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Le esperienze musicali di questo atipico ed originale
songwriter inglese risalgono al 1963, quando insieme insieme a
Roger Hicks e
Bill Thacker formò un trio chiamato
Folk Blues Incorporated con il quale suonò nei circuiti dei club fino al 1966. Poi, per circa sette anni la sua occupazione principale diventò il teatro dove lavorò come attore, continuando nel frattempo a scrivere musica. Durante una rappresentazione teatrale in cui interpretava la parte di un cantante
pop fu notato da un dirigente della
Chrysalis Records che gli fece firmare un contratto per tre album. Questi dischi sono delle gemme perdute, un qualcosa di in catalogabile, ma dove si può veramente rintracciare l'essenza e il fascino della musica
pop di
quel tempo. La gestione del suono è sul modello
10cc., l’anima è quella di un cantautore
folk, il segno melodico è tipicamente beatlesiano. A confortare la bontà di queste scelte artistiche ci furono poi alcuni singoli fortunati come
Pinball (1974) e
Fly Now (1975).
I/You è il terzo disco ed anche il più forte, tecnicamente e stilisticamente. L'artista chiude la trilogia aumentando la portata innovativa della sua scrittura con forza narrativa e guizzo intuitivo assolutamente speciale. Personaggio eclettico e geniale, questo polistrumentista, songwriter, cantante si esprime attraverso un
pop evoluto cerca una coesione trasversale tra i
10cc. e
Leo Sayer, tra
Elton John e
Gilbert O’Sullivan, tra i
Supertramp e
Paul McCartney, mettendenco spesso un particolare gusto per il
vaudeville e certe armonizzazioni vocali alla
Mills Brothers. Prodotto da
Del Newman egli ha l’ardore di sorprendere il
pop durante il sonno e ci dobbiamo inchinare di fronte alla condotta melodica e all’armonia di
Every Roman Knows che sembra uscire delle migliori pagine di
Rupert Holmes, ad una ariosa, ma profonda ballata come
The Face And I arrangiata da
Newman, ad un potenziale
hit single come
Hotel, alle splendide progressione di accordi di
Evil Eye e
Dancing On Black Ice, ad un testo di
Shakespeare trasformato in un serenata
folk quale
Under The Greenwood Tree dove troviamo i due
Jethro Tull Jon Anderson al flauto e
Barriemore Barlow alle percussioni. Ci sono pure situazioni da
divertissement sornione come
Never Join The Fire Brigade con il coro del cast di
Happy As A Sandbag (un
musical sulla vita nel
Regno Unito durante la seconda guerra musicale) intervenuto durante le registrazioni perché
Protheroe stava lavorando ad una sua
opera-rock intitolata
Leave Him to Heaven. Coro imopiegato nuovamente per una cover di
Lucille di
Little Richard incisa
live in studio con un grande
Alan Parker alla chitarra elettrica. Da segnalare quindi la presenza di tre grandi batteristi quali
Mike Giles, Simon Phillips e
Barry De Souza.
Protheroe finirà qui le sue trasmissioni
pop. La strada nuova e certamente difficoltosa intrapresa nel campo della canzone d'autore non fu compresa appieno dal pubblico e così l'artista mise da parte la carriera musicale per affermarsi come attore di teatro, cinema e televisione.
Mauro Ronconi
Tracks:
1. I/You
2. Every roman knows
3. Evil eye
4. Under the greenwood tree
5. Dancing on the black ice
6. Battling Annie
7. Never join the fire brigade
8. Hotel
9. Lucille
10. The face and I
Credits:
Producer : Del Newman
Arranger : Del Newman
Guitar, Keyboards, Piano,Vocals : Brian Protheroe
Piano : Neil McArthur
Guitar : Alan Parker, Lance D'Owen
Bass : Paul Hart, Brian Odgers, Alan Jones
Drums : Barry DeSouza, Mike Giles, Simon Phillips, Roger Truth
Percussion : Barriemore Barlow
Flute : Ian Anderson
Clarinet : Terry Coe
Trumpet : Bobby Haughey
Trombone : David Horley
Sax (Tenor) : Stan Satzman
Vocal Harmony
: Keith Manzell
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