Paul Young – The Crossing (1993, Columbia)



Inglese di Luton, Paul Antony Young iniziò come bassista e chitarrista con alcune band locali chiamate Kat Kool & The Kool KatsStreet Band, quest’ultima spazzata via dall’ondata punk dopo un paio di dischi. Alcuni componenti formarono poi i Q-Tips, gruppo di soul bianco in cui Young divenne il vocalist.  Nel 1983 l'artista (da non confondere con il vocalist dei Sad Café e di Mike and the Mechanics) debutta da solista con No Parlez che impazzò in tutta Europa trainato da cover bellissime come Love of the Common People (Ronnie Wilkins), Love Will Tear Us Apart (Joy Division), Wherever I Lay My Hat That’s My Home (Marvin Gaye) e Come Back and Stay (Jack Lee). Gli americani dapprima lo accolsero con distacco, ma con il seguente The Secret of Association  entrò nelle zone alte delle classiche insieme al singolo Everytime You Go Away. Tra i cantanti soul bianchi, Young si dimostrò un vero specialista soprattutto nelle ballate,  dotato di una voce riconoscibilissima usata a volte in falsetto altre volte con toni rochi. Nei successivi due album Between Two Fires e Other Voices, l’artista cominciò a dedicarsi di più alla composizione, ma il grande pubblico non apprezzò, preferendolo più come interprete di grandi classici , tipo Oh Girl dei Chi-Lites. A mettere le cose a posto ci pensò la casa discografica che nel 1990 pubblicò una raccolta di singoli rialzandone le quotazioni. Tre anni dopo esce questo The Crossing, lavoro ambizioso che parla sempre un linguaggio pop-soul, ma realizzato con uno stile ed una raffinata ricercatezza dei suoni mai raggiunta prima. Dedicato alla memoria di Jeff Porcaro che qui suona la batteria in sei brani, in quest’album ci sono ospiti prestigiosi tra cui Don Was in veste anche di produttore, Mark Isham, Billy Preston, i Memphis Horn, turnisti di prima scelta tra cui Greg Phillinganes, Dean Parks, Robbie Buchanan, Kirk Whalum, Paul Jackson Jr., Luis Conte, gli arrangiamenti affidati a David Campbell, il missaggio a Bill Schnee. I Brani migliori sono Hope In a Hopeless World e Now I Know What Made Otis Blue , due grandi canzoni vissute con una sensibilità assolutamente r&b. Belle anche Down in Chinatown ricca di stacchi dinamici e valorizzata dalla tromba di Mark Isham e l’orecchiabilissima Love Has No Pride di chiara marca blue eyed soul. Altri momenti importanti vengono da Half a Step Away e The Heart is a Lonely Hunter , due brani affascinanti e di grande atmosfera, mentre in Down In Chinatown troviamo la bella ed inaspettata voce dell’attrice Kathleen Turner. Purtroppo questo disco sarà l’apice di una parabola artistica che nel giro di poco tempo diventerà inesorabilmente discendente.

Mauro Ronconi



Tracks:

01.Hope In A Hopeless World (4:20)
02.Now I Know What Made Otis Blue (4:00)
03.Bring Me Home (4:04)
04.The Heart Is A Lonely Hunter (4:21)
05.Won't Look Back (5:24)
06.Only Game In Town (4:21)
07.Love Has No Pride (3:46)
08.Down In Chinatown (5:36)
09.Half A Step Away (5:01)
10.Follow On (4:10)
11.It Will Be You (4:41)

Credits:

Paul Young (Primary Artist, Vocals)
Louis Biancaniello (Keyboard Arrangements, Keyboard Programming, Sequencing)
Charlie Bisharat (Violin)
Robbie Buchanan (Keyboards)
David Campbell (Conductor, String Arrangements)
Lenny Castro (Percussion)
Luis Conte (Congas, Shaker, Tambourine, Timbales)
Larry Corbett (Cello)
Jim Cox (Organ)
Delta Dickerson (Vocals)
Kevin Dorsey (Vocals)
Everett Drake (Vocals)
Alan Estes (Vibraphone)
Davey Faragher (Bass)
Jim Gilstrap (Vocals)
Mark Goldenberg (Guitar)
Ed Greene (Drums)
William "Bill" Greene (Vocals)
Portia Griffin (Vocals)
Roy Hay (Guitar, Keyboards)
Gary Herbig (Saxophone)
Neil Hubbard (Guitar)
James "Hutch" Hutchinson (Bass)
Mark Isham (Trumpet)
Paul Jackson, Jr. (Guitars)
Wayne Jackson (Trombone, Trumpet)
Sylvia Mason James (Vocals)
Suzie Katayama (Cello)
Larry Knechtel (Piano)
Steve Kujala (Flute)
Adrian Lee (Bass, Keyboards)
Andrew Love (Saxophone)
Arno Lucas (Vocals)
The Memphis Horns (Horns)
Tommy Morgan (Bass Harmonica)
Jamie Muhoberac (Keyboards)
Novi Novag (Viola)
Martin Page ( Keyboards, Piano, Programming, Vocals)
Pino Palladino (Bass)
Dean Parks  (Guitars)
Greg Philinganes (Piano)
Darryl Phinnessee (Vocals)
Jeff Porcaro (Drums)
Billy Preston (Organ)
Francine Reed (Vocals)
Tim Renwick (Guitar)
Angel Rogers (Vocals)
Phil Roy (Guitar, Vocals)
Anita Sherman (Vocals)
Pamela Sheyne (Programming, Vocals)
Leslie Smith (Vocals)
Myrna Smith (Vocals)
Linda Taylor (Programming, Vocals)
Benmont Tench (Organ)
Bob Thiele (Keyboards, Vocals)
Lee Thornburg (Horn Arrangements)
Kathleen Turner (Vocals)
Peter Vale (Bass, Guitar, Keyboards, Programming, Vocals)
Billy Valentine (Vocals)
Peter Van Hooke (Drums)
Don Was (Mellotron,Vibraphone)
Freddie "Ready Freddie" Washington (Bass)
Kirk Whalum (Saxophone)
Ken Wild (Bass)
Jessica Williams (Vocals)
Reggie Young (Guitar)

Commenti

  1. per me Paul Young fu una grossa delusione!dopo la bella cover della canzone di Daryl Hall lo persi di vista,per poi sentirlo cantare Senza una donna con Zucchero :O(

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  2. a livello musicale questo album è il migliore di tutti ed infatti ha venduto poco :-)

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