Robert John – Robert John (1979, EMI)

Attenzione questo è un disco fatto apposta per piacere, quindi i metri di giudizio vanno rapportati con l’oggetto del giudizio stesso. Robert John Pedrick Jr. è un cantautore di Brooklyn con una caratteristica voce in falsetto. A soli 12 anni incise come Bobby Pedrick una canzone intitolata White Bucks and Saddle Shoes scritta dal grande Doc Pomus entrando nelle classifiche pop del 1958. Diversi anni dopo firmò per la MGM rilasciando con il nome di Robert John un paio di singoli passati in silenzio. Stessa cosa accadde quando nel 1967 firmò per la Columbia pubblicando l’album If You Don't Want My Love. La sua carriera ebbe un susssulto nel 1971 con la cover di The Lion Sleeps Tonight,  canzone portata al successo dieci anni prima dai Tokens, un gruppo vocale doo-wop di New York. Il singolo vendette un milione di copie entrando al terzo posto delle charts. Ma fu un fuoco di paglia perché il seguente album On The Way Up non riuscì a ripetere quell’instant wonder. Per più di sei anni l’artista sbarcò il lunario come autore e turnista, poi il produttore George Tobin, con il quale John aveva già lavorato, lo chiamò per delle nuove canzoni sullo stile di My Angel Baby, una canzone dei Toby Beau molto in voga in quel periodo. Robert scrisse sulla falsariga di quel pezzo  Sad Eyes enfatizzata dal suo falsetto. Il pezzo era buono, ma la EMI dapprima la rifiutò, poi dopo alcuni mesi ci ripensò e la fece uscire come singolo che sorprendentemente si piazzò al primo posto. Attorno a questo grosso hit viene realizzato a Los Angeles l'omonimo disco. Gli sono a fianco il team George Tobin/Mike Piccirillo, quest’ultimo responsabile come autore/coautore di quasi di tutti i brani. E' una ricetta di pop-soul ammiccante, di speculazione benvenuta e in sintonia coi tempi. Discendenti dirette dei modi resi tipici dai Bee Gees, Tavares, Leo Sayer, sono canzoni scaltre, espressione di un determinato genere musicale teso a persuadere le classifiche e una platea eterogenea. I riferimenti ispirativi, i temi, le melodie e i passaggi in questo album sono una continua e palese citazione. Viste in quest’ottica si mettono in luce oltre alla citata Sad Eyes, ballata non priva di carisma, Lonely Eyes,  Love Is a Woman , Am I Ever Gonna Get To Hold You Again e That's What Keeps Us Together, tutti temi che sembrano sbirciati  tra i pentagrammi di Children of the World o Spirits Having Flown dei Bee Gees, mentre  Only Time suona come una ballata clone alla Andy Gibb. Dance the Night Away è invece un pezzo sulla falsariga di You Make Me Feel Like Dancing di Leo Sayer con bei cori di Darlene Love ed Edna Wright. Buona anche Takin’ My Love For Granted di Jeff Labes uscita lo stesso anno nelle versioni disco-soul delle Hot e di Alton McClain & Destiny e qui realizzata su canoni più A.O.R. Nonostante palesi carenze di originalità il disco resta molto piacevole e curato nei dettagli. Robert John cercò di replicare l'anno dopo con lo stesso staff pubblicando Back On The Street, ma l’effetto non fu lo stesso. Tornato al ruolo di autore, dopo alcuni anni sparì dalle scene.

Mauro Ronconi




Tracks:

1. That's what keeps us together
2. Love of a woman
3. Lonely eyes
4. Am I ever gonna hold you again
5. Dance the night away
6. Give a little more
7. Sad eyes
8. Takin' my love for granted
9. Only time
10. Stay a little longer

Credits:
           
Producers: George Tobin
Drums: Hal Blaine, Ed Greene
Bass: Dennis Belfield, Scott Edwards
Guitars: Bill Neale, Mike Piccirillo
Keyboards: Stewart Levine, Mike Thompson
Percussion: Howard Lee Wolen
Background Vocals: Darlene Love, Edna Wright, Mike Piccirillo, George Tobin

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