Maria Muldaur - Southern Winds (1978, Reprise)
I dischi di Maria Muldaur sono stati anticipatori di un certo gusto di mediare fra pop, blues e soul senza rinunciare a qualche interessante sguardo oltre le barriere delle convenzioni. La fama gli arrivò per caso, quando nel 1973 il singolo e relativo album Midnight At The Oasis la portò in testa alle classifiche di tutto il mondo, imponendola come una vera stella ritrovandosi in breve tempo dai circuiti folk underground alle importanti platee di New York e Los Angeles. Paradossalmente però il successo di quel disco, così celebrato, finì per danneggiare la sua carriera più che agevolarla, perché nessuno capì, al di là di una ristretta cerchia di estimatori, che quel particolare sound era il primo tassello di una serie di dischi sempre più elaborati che nascondevano grande talento e soluzioni che sapevano di autentica innovazione. Southern Winds arriva dopo Sweet Harmony, altro magnifico lavoro rilasciato nel 1976 e affronta, come precedenti, il discorso di contaminazione tra i vari stili popolati americani (blues, folk,r&b, jazz, pop, gospel) per una musica che perde poi ogni contatto con la sua scheda di identificazione. Registrato a Hollywood, prodotto ed arrangiato da Christopher Bond, questo album è molto caratterizzato dall’impronta del Sud e dal revival di New Orleans ed ogni brano ha una sua precisa identità personalizzata dalla poliedricità della cantante e dalla bravura degli accompagnatori (Les Dudek, Amos Garrett, Michael Finnigan, Ernie Watts, Chuck Findley, Wendy Waldman, Rosemary Butler, etc.) Le rivisitazione di Cajun Moon di J.J. Cale e di My Sisters And Brothers del leggendario pioniere del r&b Deadric Malone subiscono un trattamento speciale dalla sua voce calda e rinvigoriscono nella loro essenza. C’è il gospel di I Got A Man un brano della blues woman Rory Block (vecchia conoscenza di Maria e di suo marito Geoff Muldaur ai tempi del Greenwich Village) sottolineata da una voce piena ed enfatica. Ci sono tre canzoni di Leon Russell tra cui la bellissima Make Love To The Music, il soul entusiasmante di I'll Keep My Light In My Window , dimenticato capolavoro Motown di Caston & Majors ed ancora Here Is Where Your Love Belongs, una grande canzone pop dei Sons of Champlin ripresa in seguito dalle Pointer Sisters.
Mauro Ronconi
1. Make love to the music
2. Say you will
3. I'll keep my light in my window
4. I got a man
5. Cajun moon
6. I can't say no
7. Here is where your love belongs
8. That's the way love is
9. Joyful noise
10. My sisters and brothers
Credits:
Producer: Christopher Bond
Musicians:
Drums: Ed Greene
Guitars: Les Dudek, Amos Garrett, John Hug, Thom Rotella, Christopher Bond
Bass: Scott Edwards
Piano: Phil Aaberg
Keyboards: Michael Finnigan
Synthesizer: Christopher Bond
Harmonica: Dave Burgin
Percussion: Gary Coleman
Horns: Robert Bryant, Chuck Findley, Jim Horn, Lew McCreary, Don Menza, Ernie Watts
Background Vocals: Jim Anderson, Rosemary Butler, Michael Finnigan, Amos Garrett. Greg Prestopino, Wendy Waldman, Pepper Watkins
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