
Attenzione questo è un disco fatto apposta per piacere, quindi i metri di giudizio vanno rapportati con l’oggetto del giudizio stesso.
Robert John Pedrick Jr. è un cantautore di
Brooklyn con una caratteristica voce in falsetto. A soli 12 anni incise come
Bobby Pedrick una canzone intitolata
White Bucks and Saddle Shoes scritta dal grande
Doc Pomus entrando nelle classifiche
pop del 1958. Diversi anni dopo firmò per la
MGM rilasciando con il nome di
Robert John un paio di singoli passati in silenzio. Stessa cosa accadde quando nel 1967 firmò per la
Columbia pubblicando l’album
If You Don't Want My Love. La sua carriera ebbe un susssulto nel 1971 con la cover di
The Lion Sleeps Tonight, canzone portata al successo dieci anni prima dai
Tokens, un gruppo vocale
doo-wop di
New York. Il singolo vendette un milione di copie entrando al terzo posto delle
charts. Ma fu un fuoco di paglia perché il seguente album
On The Way Up non riuscì a ripetere quell’
instant wonder. Per più di sei anni l’artista sbarcò il lunario come autore e turnista, poi il produttore
George Tobin, con il quale
John aveva già lavorato, lo chiamò per delle nuove canzoni sullo stile di
My Angel Baby, una canzone dei
Toby Beau molto in voga in quel periodo.
Robert scrisse sulla falsariga di quel pezzo
Sad Eyes enfatizzata dal suo falsetto. Il pezzo era buono, ma la
EMI dapprima la rifiutò, poi dopo alcuni mesi ci ripensò e la fece uscire come singolo che sorprendentemente si piazzò al primo posto. Attorno a questo grosso
hit viene realizzato a
Los Angeles l'omonimo disco. Gli sono a fianco il team
George Tobin/Mike Piccirillo, quest’ultimo responsabile come autore/coautore di quasi di tutti i brani. E' una ricetta di
pop-soul ammiccante, di speculazione benvenuta e in sintonia coi tempi. Discendenti dirette dei modi resi tipici dai
Bee Gees, Tavares, Leo Sayer, sono canzoni scaltre, espressione di un determinato genere musicale teso a persuadere le classifiche e una platea eterogenea. I riferimenti ispirativi, i temi, le melodie e i passaggi in questo album sono una continua e palese citazione. Viste in quest’ottica si mettono in luce oltre alla citata
Sad Eyes, ballata non priva di carisma,
Lonely Eyes, Love Is a Woman ,
Am I Ever Gonna Get To Hold You Again e
That's What Keeps Us Together, tutti temi che
sembrano sbirciati tra i pentagrammi di
Children of the World o
Spirits Having Flown dei
Bee Gees, mentre
Only Time suona come una ballata clone alla
Andy Gibb.
Dance the Night Away è invece un pezzo sulla falsariga di
You Make Me Feel Like Dancing di
Leo Sayer con bei cori di
Darlene Love ed
Edna Wright. Buona anche
Takin’ My Love For Granted di
Jeff Labes uscita lo stesso anno nelle versioni
disco-soul delle
Hot e di
Alton McClain & Destiny e qui realizzata su canoni più
A.O.R. Nonostante palesi carenze di originalità il disco resta molto piacevole e curato nei dettagli.
Robert John cercò di replicare l'anno dopo con lo stesso
staff pubblicando
Back On The Street, ma l’effetto non fu lo stesso. Tornato al ruolo di autore, dopo alcuni anni sparì dalle scene.
Mauro Ronconi
Tracks:
1. That's what keeps us together
2. Love of a woman
3. Lonely eyes
4. Am I ever gonna hold you again
5. Dance the night away
6. Give a little more
7. Sad eyes
8. Takin' my love for granted
9. Only time
10. Stay a little longer
Credits:
Producers: George Tobin
Drums: Hal Blaine, Ed Greene
Bass: Dennis Belfield, Scott Edwards
Guitars: Bill Neale, Mike Piccirillo
Keyboards: Stewart Levine, Mike Thompson
Percussion: Howard Lee Wolen
Background Vocals: Darlene Love, Edna Wright, Mike Piccirillo, George Tobin
Commenti
Posta un commento