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Il più grande disco
soul mai inciso da una donna. A partire da questo capolavoro la voce e le canzoni di
Aretha Franklyn scandiranno i momenti più importanti della vicenda complessiva della musica nera. Erano già passati dieci anni da quando
Aretha, incoraggiata da
Sam Cooke, bussò agli uffici della
Columbia per il suo primo, importante contratto discografico. Aveva 18 anni, fino a quel momento aveva inciso solo
gospel per etichette specializzate come
Chess e
Battle. Con la
Columbia passò sei anni e una decina di dischi, poi nell’inverno del 1966 firmò con la
Atlantic e fu la sua fortuna. Quella voce rara per potenza ed estensione stava per essere sminuita con un repertorio di
pop bianco anonimo, ma il grande
Jerry Wexler, produttore vice-direttore della
Atlantic che già negli anni ’50 si era occupato di
Ray Charles, riuscì valorizzarla al massimo e farla diventare da questo disco la
Regina del Soul. La trovata fu geniale nella sua semplicità.
Wexler aveva capito che per fornire prodotti validi e dare il meglio di sé, gli artisti neri si dovevano autogestire. Il direttore artistico doveva intervenire solo sui metodi di produzione. Così fece.
Wexler gli mise a disposizione il suono caldo di
Memphis, la tensione nervosa dei fiati geometrici ed incalzanti, le certosine e potenti sezione ritmiche, l ‘espressiva partecipazione dei cori. Tutti elementi che creavano intorno alla sua voce un
r&b perfetto. Poi
Aretha si sedeva al pianoforte e riusciva a creare con la sua voce una tensione magica. Una vocalità che non consosce limiti né rivali e diventa protagonista per il suo modo incredibilmente epidermico di vivere le note e le melodie. Ma, oltre ad avere una voce come strumento del cuore,
Aretha era anche una bravissima autrice che con un pianoforte riusciva a raccontare se stessa e il mondo attorno, addolcendolo o inasprendolo di femminile lirismo. Il disco doveva essere registrato ai
Muscle Shoals, ma
Ted White, il marito prepotente e manager despota della
Franklyn, litigò con il proprietario degli studi.
Wexler così dovette andare a
New York insieme ai musicisti di
Memphis ed incidere quasi tutto il lavoro negli studi Atlantic con gli arrangiamenti di
Tom Dowd che insieme ad
Arif Mardin era anche l’ingegnere del suono. Le uniche tracce realizzate ai
Muscle Shoals furono la
title track e
Do Right Woman, Do Right Man, rilasciate come primo singolo. Sono undici pietre miliari di soul incontaminato, assoluto. La
title track è una ballata sofferta, straziante con cui raggiunse per la prima volta la vetta delle classifiche, al numero uno in quelle
r&b e al decimo in quelle pop.
Do Right Woman, Do Right Man è un altro magnifico slow dagli accenti
country ripreso da
Gram Parsons per il debutto dei suoi
Flying Burrito Brothers. Il secondo, immenso, hit single della
Respect di
Otis Redding.
Aretha ne fa una versione di una potenza deflagrante diventata subito l’inno per movimenti civili delle donne. Rispetto all’originale venne accelerata e modificata di una nuova parte con un intervento di
King Curtis al
sax tenore e l’accompagnamento ai cori delle sorelle
Erma e
Carolyn. Con
Aretha il
r&b diventa sintesi totale di tutti gli elementi della canzone afroamericana, gli
sprituals, il
gospel, il
blues con una potenza espressiva devastante ed una estensione vocale fuori dal comune. C’è poi la romantica
Baby, Baby, Baby, il
blues scabroso di
Dr. Feelgood, gli omaggi a
Sam Cooke con l’epocale
A Change Is Gonna Come e
Good Times, quelli a
Ray Charles con la ripresa di una chicca del suo repertorio come
Drown In My Own Tears,
Save Me interpretata poi da
Julie Driscoll, Brian Auger & The Trinity e
Nina Simone,
Soul Serenade una delle più belle canzoni scritte da
King Curtis, infine la ciliegina
pop di
Don't Let Me Lose This Dream che sembra un tema di
Bacharach ed amata subito da
Dusty Springfield. La leggenda della
Queen of Soul parte da qui.
Mauro Ronconi
Tracks:
Respect
Drown In My Tears
I Never Loved A Man (The Way I Loved You)
Soul Serenade
Don't Let Me Lose This Dream
Baby, Baby, Baby
Dr. Feelgood
Good Times
Do Right Woman - Do Right Man
Save Me
A Change Is Gonna Come
Credits
Producer– Jerry Wexler
Arranged By, Directed By– Tom Dowd
Engineer [Recording]– Arif Mardin, Tom Dowd
Vocals, Piano– Aretha Franklin
Backing Vocals– Carolyn Franklin
Baritone Saxophone– Willie Bridges
Bass– Tommy Cogbill
Cornet– Melvin Lastie
Drums– Gene Chrisman
Guitar– Chips Moman, Jimmy Johnson
Keyboards– Dewey Oldham
Tenor Saxophone– Charles Chalmers, King Curtis
Trumpet– Melvin Lastie
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