Too Bad e Who's That Look In Your Eye di Robert Byrne , What...

Bill Wolfer – Wolf (1982, Constellation)

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Nativo del Wyoming , da giovane Bill Wolfer si trasferì a Los Angeles verso la fine degli anni ’70. Per sbarcare il lunario lavorò in un grande negozio di dischi ad Hollywood con la speranza di far ascoltare i suoi demo a qualche addetto ai lavori. Lì conobbe prima Ronnie Foster poi Stevie Wonder che, dopo aver ascoltato una sua cassetta, lo invitò a suonare il sintetizzatore nell’album Journey Through the Secret Life of Plants . La carriera di Wolfer proseguì con alcune produzioni soul-funk per la Solar , quindi come tastierista nel tour dei Jacksons e di nuovo collaboratore di Wonder su Hotter Than July . Nel 1982 il musicista realizzò questo album solista, uscito per la Constellation (distribuzione Solar), ispirandosi a The Dude di Quincy Jones. O vvero un lavoro dove pop, soul, funk e jazz non avessero confini prestabiliti e lui nel ruolo di maestro di cerimonia e organizzatore sonoro, alle prese con tutte le moderne tecnologie per quanto riguardava i sintetizzator...

Paul Anka - Somebody Loves You (1989, Polydor )

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Album di difficile reperibilità in quanto pubblicato dalla Polydor solo in Germania , Somebody Loves You segna il ritorno all’attività discografica di Paul Anka a distanza di sei anni da Walk A Fine A Line . Dato per disperso, o peggio, imbolsito dai dollari di Las Vegas , l’artista canadese invece realizza un ottimo esempio di pop sofisticato che recupera molti degli aspetti di derivazione r&b e jazz conosciuti col disco precedente, compresa una produzione impeccabile di Humberto Gatica, Robbie Buchanan e in un brano da David Foster . In questo clima di grande professionalità Somebody Loves You si rivela un lavoro egregio, tutto preso dall’idea di un’arte pop raffinata e senza pregiudizi, incapace di promettere un futuro, ma straordinariamente piantata nel presente. Sono canzoni in cui l’artista viene alla ribalta con un indovinato senso delle emozioni pop . Dalle accattivanti e radiofoniche This Is Where I Fall In Love Again e la title track scritta insieme a Richar...

Deacon Blue‎– Four Bacharach & David Songs (1990, CBS)

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Quattro superclassici di Burt Bacharach e Hal David , patrimonio culturale ed affettivo di intere generazioni, rivisitati con sensibilità e devozione da Ricky Ross e compagnia. Questo extended play , uscito in tempi non sospetti, oltre ad essere uno degli omaggi più personali alla musica di Bacharach , fu l’iniziatore di una serie di tributi per la riscoperta e il rilancio della sua arte. Ai Deacon Blue non è mancato di certo il coraggio di affrontare questi quattro pezzi di storia. E lo fanno con cover dall’appeal speciale, quelle che hanno quella specie di seconda coscienza con la quale catturare non soltanto il plauso degli intellettuali, ma anche l’attenzione della platea ( I'll Never Fall in Love Again raggiunse il secondo posto delle classifiche inglesi diventando il loro più grande singolo). La band propone modelli variegati che, nel segno del pop , tutti insieme diventano uno. C’è I'll Never Fall in Love Again sospesa volontariamente tra te...

Nick De Caro - Love Storm (1990, Invitation Records)

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Nick De Caro interpreta Tatsuro Yamashita . A sedici anni di distanza da Italian Graffiti il  produttore ed arrangiatore italo-americano torna ad incidere un album da solista e lo fa con alcune riletture tratte dal songbook del grande artista giapponese più due inediti. I brani furono suggeriti dallo stesso Yamashita , da sempre ammiratore di De Caro , con liriche in inglese curate da Alan O’Day e l'apporto di un team  stellare tra cui i chitarristi Dean Parks e David T. Walker , il tastierista Neil Larsen , i batteristi Harvey Mason e John Robinson , il bassista Neil Stubenhaus , i sassofonisti Eric Marienthal e Joel Peskin . Un lavoro di produzione morbido con canzoni arrangiate, suonate e vissute con estrema eleganza ed una verve tipicamente jazz . Touch Me Lightly, Every Night e Only With You sono tre gioielli dalle suggestioni soulful esaltate dal magnifico uso delle voci e dai raffinatissimi fraseggi strumentali. Molto bella anche la rivisitazione di...

Liberty Horses – Joyland (1993, Rough Trade)

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Gruppo formato da Neil e Calum MacColl , figli dello scrittore Ewan e della folk singer Peggy Seeger , fratelli di Kirsty (qui ai cori) e storici componenti dei Bible . Con loro il bassista Leroy Lendor , il batterista Robert Bond e, la partecipazione dell’ex Fairground Attraction Eddie Reader . Tra chitarre semiacustiche, intarsi folk del whistle e del dulcimer i Liberty Horses affrontano diversi aspetti della musica pop restando assolutamente personali. Musica fondata a tratti sulla tradizione folk , poi sulla raffinatezza del jazz ed infine sul calore del soul . Le canzoni seguono così i percorsi dei Blue Nile e dei Deacon Blue ( I Want To Scare Myself, Flowers ), riflettono l’eleganza melodica di Donald Fagen ( King Of A Rainy Day ), la malinconia di John Martyn ( Colours of Spring ), la forza ipnotica di Richard Thompson ( Black Lines, Wind and Rain ). Di assoluta bellezza il mezzo tempo Shine che uscì come singolo e la dolce melodia pop di XXX ovvero Three C...

L.A. Cowboys – Endless Summer (1995, Toshiba EMI)

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Il tastierista James Little Joe Studer (Jim Messina, Al Jarreau ) e il bassista della Little River Band Wayne Rowdy Nelson si incontrarono per la prima volta nel 1988 durante le registrazioni di Miss Lemon , album della cantante giapponese Mari Iijima di cui Studer stava curando la produzione e che poi diventerà sua moglie.Tra appuntamenti come musicisti di studio a Los Angeles ed impegni discografici di Studer con la nuova carriera artistica americana di Iijima , i due decidono nel 1993 di dare vita un progetto chiamato L.A. Cowboys coinvolgendo nell’organico alcuni grossi nomi del giro californiano come Buzzy Feiten, Thom Rotella, Michael Paulo George Hawkins, Mick Fleetwood, Joseph Williams, Michael Thompson. Così realizzano questo  Endless Summer, album A.O.R. di affidabile modernità che si ritaglia il suo giusto spazio insieme ai lavori dei Maxus, Chicago e Planet 3 . Molti gli episodi da ricordare come le bellissime ballate Aubree's Melody , ricordo struggente d...