John Martyn - So Far So Good (1977, Island)


Abilissimo chitarrista e songwriter inventivo, lo scozzese Iain David McGeachy in arte John Martyn è uno dei personaggi meno conosciuti, ma più influenti della scena folk britannica. Dotato di una tecnica straordinaria, le sue canzoni toccavano spesso il jazz con quelle accordature chitarristiche aperte e il picking giocato sulle poliritmie e le circolarità delle parti. A diciannove anni si presentò a Londra, aveva da poco iniziato a suonare la chitarra acustica ispirandosi a Dylan e Guthrie. La Island lo scritturò subito e gli fece incidere nel 1967 London Conversation dove mise su un repertorio originale che andava dal blues al folk. Questo approccio tardivo allo strumento si rivelò particolarmente interessante nel voler combinare la tradizione con le sonorità moderne contemporanee. Con The Tumbler (1968) avvia un processo di decantazione del folk chiamando per l’incisione il sassofonista e flautista jazz Harold McNair. L’anno dopo pubblicò due dischi insieme alla moglie Beverly Kutner : Stormbringer!, registrato a New York con Paul Harris e turnisti americani, e The Road to Ruin  che segna collaborazione importante con il bassista Danny Thompson dei Pentagle. Nel 1971 torna a suo nome con Bless The Weather, primo tassello musicale di uno stile dove è lo strumento ad appoggiarsi alla voce sua voce roca, ma morbida, capovolgendo i ruoli tradizionali. Espressione che si completerà con i seguenti Solid Air, Sunday’s Child e in maniera ancor più sperimentale su Inside Out. Tutti lavori in cui l'artista è sempre circondato dai migliori musicisti del giro folk-jazz britannico. L’atteggiamento di Martyn verso lo show biz è sempre stato piuttosto distaccato. Ad esempio quando fu registrato Live at Leeds (1975) , il disco lo si poteva ordinare soltanto tramite posta all’indirizzo dell’autore. Le esigenze commerciali della Island però prevalsero quando, pochi mesi prima di One World, uscì questa antologia di brani tratti da Bless The Weather, Solid Air e Sunday’s Child ed ovviamente mai approvata dall’autore. Eppure questa selezione è una fotografia bellissima della sua arte, una grande fusione di jazz, pop, folk. Sono nove tracce indispensabili che partono da May You Never, il suo brano più conosciuto e rivisitato, tra gli altri, da Eric Clapton in Slowhand. Altra canzone ripresa con successo è Head And Heart, ispirata da un brano di John McLaughlin ed interpretata dagli America su Homecoming. La grande abilità di Martyn non è nella velocità o nella acrobazia tecnica, ma soprattutto come stile del suono e classe di esecuzione. Tutto questo viene espresso al meglio in Spencer The Rover , traditional arrangiato magnificamente, nell’oscura e profonda Solid Air dedicata all’amico e compagno di scuderia di Nick Drake, in Glistening Glyndebourne , incredibile pezzo strumentale in cui c’è il primo esperimento con l’echoplex, nella rarefatta I'd Rather Be The Devil del bluesman Skip James con un duetto spettacolare la chitarra e il basso di Danny Thompson. Canzoni come Over The Hill, One Day Without You e Bless The Weather sono altre meraviglie costruite da talento melodico e grandi intuizioni strumentali. Per anni John Martyn è stato un personaggio sottovalutato, Eric Clapton lo considerava un genio avanti anni luce, Michael Hedges lo citava come modello per il suo stile chitarristico, gli U2 invece hanno fatto tesoro delle sue sperimentazioni.

Mauro Ronconi




Tracks:

1 May You Never
2 Bless The Weather
3 Head And Heart
4 Over The Hill
5 Spencer The Rover
6 Glistening Glyndebourne
7 Solid Air
8 One Day Without You
9 I'd Rather Be The Devil (Live Version)

Commenti

  1. tutto vero e condivisibilissimo, epperò mi chiedo: visto che 'solid air' era gia stato segnalato in precedenza, perché non segnalare 'bless the weather' al posto di questo? mi parrebbe preferibile l'album come l'artista lo ha comcepito ad una pur pregevole compilazione (che, per altro, inspiegabilmente, lascia fuori tutto 'inside out'...).
    detto questo, come è ovvio, di john martyn si prende tutto quel che c'è, e riproporlo è opera sempre e comunque meritoria. ma già lo si sapeva, è questa la specialità della casa...

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  2. perchè è il lato "pop" dell'artista...

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