Alice Cooper – From The Inside (1978, Warner Bros.)
,Dopo due album di rock psichedelico per la Straight di Frank Zappa alla fine degli anni ‘70, Vincent Damon Furnier alias Alice Cooper, da Love It To Death in avanti diventò un grande icona del rock grazie ad una musica aggressiva, oltraggiosa, spesso violenta, abbinata a testi scabrosi, spettacoli macabri da Grand Guignol e travestimenti shock. Piano piano poi i toni si fecero più lineari, sobri e pop riscuotendo identico successo. La sua vita privata però era stata però durissima. L’artista, sprofondato nelle spire dell’alcool, che ne aveva minato il fisico, aveva passato anni davvero difficili. Questo From The Inside nasce dopo un periodo di isolamento e il desiderio di cambiare pagina. Un lavoro dall'approccio musicale diverso rispetto ai precedenti dischi con un cast del tutto riformato. E' un concept-album molto personale ed autobiografico che prende spunto del suo soggiorno presso una casa di cura di New York durante la disintossicazione dall’alcool, dove si affrontano le tematiche della pazzia, della dipendenza e la depressione. Cooper racconta quella esperienza con storie e personaggi realmente conosciuti e di come riuscì poi ad uscirne vittorioso da quella dura prova. Con lui ci sono ancora il fido Dick Wagner, grande chitarrista e prezioso collaboratore di Lou Reed e il tastierista Fred Mandel. Per il resto tutti volti nuovi a partire dal produttore David Foster che prende il posto dello storico Bob Ezrin e del paroliere di Elton John Bernie Taupin (anche lui appena uscito dal tunnell dell’alcolismo). Foster chiama a se i soliti grandi specialisti tra i quali Jay Graydon, Steve Lukather, David Hungate, Steve Porcaro, John Pierce futuro bassista dei Pablo Cruise, Lee Sklar, Kenny Passarelli, Jim Keltner, i due membri della Elton John band Davey Johnstone (chitarra) e Dee Murray (basso), il chitarrista Rick Nielsen dei Cheap Trick. Ai cori Kiki Dee, Bill Champlin, Flo and Eddie, Tom Kelly e Bobby Kimball. Nonostante i temi ambigui, amari e polemici trattati, From The Inside è il lavoro più diretto ed accessibile dell’artista, realizzato e studiato nei minimi particolari (copertina compresa) con arrangiamenti lussuosi e un sound stilisticamente simile ai Tubes e Toto. Il cambiamento si sente subito nell’iniziale From The Inside, tema funky con tanto di basso slap, ritmica disco incisiva e la voce di Cooper più morbida del solito. Il rock duro di Wish I Were Born In Beverly Hills, dove viene raccontata la storia di una prostituta adolescente, riporta per un episodio al classico stile dell'artista. Scenario che cambia di nuovo : il tema del suicidio viene sviluppato con la ballata The Quiet Room, uno degli episodi migliori del lavoro che parte con una bella introduzione di piano e voce, e che diventa poi un mezzo tempo con controcanti in falsetto di Maurice White degli Earth, Wind & Fire (non riportato nei credits). Le sonorità funky tornano in Nurse Rozetta, tempo medio che sale di ritmo sul coro dove si parla di un religioso che fantastica rapporti sessuali con un’infermiera. Millie And Billie, scritta con Bruce Roberts, è una ballata pop dolce cantata in duetto con Marcy Levy (Marcella Detroit) in contrasto con le liriche agghiaccianti che parlano di due amanti decisi ad uccidere i rispettivi coniugi. Le riflessioni di un giocatore d’azzardo sono descritte in Serious, up-tempo pop-rock con un bel riff di chitarra di Rick Nielsen, mentre How You Gonna See Me Now è una ballata forse un po’ ordinaria nello sviluppo melodico, ma toccante e d'effetto, con il testo ispirato ad una lettera che Cooper scrisse alla moglie Sheryl mentre era in ospedale. Interessante anche il funky-soul di For Veronica's Sake che richiama le atmosfere della title track, mentre il pezzo più bello del disco è Jackknife Johnny, ballata introdotta dalla chitarra acustica con il controcanto di Marcy Levy, che parla dei traumi di un veterano del Vietnam. La chiusura è affidata a Inmates (Were All Crazy) e al tema dell’alienazione mentale . Un brano con un intro di piano ed orchestra che si dissolve poi tra un’apoteosi di archi e cori. From The Inside resterà una delle migliori produzioni di Foster e un disco di grande A.O.R. da da parte di un artista distante da questo genere.
Mauro Ronconi
Tracks :
01 - From The Inside
02 - Wish I Were Born In Beverly Hills
03 - The Quiet Room
04 - Nurse Rozetta
05 - Millie And Billie (duet with Marcy Levy)
06 - Serious
07 - How You Gonna See Me Now
08 - For Veronica's Sake
09 - Jackknife Johnny
10 - Inmates (We're All Crazy)
Credits :
Produced & Arranged by David Foster
Guitars : Dick Wagner & Steve Lukather
Bass : Kenny Passarelli, David Hungate, John Pierce, Dee Murray & Leland "Lee" Sklar
Drums : Rick Shlosser
Keyboards : David Foster
Background Vocals : Kiki Dee, Bill Champlin, Flo & Eddie, Tom Kelly, Davey Johnstone, Bobby Kimball, Marcy Levy, Sheryl Cooper & The Totally Commited Choir
Guitars : Rick Nielsen, Davey Johnstone, Jefferson Kewley & Jay Graydon
Drums : Dennis Conway & Michael Ricciardella
Keyboards : Fred Mandel & Robbie King
Percussion : Jim Keltner
Synthesizer Programming : Jay Graydon & Steve Porcaro
Strings Contracted by Frank DeCaro
Commenti
Posta un commento