Bill Withers – Just As I Am (1971, Sussex)

Cantante, autore e chitarrista, William Harrison "Bill" Withers Jr. arrivò tardi all’appuntamento con la musica. Nato nel 1938 a Slab Fork, una piccola città nel West Virginia, iniziò a suonare cantare soltanto nel 1964, dopo aver passato nove anni nella marina americana. Poi lavorò come operaio per la compagnia aerea Douglas dove riparava e installava telecamere nei w.c.. Il canto e la musica era ancora soltanto un hobby. Lo sscoprì Clarence Avant, il capo della Sussex, un piccola etichetta indipendente, e lo presentò a Booker T. Jones che poi arrangiò e produsse questo debutto intitolato Just As I Am (1971) con la partecipazione, tra gli altri, di Stephen Stills alla chitarra e la sezione ritmica dei leggendari Booker T. & the M.G.’s (Donald “Duck” Dunn, Al Jackson Jr.). Withers ancora non era un professionista e nemmeno credeva più di tanto in quella avventura artistica. Per la copertina , ad esempio, furono scattate delle foto che raffiguravano l’artista durante la pausa pranzo nell’officina dove lavorava.  Eppure non fu così. E' un  debutto capolavoro in cui vi sono tutte le virtù più autentiche del r&b, ovvero quel phatos nel trasmettere sentimenti con venature blues e di estrazione gospel abbellite esteticamente da un songwriting che in alcuni passaggi richiama nei cambi di accordi lo stile folk di James Taylor (Sweet Baby James). In Just As I Am troviamo dodici canzoni dai testi spesso autobiografici caratterizzate da forti qualità ritmiche abbinate a melodie  potenti. Questo fa si che la  strumentazione è volutamente ridotta per risaltare al massimo le qualità del brano. In origine il singolo scelto fu Harlem, canzone dilagante che si apre con la chitarra acustica, l’entrata di una cascata di archi quindi un crescendo dal grande slancio melodico. Per la B-side invece fu selezionata Ain’t No Sunshine scritta da Qithers dopo aver visto il film Days Of Wine And Roses di Blake Edwards in cui si parlava di alcolismo. E’ un tema dalla scrittura folk-soul molto particolare ed una tensione vocale ipnotica. I disc jockeys intuirono le potenzialità commerciali del brano pasaandola in radio come fosse il lato A. Fu un successo strepitoso: Ain’t No Sunshine scalò le classifiche arrivando al terzo posto, diventando disco d’oro e vincendo il Grammy Award come migliore canzone r&b. L’intensa interpretazione di Withers e la qualità del pezzo ne fecero immediatamente uno standard del soul moderno a cominciare dalla versione del giovanissimo Michael Jackson uscita l’anno seguente che raggiunse i top ten anche in Inghilterra. Altro hit single estratto fu Grandma’s Hands, incredibile canzone intrisa di blues dove l’autore ricorda di quando la nonna aiutava in chiesa le ragazze madri. Ci sono tanti altri momenti creativi in questo lavoro come Do It Good, grande pezzo funky-jazz con delle armonie vocali che sicuramente gli Steely Dan memorizzarono qualche tempo dopo. Hope She'll Be Happier è una ballata lenta, tesa, caratterizzata da una voce sofferta. Better Off Dead costruito su un giro blues ossessivo si evolve poi in un soul-blues movimentato, ricco di finezze chitarristiche e vocali. Molto personali anche le due rielaborazioni di Everybody’s Talkin’ di Fred Neil e la beatlesiana Let It Be, mentre canzoni come In My Heart, I'm Her Daddy e Moanin' And Groanin' mostrano tutto il suo amore per il blues e la sua personalità istintiva. Sempre abbastanza disincantato dallo show-biz, il vero debutto professionale in pubblico avvenne in un club di Los Angeles poco prima di compiere 33 anni. Un album importante che influenzerà in seguito artisti come Ben Harper ed Erykah Badu.

Mauro Ronconi



 

 
Tracks:

1 Harlem
2 Ain't No Sunshine
3 Grandma's Hands
4 Sweet Wanomi
5 Everybody's Talkin'
6 Do It Good
7 Hope She'll Be Happier
8 Let It Be
9 I'm Her Daddy
10 In My Heart
11 Moanin' And Groanin'
12 Better Off Dead

Credits:

Producer, Arranged By, Keyboards, Guitar– Booker T. Jones
Vocals, Guitar : Bill Withers
Bass : Chris Ethridge, Donald "Duck" Dunn
Drums : Al Jackson, Jim Keltner
Guitar : Stephen Stills
Percussion : Bobbie Hall Porter

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