Brian Protheroe – I /You (1976, Chrysalis)

Le esperienze musicali di questo atipico ed originale songwriter inglese risalgono al 1963, quando insieme insieme a Roger Hicks e Bill Thacker formò un trio chiamato Folk Blues Incorporated con il quale suonò nei circuiti dei club fino al 1966. Poi, per circa sette anni la sua occupazione principale diventò il teatro dove lavorò come attore, continuando nel frattempo a scrivere musica. Durante una rappresentazione teatrale in cui interpretava la parte di un cantante pop fu notato da un dirigente della Chrysalis Records che gli fece firmare un contratto per tre album. Questi dischi sono delle gemme perdute, un qualcosa di in catalogabile, ma dove si può veramente rintracciare l'essenza e il fascino della musica pop di quel tempo. La gestione del suono è sul modello 10cc., l’anima è quella di un cantautore folk, il segno melodico  è tipicamente beatlesiano. A confortare la bontà di queste scelte artistiche ci furono poi alcuni singoli fortunati come Pinball (1974) e Fly Now (1975). I/You è il terzo disco ed anche il più forte, tecnicamente e stilisticamente. L'artista chiude la trilogia aumentando la portata innovativa della sua scrittura con forza narrativa e guizzo intuitivo assolutamente speciale. Personaggio eclettico e geniale, questo polistrumentista, songwriter, cantante si esprime attraverso un  pop evoluto cerca una coesione trasversale tra i 10cc. e Leo Sayer, tra Elton John e Gilbert O’Sullivan, tra i Supertramp e Paul McCartney, mettendenco spesso un particolare gusto per il vaudeville e certe armonizzazioni vocali alla Mills Brothers. Prodotto da Del Newman egli ha l’ardore di sorprendere il pop durante il sonno e ci dobbiamo inchinare di fronte alla condotta melodica e all’armonia di Every Roman Knows che sembra uscire delle migliori pagine di Rupert Holmes, ad una ariosa, ma profonda  ballata come The Face And I arrangiata da Newman, ad un potenziale hit single come Hotel, alle splendide progressione di accordi di Evil Eye e Dancing On Black Ice, ad un testo di Shakespeare trasformato in un serenata folk quale Under The Greenwood Tree dove troviamo i due Jethro Tull Jon Anderson al flauto e Barriemore Barlow alle percussioni. Ci sono pure situazioni da divertissement sornione come Never Join The Fire Brigade con il coro del cast di Happy As A Sandbag (un musical sulla vita nel Regno Unito durante la seconda guerra musicale) intervenuto durante le registrazioni perché Protheroe stava lavorando ad una sua opera-rock intitolata Leave Him to Heaven. Coro imopiegato nuovamente per una cover di Lucille di Little Richard incisa live in studio con un grande Alan Parker alla chitarra elettrica. Da segnalare quindi la presenza di tre grandi batteristi quali Mike Giles, Simon Phillips e Barry De Souza. Protheroe finirà qui le sue trasmissioni pop. La strada nuova e certamente difficoltosa intrapresa nel campo della canzone d'autore non fu compresa appieno dal pubblico e così l'artista mise da parte la carriera musicale per affermarsi come attore di teatro, cinema e televisione.
 
Mauro Ronconi
 
 


 
Tracks:

1.  I/You
2.  Every roman knows
3.  Evil eye
4.  Under the greenwood tree
5.  Dancing on the black ice
6.  Battling Annie
7.  Never join the fire brigade
8.  Hotel
9.  Lucille
10. The face and I

Credits:

Producer : Del Newman
Arranger : Del Newman
Guitar, Keyboards, Piano,Vocals : Brian Protheroe
Piano : Neil McArthur
Guitar : Alan Parker, Lance D'Owen
Bass : Paul Hart, Brian Odgers, Alan Jones
Drums : Barry DeSouza, Mike Giles, Simon Phillips, Roger Truth
Percussion : Barriemore Barlow
Flute : Ian Anderson
Clarinet : Terry Coe
Trumpet : Bobby Haughey
Trombone : David Horley
Sax (Tenor) : Stan Satzman
Vocal Harmony : Keith Manzell







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