England Dan & John Ford Coley – Nights Are Forever (1976, Big Tree)
Amici e compagni di scuola, Danny Wayland Seals (fratello minore del più famoso Jim del duo Seals & Crofts) e John Edward Colley (questi i veri nomi), mossero i primi passi a Dallas con alcune cover band locali per poi andarsene a Nahsville dove incisero una serie di demo con il nome di The Shimmerers senza però riuscire ad ottenere un contratto discografico. Tornati a Dallas entrano far parte di una band di rock psichedelico chiamata Southwest FOB (Freight on Board) con cui pubblicarono un album nel 1968 che riscosse buoni consensi commerciali. Nel frattempo i due cominciarono a scrivere insieme delle canzoni di memoria cantautorale vicine alle cose di James Taylor e Paul Simon, diverse dal repertorio rock del gruppo. Così, dopo aver aperto per un po’ di tempo con il loro set acustico, i concerti dei Southwest FOB, nel 1969 decidono di mettersi in proprio e trasferirsi a Los Angeles suonando nei club col nome di Colley & Wayland. Fu poi Jim Seals che suggerì al fratello di cambiare in England Dan, dal soprannome con il quale Dan veniva chiamato da giovane per la sua fissazione con i Beatles e l’accento inglese che spesso ostentava. Colley invece lo modificò in Coley per facilità di pronuncia aggiungendoci per scorrevolezza Ford. Nel 1970, grazie a Louie Shelton, amico e collaboratore di Seals e Crofts, furono presentati ad Herb Alpert che, dopo aver ascoltato i loro demo, li scritturò per la A&M con cui pubblicarono un omonimo album nel 1971 e Fables l’anno seguente, entrambi prodotti da Shelton. I lavori, dì forte impronta country-rock e folk, non ebbero fortuna commerciale, sebbene il singolo Simone, tratto dal secondo disco, arrivò al primo posto nelle classifiche giapponesi. Interrotto il rapporto con la A&M, i due continuarono a scrivere canzoni e suonare dal vivo. Tra l’altro Coley partecipò anche come turnista in un paio di album di Seals & Crofts. Quattro anni dopo il loro manager ascoltò il demo di I'd Really Love To See You Tonight, canzone scritta da Parker McGee, un cantautore del Mississippi, e la fece incidere ai due. Il pezzo fu proposto a diverse case discografiche senza risultato. Stessa cosa accadde quando bussarono alla porta dell’ Atlantic, il vice presidente Bob Greenberg rifiutò il brano, ma fu ascoltato casualmente da Doug Morris, il capo della Big Tree (sussidiaria della Atlantic) che era nell’ufficio attiguo e a loro insaputa si procurò il pezzo. Morris gli offrì subito un contratto e gli mise a disposizione Kyle Lehning, il produttore che aveva realizzato il demo di McGee. Il singolo I'd Really Love To See You Tonight, uscito all’inizio del 1976, arrivò al secondo posto della classifiche pop vendendo due milioni di copie. Pochi mesi dopo uscì l’album Nights Are Forever da cui venne estratto il secondo singolo Nights Are Forever Without You, altra canzone scritta da Parker McGee, che entrò tra i top 10. Con questo lavoro il duo abbraccia la causa di un soft-rock più raffinato rispetto al passato. E’ sempre pieno di citazioni , di atmosfere conosciute e di prototipi diretti come i Bread, Loggins & Messina ed ovviamente Seals & Crofts, ma senza troppi riferimenti smaccati o di fastidiosa individuazione. Sono canzoni che posseggono una loro anima, con dimostrazioni di brillante vitalità melodica e di dinamismo compositivo che è già, di per sé, uno stile. Lady e There'll Never Be Another For Me sono altri due gioielli che dimostrano la perfetta sinergia tra produzione e songwriting del duo con Kyle Lehning e Parker McGee. Le accattivanti Long Way Home e Westward Wind firmate dalla coppia toccano i lidi del country-pop più incisivo con ottime armonie vocali. Visto il grande successo dell’album, lo stesso anno la A&M mise sul mercato I Hear The Music, una raccolta che riproponeva brani estratti dai primi due lavori.
Mauro Ronconi
Tracks:
1. I'd really love to see you tonight
2. I'll stay
3. Westward wind
4. Long way home
5. There'll never be another for me
6. Nights are forever without you
7. It's not the same
8. Showboat gambler
9. The prisoner
10. Lady
11. Everything's gonna be alright
Credits:
Producer: Kyle Lehning
Drums and Percussion: Larrie Londin
Bass: Joe Osborn, Ted Reynolds, Kyle Lehning
Keyboards: Shane Keister, John Ford Coley
Guitars: Steve Gibson, Jim Seals, England Dan, John Ford Coley, Bobby Thompson
Sax: England Dan
Horns: George Cunningham, Don Sheffield, Billy Puett, Denis Solee, Dennis Good
Lead Vocals: England Dan, John Ford Coley
Background Vocals: Sheri Kramer, Diane Tidwell, Lisa Silver, Janie Frickie, Ginger Holiday
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