John Miles – Play On (1983, EMI)

Il cantante e chitarrista inglese, John Miles, il cui vero nome è John Errington, arrivò al successo improvvisamente nel 1975 con il singolo Highfly, poi con l' album esordio Rebel (1976) conquistò il mondo grazie a Music, indubbiamente una delle più belle canzoni degli anni ’70. Il produttore era Alan Parson che lo reclutò subito come vocalist per i suoi lavori con l’Alan Parsons Project (memorabili le performance su The Cask Of Amontillado e Shadow of a Lonely Man). Il collaboratore di Miles nella stesura dei brani era invece Bob Marshall, ex bassista dei Chantays, band californiana degli anni ’60 di cui faceva parte anche Bob Welch. Dosando molo bene una formula che conciliava atmosfere classicheggianti e robusto pop-rock, l’artista incide altri due fortunati dischi, Stranger in the City e Zaragon, prodotti stavolta da Rupert Holmes e abbinati ad  hit come Remember Yesterday (1976) e Slow Down (1977). Dopo questo exploit iniziò una brusca parabola discendente e i successivi album More Miles Per Hour e Symphaty affidati nuovamente ad Alan Parson non riuscirono a fare presa sul pubblico. Con Miles High (1981) Miles cambiò lo scenario auto-producendosi e spostando il sound verso un pop adulto. Ma il ricordo migliore va soprattutto a questo seguente album in cui riesce a dire parecchie cose interessanti grazie anche ad una impeccabile produzione di Gus Dudgeon e quantificare la sostanza della sua musica nell'ambito A.O.R. da rendere superflua la rimanente produzione. Play On intanto si deve ascoltare dall’ultima, bellissima canzone dal titolo The Right To Sing. Una ballata uscita come singolo dove l’autore rivendica il diritto di fare la musica che sente ed indirizzata velatamente a tutti quei discografici manipolatori di scelte artistiche. Accanto ai punti comuni della canzone d’autore, in questo album ci sono potenti brani dalle inflessioni blue eyed soul con il soffio dei Toto. I migliori risultano due pezzi dalla marcata componente A.O.R. come Close Eyes Count To Ten e Song for You, il soul-funk di Heart of Stone e It Wasn’t Love At All. Infine le fantastiche ballate Home dove troviamo Mel Collins al sax e Ready To Spread Your Wings arrangiata da Paul Buckmaster. Tra i musicisti intervenuti spiccano Frank Ricotti (percussioni), Duncan McKay (sintetizzatore), Pete Wingfield (tastiere) e il grande jazzista Dick Morrissey (sax).
 
Mauro Ronconi
 
  
 


Tracks:

1. Take Me to My Heaven
2. Song for You
3. It Wasn't Love at All
4. Ready to Spread Your Wings
5. I'll Never Do It Again
6. Heart of Stone
7. Home
8. Close Eyes, Count to Ten
9. Carrie
10. The Right To Sing

Credits :

Producer : Gus Dudgeon
Arranged By [Orchestra] : Bruce Baxter, Derek Wadsworth, Gus Dudgeon, Paul Buckmaster
Piano : John Miles, Pete Wingfield
Guitar : Martin Jenner , Jerry Donahue, John Miles
Electric Piano, Organ : Pete Wingfield
Synthesizer : Duncan McKay, Pete Wingfield
Bass : Paul Westwood
Drums : Graham Jarvis
Percussion, Tabla, Vocals (Background) : Frank Ricotti
Brass : Chris Hunter, Derek Wadsworth, Dick Morrisey, Jeff Daley, Martin Drover
Backing Vocals : Jimmy Chambers, John Miles, Katie Kisson, Pete Wingfield

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