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Quarto album per la
A&M e il primo caratterizzato dal sound
westcoast-pop. Tra il 1977 e l’uscita di questo album c’era stato
It’s Time for Peter Allen, un doppio dal vivo che catturava tutte le sue enormi doti da intrattenitore. C’erano stati acclamati concerti all’
Olympia di
Parigi, un ritorno in
Australia, un
cameo nel film musicale
Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, trasposizione cinematografica ispirata ai
Beatles del 1978, quindi il successo come autore di
I Go To Rio nella versione dei
Pablo Cruise e di
Don’t Cry Out Loud nell’interpretazione di
Melissa Manchester. Insomma, i presupposti per un lancio in grande stile per un nuovo disco c’erano tutti. La produzione viene divisa equamente tra
Marvin Hamlisch e
Mike Post con il meglio dei turnisti di
New York e
Los Angeles (
David Spinozza, Will Lee, John Tropea, Richard Tee, Jay Graydon, Ray Parker Jr., Leland Sklar). Il risultato fu un disco denso e leggero con meravigliose aperture melodiche e tematiche sempre rinconducibili a quelle di un sognatore alla ricerca della vita serena e senza compromessi. La collaudata collaborazione con la paroliera
Carole Bayer Sager viene qui confermata con le versioni di
Don't Wish Too Hard e
I'd Rather Leave While I'm In Love che facevano parte dell’omonimo esordio della
Sager, la versione di
Don't Cry Out Loud e la bella
Don't Leave Me Now. Senza staccarsi mai dal
mainstream,
Peter Allen costruisce canzoni pop con ingegno compositivo, istinto musicale e talento vocale come pochi altri. A chiudere il cerchio della
perfect song in questo difficile mondo della facilità istituzionalizzata c’è l’autobiografica
title track che inizia con degli accordi identici alla sua famosa
I Honestly Love You, quindi un gioiello dall’andamento da commedia musicale come
Paris at 21 con i suoi vari cambi di tempo ed umori, infine la deliziosa
Angels with Dirty Faces scritta insieme ad
Adrienne Anderson già coautrice di
I Go To Rio.
Mauro Ronconi
Tracks:
1. I could have been a sailor
2. Don't wish too hard
3. Two boys
4. Angels with dirty faces
5. Don't cry out loud
6. If you were wondering
7. Don't leave me now
8. I'd rather leave while I'm in love
9. We've come to an understanding
10. Paris at 21
Credits:
Producers: Marvin Hamlisch, Mike post
Drums: Rick Marata, Ed Greene, Steve Schaefer
Guitars: David Spinozza, John Tropea, Ray Parker Jr., Dan Ferguson, Jay Graydon, Fred Tackett
Bass: Will Lee, Abraham Laboriel, Leland Sklar, Jim Pierce, Dave Parlato
Keyboards: Richard Tee, Larry Knechtel
Synthesizer: Michael Boddicker, Greg Phillinganes
Piano: Peter Allen, Marvin Hamlisch
Percussion: Jim Maeulin, Victor Feldman, Paulinho Da Costa
Background Vocals: Bruce Roberts, Clydie King, Sherlie Matthews, Venetta Fields, Marty McCall, Linda Dillard, Herb Pedersen, Joey Scarbury
Hello. How can I download this album? Thanks!
RispondiEliminaMi piacerebbe tanto ascoltare questo disco... quando leggo "Richard Tee" inside capisco in automatico che si tratta di qualcosa di speciale. Thanks a lot Man!
RispondiEliminaQuesto gioiello l'ho sempre trovato persino superiore a "Bi-Coastal" (se non superiore, diciamo più autentico, ma anche qui , ci sarebbe da intendersi...). Comunque, la testimonianza di un grande artista in stato di assoluta grazia, con almeno tre canzoni (Angels with Dirty Faces, We've Come to an Understanding, e la massimamente evocativa Paris in 21) da portarsi ovunque.
RispondiEliminaOnestamente, non diffonderlo sarebbe delittuoso...
Spoiler?