
Assai dotata sotto il profilo vocale, con un tonalità roca e negroide,
Evie Sands è una di quelle artiste che ribaltano l’opinione secondo la quale ci sono ragioni recondite per cui un artista nero è diverso da un artista bianco.
Songwriter e chitarrista nata a
Brooklyn nel 1946,
Evelyn Lourette Sands si fece conoscere verso al metà degli anni ‘60 con alcuni singoli nati con la collaborazione dei produttori
Chip Taylor e
Al Gorgoni, ma obbligata dalle circostanze e dalla sfortuna, non riuscì mai a sfondare. Ad esempio il primo importante singolo
Take Me For A Little While (1965) scritto da
Trade Martin e realizzato per la
Blue Cat (la sussidiaria della
Red Bird di
Leiber & Stoller) poco prima della pubblicazione fu spacciato di nascosto ai discografici della
Chess che immediatamente lo fecero incidere alla cantante
Jackie Ross bruciando sul tempo la versione della
Sands. Il pezzo della
Ross entrò subito nelle classifiche
r&b penalizzando fatalmente l’originale. Il secondo tentativo avvenne nel 1966 con la bellissima
I Can’t Let Go di
Gorgoni e
Taylor sempre su
Blue Cat, ma purtroppo non ebbe minima promozione e cadde nel dimenticatoio. L’anno dopo la ripresero gli
Hollies e diventò un
hit. L’artista firmò poi per la
Cameo ed incise sempre con
Chip Taylor la ballata
Angel of the Morning, ma dopo un paio di settimane la casa discografica fallisce e il pezzo ripreso da
Merrilee Rush entra beffardamente in classifica. Dopo tutte queste disavventure artistiche, si apre per lei la prima porta importante con l’album
Any Way That You Want Me per la
A&M. Stavolta però la fortuna è dalal sua parte perché
title track, brano scritto da
Chip Taylor alcuni anni prima già interpretato dai
Troggs e dagli
American Breed, diventa nella sua versione un grosso hit. La
Sands inizia a lavorare ad un disco per la
Buddah Records con la produzione di
Val Garay, ma resta incompiuto. Si dovettero attendere così cinque anni per questo
Estate Of Mind curato dai produttori
Dennis Lambert e
Brian Potter che firmano qui tre eccezionali canzoni :
You Brought The Woman Out Of Me , A Woman's Work Is Never Done e
Yesterday Can't Hurt Me. Quale sia la consistenza del suo
blue eyed soul ce lo suggeriscono poi i restanti sette elaborati ed orecchiabili brani a sua firma che lasciano il segno per la forza del ritmo e per il calore delle ballate. Non a a caso alcuni di questi sono divenuti dei classici nella versione di altri artisti a cominiciare da
Love In The Afternoon (
Barbra Streisand),
Take It Or Leave It (
Manhattans, Brenda & The Tabulations),
I Love Making Love To You (
Arthur Prysock, Jolis & Simone),
One Thing On My Mind (
The Ebonys, Phyllis Hyman). Un album essenziale che racchiude un compendio di un decennio, di una fusione particolareggiata di
pop, r&b, soul bianco e
Motown.
Mauro Ronconi
Tracks:
1. A woman's work is never done
2. Love in the afternoon
3. You brought the woman out of me
4. Take it or leave it
5. Call me home again
6. One thing on my mind
7. Yesterday can't hurt me
8. I love makin' love to you
9. Early morning sunshine
10. (Am I) Crazy cause I believe
Credits:
Producers: Dennis Lambert and Brian Potter
Drums: Ed Greene
Guitars: Dean Parks, Evie Sands
Bass: David Hungate
Keyboards: Michael Omartian, Evie Sands
Synthesizer: Michael Omartian
Percussion: Gary Coleman, Victor Feldman
Sax: Ernie Watts
Horns: John Audino, Bud Brisbois, Jerome Richardson, Dick Hyde, Vince DaRosa
Background Vocals: Ginger Blake, Oren Waters, Julia Tillman, Maxine Willard, Dennis Lambert
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