Aztec Camera - Dreamland (1993, WEA)

Roddy Frame si conferma ancora una volta un visionario del pop realizzando un altro album teoricamente distante dagli assiomi del mercato, ma che in realtà possiede una non comune potenzialità commerciale. Per certe scelte melodiche il musicista scozzese ha sempre cercato fin dagli esordi un organizzatore sonoro che gli facesse da sponda con degli ornamenti adatti  In questo bilanciamento tra le parti c’erano stati produttori di grande personalità come John Brand (High Land, Hard Rain), Mark Knopfler (The Knife), la coppia Tommy LiPuma/Russ Titelman (Love), Eric Calvi (Stray). Stavolta si affida a Ryuchi Sakamoto, in veste  qui di co-produttore e musicista decisivo nel donare ai brani un alone di classicità e di atmosfere suggestive, a volte surreali. Due caratteri musicali sulla carta me approccio che fanno di questo Dreamland un lavoro di una contraddizione ammaliante. Maturo ed intelligente, esso ha un piglio musicale e di contenuti determinato e ricco di sfumature, introspettivo ed estroverso. Canzoni che sembrano nascere da una zona d’ombra, sondano l’interiorità con fermezza, mostrano quel pizzico di cinismo che suffraga la maturità del personaggio, affollano sentimenti ed emozioni diversi. Tralasciando qualche appuntamento mancato come Spanish Horses e Sister Ann , ce ne sono di grandi momenti. Tra quelli più immediati spiccano il contagioso blue eyed soul di Safe And Sorrow e Dream Sweet Dreams, mentre tra quelli più complessi da annoverare l’inquietante bellezza di Valium Summer. Quindi due canzoni di immensa evocazione e scrittura come Let Your Love Decide e Birds che da sole sarebbero in grado di qualificare la produzione di un artista.

Mauro Ronconi





Tracks

1. Birds
2. Safe in Sorrow
3. Black Lucia
4. Let Your Love Decide
5. Spanish Horses
6. Dream Sweet Dreams
7. Pianos and Clocks
8. Sister Ann
9. Vertigo
10. Valium Summer
11. The Belle of the Ball

Personnel :
 
• Roddy Frame • Ryuichi Sakamoto • Rosie Ania • Victor Bailey • Steve Bernstein • Barry Finclair • Romero Lubambo • Silvia Mason James • David Palmer • Paul Powell • Gary Sanctuary • Vivian Saunders • Steve Sidelnyk • Gary Tibbs • Naná Vasconcelos

Commenti

  1. ottimo mauro ed adesso che abbiamo mollato
    le coste americane addentriamoci in questi gioielli
    inglesi,e quindi mi aspetto qualcosa da DEACON BLUE e HUE AND CRY,veramente consigliati agli
    intenditori del genere

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  2. Splendido. Anche secondo me una delle vette artistiche di Roddy.
    Let your love decide poi è un capolavoro, malinconica e struggente.
    Hold On!

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  3. personalmente, mi convertii agli aztec camera con "Love", che mi sembrò, e continua a sembrarmi, uno dei frutti più golosi e gioiosi del pop anni '80, infinitamente più seducente dei comunque freschi e spiritosi percorsi chitarristici fino ad allora intrapresi.
    ma quando uscì questo disco, mi sembrò di scoprire roddy frame da capo. era un momento in cui sakamoto faceva diventare oro tutto ciò con cui veniva in contatto (forse perché sapeva scegliere dove metter le mani...). la profondità e la maturità insieme alla grazia e alla fondente dolcezza di molte di queste canzoni riescono ancora a meravigliare vent'anni dopo. a un certo punto di 'let your love decide' arriva una specie di epifania, una tromba che è una di quelle cose che non si possono spiegare in nessun modo. devi sentirla, e sentire che lì, dentro quel suono, sei a casa.

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