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Il cantante e chitarrista inglese,
John Miles, il cui vero nome è
John Errington, arrivò al successo improvvisamente nel 1975 con il singolo
Highfly, poi con l' album esordio
Rebel (1976) conquistò il mondo grazie a
Music, indubbiamente una delle più belle canzoni degli anni ’70. Il produttore era
Alan Parson che lo reclutò subito come vocalist per i suoi lavori con
l’Alan Parsons Project (memorabili le performance su
The Cask Of Amontillado e
Shadow of a Lonely Man). Il collaboratore di
Miles nella stesura dei brani era invece
Bob Marshall, ex bassista dei
Chantays,
band californiana degli anni ’60 di cui faceva parte anche
Bob Welch. Dosando molo bene una formula che conciliava atmosfere classicheggianti e robusto
pop-rock, l’artista incide altri due fortunati dischi,
Stranger in the City e
Zaragon, prodotti stavolta da Rupert Holmes e abbinati ad hit come
Remember Yesterday (1976) e
Slow Down (1977). Dopo questo exploit iniziò una brusca parabola discendente e i successivi album
More Miles Per Hour e
Symphaty affidati nuovamente ad
Alan Parson non riuscirono a fare presa sul pubblico. Con
Miles High (1981)
Miles cambiò lo scenario auto-producendosi e spostando il
sound verso un
pop adulto. Ma il ricordo migliore va soprattutto a questo seguente album in cui riesce a dire parecchie cose interessanti grazie anche ad una impeccabile produzione di
Gus Dudgeon e quantificare la sostanza della sua musica nell'ambito
A.O.R. da rendere superflua la rimanente produzione.
Play On intanto si deve ascoltare dall’ultima, bellissima canzone dal titolo
The Right To Sing. Una ballata uscita come singolo dove l’autore rivendica il diritto di fare la musica che sente ed indirizzata velatamente a tutti quei discografici manipolatori di scelte artistiche. Accanto ai punti comuni della canzone d’autore, in questo album ci sono potenti brani dalle inflessioni
blue eyed soul con il soffio dei
Toto. I migliori risultano due pezzi dalla marcata componente
A.O.R. come
Close Eyes Count To Ten e
Song for You, il
soul-funk di
Heart of Stone e
It Wasn’t Love At All. Infine le fantastiche ballate
Home dove troviamo
Mel Collins al
sax e
Ready To Spread Your Wings arrangiata da
Paul Buckmaster. Tra i musicisti intervenuti spiccano
Frank Ricotti (percussioni),
Duncan McKay (sintetizzatore),
Pete Wingfield (tastiere) e il grande jazzista
Dick Morrissey (sax).
Mauro Ronconi
Tracks:
1. Take Me to My Heaven
2. Song for You
3. It Wasn't Love at All
4. Ready to Spread Your Wings
5. I'll Never Do It Again
6. Heart of Stone
7. Home
8. Close Eyes, Count to Ten
9. Carrie
10. The Right To Sing
Credits :
Producer : Gus Dudgeon
Arranged By [Orchestra] : Bruce Baxter, Derek Wadsworth, Gus Dudgeon, Paul Buckmaster
Piano : John Miles, Pete Wingfield
Guitar : Martin Jenner , Jerry Donahue, John Miles
Electric Piano, Organ : Pete Wingfield
Synthesizer : Duncan McKay, Pete Wingfield
Bass : Paul Westwood
Drums : Graham Jarvis
Percussion, Tabla, Vocals (Background) : Frank Ricotti
Brass : Chris Hunter, Derek Wadsworth, Dick Morrisey, Jeff Daley, Martin Drover
Backing Vocals : Jimmy Chambers, John Miles, Katie Kisson, Pete Wingfield
John Miles è il piu' grande artista vivente !!
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