Melissa Manchester – Melissa (1975, Arista)

Pianista e songwriter nata nel Bronx, New York, nel 1951, Melissa Toni Manchester è una delle indiscusse first ladies della canzone d’autore americana. Figlia d’arte, suo padre David era il contrabbassista della Metropolitan Opera Orchestra, si diplomò nella prestigiosa scuola della Performing Art di Manhattan per poi lavorare come autrice alla Chappel Music. Più tardi continuò gli studi di composizione e produzione musicale presso la University School Of The Arts di New York insieme a Paul Simon. L’artista cominciò a suonare nei club di Manhattan dove fu scoperta nel 1971 da Barry Manilow e Bettle Midler che la scritturò come corista nei suoi Harlettes incidendo con lei The Divine Miss M (1972). L’anno dopo debuttò con Home to Myself per la Bell inaugurando una duratura collaborazione con la paroliera Carole Bayer Sager. Il seguente Bright Eyes la conferma autrice e cantante di talento, senza però suscitare troppo clamore. Nel frattempo, Clive Davis converte la Bell in una nuova etichetta, la Arista con grosse ambizioni discografiche e decide lanciare sul mercato la Manchester come la nuova Diva pop. Gli mette a disposizione i due produttori Vini Poncia e Richard Perry, ottimi turnisti tra cui James Newton Howard, David Wolfert, Cooker LoPresti, Trevor Lawrence, David Lasley, Arnold McCuller e gli fa incidere Los Angeles questo terzo lavoro. Confezionato così ad arte Melissa non deluse le attese. Un album importante e risolutivo per la sua carriera che le fece raggiungere la piena maturità sia come songwriting che come interprete. La sua voce da mezzosoprano infatti si fece più potente e con un timbro caldo ed incisivo molto soulful. E’ un lavoro diviso equamente tra canzoni up-tempo e ballate, la metà scritte insieme a Carole Bayer Sager, collaboratrice che si rivelerà la più efficace per tradurre i suoi sentimenti in liriche dopo l'esperienza con Adrienne Anderson in Bright Eyes. In particolare c’è un brano, scritto nel 1973 dalle due, che sarà la farà conoscere al mondo : Midnight Blue. Ballata dalla melodia avvolgente e sofisticata uscita come singolo capace di vendere un milione di copie. Sul retro c’era un altro slow perfetto dai sapori brasiliani intitolato I Got Eyes. Molti critici considerano questo abbinamento uno dei rari singoli con due facciate A. Altro hit tratto da questo disco fu Just Too Many People,  bellissimo brano in stile philly-soul scritto insieme a Vini Poncia. C'è il doppio tributo a Stevie Wonder con un remake aggressivo e pungente di Love Havin’ You Around e il funky-soul con armonie vocali e ritmica che si incrociano al secondo intitolato Stevie's Wonder.  Sono tante le idee che rendono questo album un classico. Dalle intriganti melodie pop di We've Got Time e This Lady's Not Home Today, al soul venato di reggae di Party Music, alla fenomenale torch-song I Don’t Want To Hear It Anymore di Randy Newman conosciuta anni prima nella versione di Dusty Springfield.

Mauro Ronconi





Tracks:

1. We've got time
2. Party music
3. Just too many people
4. Stevie's Wonder
5. This lady's not home
6. Love havin' you around
7. Midnite blue
8. It's gonna be alright
9. I got eyes
10. I don't want to hear it anymore

Credits:

Producer: Vini Poncia
Drums: Kirk Bruner
Guitars: David Wolfert
Bass: Cooker LoPresti
Piano: Melissa Manchester
Keyboards: James Newton Howard
Percussion: Kirk Bruner
Sax: Trevor Lawrence
Horns: Trevor Lawrence, Steve Madaio, Lou McCreary, John Rotella, Gene Dinwiddie
Background Vocals: Vini Poncia, David Lasley, Arnold McCuller, Kirk Bruner

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