Marvin Gaye – I Want You ( 1976, Motown )
Musica che scandaglia i bassifondi della passione, che punta sull’istinto. Con questo lavoro Marvin Gaye stabilì un nuovo parametro di eccellenza per quanto riguarda il versante più morbido e sensuale della musica nera. L’artefice principale del progetto fu Leon Ware, uno degli autori di punta emergenti della Motown, il quale stava lavorando ad un progetto insieme ad Arthur “T-Boy” Ross, fratello di Diana . Ross aveva pronti tre demo, Ware ne realizzò un altro intitolato I Want You che fu subito inserito nella track-list. Berry Gordy ascoltò questa canzone, ne rimase molto colpito e la propose a Marvin Gaye. Nel frattempo Ware aveva terminato le registrazioni per il suo nuovo disco solista. Erano dieci brani già finiti e completamente orchestrati con un paio di duetti insieme a Minnie Riperton, ma Gordy ne bloccò la pubblicazione. Intanto Marvin a quel tempo era in una stasi creativa che durava da quasi tre anni, ovvero subito dopo il grande successo di Let’s Get It On. C’era stato nel frattempo l’album in duetto con Diana Ross e un disco dal vivo del 1974, ma non si era più dedicato alla composizione. Tra l’altro la sua vita privata era diventata alquanto burrascosa, dopo la rottura con la moglie Anna Gordy e la relazione intrapresa con la giovanissima Janis Hunter, figlia del jazzista Slim Gaillard, iniziata proprio ai tempi di Let’s Get It On. Nonostante tutto, agli occhi di Berry Gordy, Marvin era ancora commercialmente affidabile e voleva fargli cantare quei brani di Ware. L’artista,, incuriosito dal progetto invitò Leon Ware nella sua casa di Calabasas (Los Angeles) e quando ascoltò le canzoni decise di interpretarle per farne il seguito di Let’s Get It On. Concettualmente l’album ne è infatti il proseguimento. Ma se in quel lavoro c’era la celebrazione della carnalità, in I Want You la sessualità viene rapportata con le implicazioni amorose. Amore e passionalità, dunque, per un album che esalta il calore del corpo espresso attraverso la musica e la danza come introdotto dalla stupenda copertina del pittore neo-manierista Ernie Barnes. Un dipinto del 1970 intitolato The Sugar Shack dove viene raffigurata una baracca piena di gente di colore che balla nello stile delle linee ondulate del pittore che ne allungano sinuosamente le figure umane. Marvin Gaye ottenne poi il permesso di aggiungere alcuni riferimenti pubblicitari al disco, tra cui degli striscioni che pendono dal soffitto. Questa copertina diventerà un oggetto di culto e Barnes ne realizzerà altre bellissime per artisti black tra i quali spiccano quelle di Donald Byrd (Donald Byrd and 125th Street, NYC ), Curtis Mayfield (Something to Believe In) e i Crusaders (Ghetto Blaster, The Good and Bad Times). Per le registrazioni Marvin inaugurò il suo nuovo studio personale di Sunset Boulevard, Hollywood dove si svolsero gran parte delle session in un atmosfera rilassata e gioiosa, altre furono incise negli studi Motown di Los Angeles. La produzione viene affidata naturalmente a Leon Ware che cura anche gli arrangiamenti ritmici, mentre gli archi e i fiati sono affidati a Coleridge-Taylor Perkinson. Marvin sentiva molto sue queste canzoni e fece a livello vocale un lavoro di ricerca certosina, con incredibili tessiture fonetiche e potenza nei toni alti. Ware lo assecondava creando un suono tecnicamente perfetto. Ne viene fuori un must : grande precisione ritmica , fiati , archi vellutati, armonizzazioni vocali che permettono contrattempi e break dando la sensazione alle canzoni di improvvisazione, di libertà totale, di apertura. Il motivo ricorrente dell’album è il brano I Want You proposto in versione vocale e in alcune introduzioni strumentali anche se in origine Ware aveva pensato a Come Live With Me Angel come canzone guida. Marvin modificò le liriche e la struttura iniziale del tema di I Want You partendo dal battito delle conga, una chitarra decrescente e archi sfarzosi che alzano il ritmo. Questo brano collegherà l’intero album come una suite attraverso canzoni dove viene condensato ritmo, sensualità, blues urbano , poliedricità istintiva. Un disco che suona come un inno incontenibile alla sensualità, alla gioia di vivere, eccedendo a volte in riferimenti sessuali fin troppo espliciti (Since I Had You, Feel All My Love Inside, Soon I’ll Be Loving You Again). Da rilevare che nella versione strumentale di After the Dance compaiono per la prima volta i sintetizzatori che creano un suono spaziale e notturno e la breve versione di I Wanna Be Where You Are , successo di Michael Jackson nel 1971, non fu originariamente accreditata. Nel 2003 uscì una edizione deluxe di due cd in cui ci sono dei veri tesori di versioni alternative ed outtakes per questo capolavoro che definì nel r&b contemporaneo ciò che viene denominato slow jam e quiet storm.
Mauro Ronconi
Personnel
Chuck Rainey
Jay Graydon - guitar
David T. Walker
James Gadson - drums
Jerry Peters - keyboards
John Barnes
Marvin Gaye - vocals
Gary Coleman - percussion
Sonny Burke
Eddie "Bongo" Brown - percussion
Tracks: 1 I Want You 2 Come Live With Me Angel 3 After the Dance 4 Feel All My Love Inside 5 I Wanna Be Where You Are 6 I Want You 7 All the Way Around 8 Since I Had You 9 Soon I'll Be Loving You Again 10 I Want You 11 After the Dance
Spoiler :
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