Djavan - Lilás (1984, Columbia)

Dopo il successo di Luz prodotto da Ronnie Foster, disco di sostanza e di indiscutibili amori pop-soul americani, Djavan Caetano Viana, signore carioca della melodia, riveste di nuovo i suoi panni migliori con questo album prodotto da lui stesso con la collaborazione di Erich Bulling (Peter Allen, Earth, Wind & Fire, Temptations, Al Jarreau). Anche se tutto cantato in lingua portoghese, per gli amanti del pop californiano è sicuramente il lavoro più godibile. Nove temi di fusione tra funk, soul e pop, in cui le radici sud-americane dell’autore si fanno sentire solo nel samba di Obi  e la partecipazione di molti dei musicisti di studio più importanti della costa californiana, fra cui spiccano David Foster, Michael Landau, Greg Phillinganes, Jerry Hey, Ernie Watts, Mike Porcaro, Jeremy Lubbock, John Robinson. La ballata Esquinas con Ernie Watts al sax tenore, il raffinato soul-jazz di Infinito con un bel solo di Landau alla chitarra elettrica, la squisita melodia di Miragem e Libertade arrangiata magnificamente da David Foster sono brani che hanno tutto il sapore leggero e forte della grande musica pop d’autore.

Mauro Ronconi





 
Tracks:

1-Lilás
2-Infinito
3-Esquinas
4-Transe
5-Obi
6-Miragem
7-Íris
8-Canto da Lira
9-Liberdade

Credits:

Djavan : Producer, Guitar, Vocals
Luiz Avellar : Arranger, Keyboards, Piano
Erich Bulling : Keyboard Programming
Oscar Castro-Neves : Choir Arrangement
Paulinho Da Costa : Percussion
Sizao Machado, Mike Porcaro, Nathan East : Bass
David Foster : Keyboard Arrangements, Keyboards, Synthesizer Bass
Jerry Hey : Arranger, Choir Arrangement
Paul Jackson, Jr., Michael Landau : Guitar
Randy Kerber : Keyboards
Greg Phillinganes : Bass Arrangement, Keyboard Arrangements, Keyboards
John Robinson, Carlos Vega, Teo Lima : Drums
Jeremy Lubbock : Choir Arrangement
Ernie Watts : Sax (Alto), Sax (Tenor)

Commenti

  1. oh, che meraviglia che qualcuno si ricordi di djavan!
    questo scrigno di bellezze è uno dei migliori ricordi degli anni ottanta, roba dove densità e leggerezza stanno in miracoloso equilibrio, così come nord e sud america in scambio di amorosi sensi, senza traccia dei tipici stridori dei sincretismi culturali più modaioli.
    Quest'uomo ama il suono della california più ombrosa, ed è un compagno di strada tanto di Vinicius de Moraes, quanto di Bob Marley e John Lennon. E 'Transe', 'Esquinas' e 'Miragem' meritano di trovar posto in qualsiasi sussidiario pop degno di tal nome.
    In ambito delle sue produzioni californiane, inestimabile pure il citato 'Luz' del '82 (quello che conteneva 'Sina', poi diventata 'Jazz' ad opera dei Manhattan Transfer, e c'era anche un certo Stevie Wonder a far casino...); un po' sotto, ma sempre molto bello anche 'Bird of Paradise' (presente la canzone di Michael Franks? quella; si, l'ha scritta lui...)
    Se lo conoscete, dategli un abbraccio da parte mia, e ditegli che è un grande uomo di musica.

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