Lou Pardini - Look The Other Way (1998, Victor Japan)

Secondo album per uno dei più interessanti personaggi della rinascita del pop californiano votati , come al solito, ad un anonimato difficile da scardinare. L’A.O.R. infatti gli ha ristretto inevitabilmente il campo, mantenendolo a debita distanza da qualunque grande utenza. Ed è un vero peccato perché Lou Pardini, oltre ad essere autore e strumentista molto richiesto - non a caso nel 2009 entrò a far parte dei Chicago al posto di Bill Champlin – ha realizzato due dischi solistici che sono un vera manna per gli amanti del genere. Lavori impeccabili, pieni di grandi intuizioni melodiche in un mix dinamico e versatile di pop, soul e jazz. Non c’è una canzone debole in questo album. L’impostazione è quella del periodo d’oro del pop westcoast, quello a cavallo tra gli anni ’70-’80, ma con un suono elegante, lucido e moderno. Un disco godibilissimo, pulsante con raffinati passaggi di tastiere, armonie vocali e freschezza d’insieme sia quando si cala nel funk con tanto di basso slap (Method To The Madness , Look The Other Way), nell’ A.O.R. classico (Place Of My Heart, We've Got So Far To Go), nel groove jazzato (Better Late Than Never). Ma basterebbero due tracce killer impressionanti come le ballate soulful Love Is A Hurtin' Thing e I'll Always Be There per raccomandarlo caldamente. La versione giapponese include le bonus tracks Take It Away e What Might Have Been, due pezzi pregiati tratti dal primo album.

Mauro Ronconi





Tracks:

1. Better Late Than Never
2. We've Got So Far To Go
3. Love Is A Hurtin' Thing
4. Time Out For Love
5. I'll Always Be There
6. Look The Other Way
7. Place In My Heart
8. Method To The Madness
9. How Can I Stop Loving You
10. I Just Had To Fall
11. Take It Away (Bonus Track for Japanese Version)
12. What Might Have Been (Bonus Track for Japanese Version)

Credits :

Producer: Lou Pardini
Bass: Vail Johnson, John Patitucci
Drum Programming: Steve Dublin
Guitar: James Harrah
Sax: Scott Mayo, Dave Boruff
Background Vocals: Sid Sham, Scott Mayo, Mindi Stein, Rose Stone, Alfie Silas, Howard McCarry, Olivia McCarkle, Bunny Hull, Bill Champlin, Joseph Williams

Commenti

  1. Non lo conosco, provvederò, sembra molto valido.

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  2. Già che ci sei ,ascolta anche "Some Things Never Change" altro capolavoro...

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  3. Bravissimi,come sempre, a mettere in evidenza capolavori nascosti.Bellissimo anche il precedente,che acquistai a Roma una quindicina di anni fa.Consiglierei di recensire,tra gli altri,anche i seguenti due misconosciuti ma validissimi artisti dello stesso genere:Mark mc Millen(B.Caldwell,M.Winkler)e Ron Boustead(G.Karukas).

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