Dan Fogelberg – Nether Lands (1977, Full Moon/Epic)

Daniel Grayling Fogelberg nacque nel 1951 a Peoria, nello stato dell’Illinois. Figlio d’arte (il padre era un direttore d’orchestra, la madre una cantante) si avvicinò alla musica suonando il pianoforte per poi dedicarsi agli studi pittorici. Lasciò  l’università per inserirsi nel circuito folk e dare inizio a quella che sarà la sua carriera di musicista. Dapprima si trasferisce a Los Angeles dove accompagnò in tour Van Morrison e conobbe Irving Arzoff che gli procura un contratto con la Columbia per un disco da registrare a Nashville. Lì incide nel 1973 Home Free prodotto da Norman Putman, un esordio passato quasi inosservato. Arzoff, diventato nel frattempo il manager degli Eagles, lo richiama a Los Angeles e incarica il chitarrista Joe Walsh di produrre il secondo album Souvenirs (1974) affiancandogli gli aquilotti Glenn Frey, Don Henley e Randy Meisner. L’album vendette bene e sempre in quell’anno si fece apprezzare anche come turnista partecipando alle session di Late For The Sky per Jackson Browne e Peace On You di Roger McGuinn. Con il terzo Captured Angel del ’75, l'artista provò ad autoprodursi con scarsi riscontri a livello commerciale per poi girare gli Stati Uniti aprendo il tour degli Eagles. Mentre il suo gruppo di accompagnamento, i Fools Gold, intraprendono una carriera parallela, Fogelberg rilascia nel 1977 questo album in cui prende le distanze da certi stilemi country-rock e si avventura  in una dimensione sonora nuova e per certi versi innovativa con alcuni brani ricchi di parti strumentali, di corpose aperture orchestrali e di bellissime atmosfere composite e rarefatte che sono il connotato caratterizzante del lavoro. Torna anche Norman Putman in qualità di co-produtturore e bassista e la partecipazione del flautista jazz Tim Weisberg con il quale realizzerà l’anno dopo Twin Sons of Different Mothers. L’album raggiunge un notevole grado di intensità fin dall’iniziale title-track arrangiata con una grande orchestra dal celebre Dominic Frontiere, imprimendo con determinazione ed effetto l’ atmosfera e il senso che pervade tutto il disco. Un brano lento, sofferto, reso ancor più lirico dal timbro vocale acuto di Fogelberg dove si parla delle decisioni che la vita ti porta ogni giorno ad affrontare, nel saperle accettare o rifiutare per dare un senso all’esistenza stessa. La bellezza melodica e le orchestrazioni lussureggianti di questa ballata visionaria abbinata alle successive Sketches e False Face hanno pochi eguali nella California dei cantautori. In questo contesto anche gli altri brani acquistano un sapore diverso e presentano alcuni spunti dove è possibile intravedere la linea musicale scelta per il futuro ed arrivata all’apoteosi con l’ambizioso The Innocent Age del 1981. Ed ecco infatti una perla colma di venature poetiche e sospiri di bossa nova come Give Me Some Time in cui l’artista mostra tutto l’interesse per la musica brasiliana, la leggera ed eterea Dancin Shoes, canzone quasi sussurrata con un magnifico accordion iniziale e la presenza di un quartetto di archi arrangiato da Putman. Quindi  la rilassata Loose Ends con un lavoro equilibrato di Joe Walsh alla chitarra ritmica che ne sottolinea i passaggi più incisivi. Molto bella anche Once Upon A Time sorretta da un buon tappeto ritmico con un refrain nella tradizione classica country-rock e le armonie vocali di Don Henley che danno profondità e calore. Un lavoro importante che cercò, riuscendoci, di superare gli steccati della canzone d’autore californiana di quel tempo.

Mauro Ronconi





Tracks:

1. Nether lands
2. Once upon time
3. Dancing shoes
4. Lessons learned
5. Loose ends
6. Love gone by
7. Promises made
8. Give me some time
9. Scarecrow's dream
10. Sketches
11. False faces

Credits:

Producers: Dan Fogelberg and Norbert Putman
Piano: Dan Fogelberg
Guitars: Dan Fogelberg, Joe Walsh
Bass: Norbert Putman
Drums: Kenny Buttrey, Russ Kunkel, Joe Vitale
Flutes: Tim Weisberg
Percussion: Dan Fogelberg, Joe Lala, John Stronach
Background Vocals: Don Henley, John David Souther

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