Glen Campbell – Bloodline (1976, Capitol)


Uno dei personaggi fondamentali della musica pop americana. Glen Campbell ha una discografia solista sterminata iniziata nel 1962, divisa tra country tradizionale e canzone d’autore. Chitarrista, banjoista, bassista e cantante, Campbell  diventò ben presto uno dei musicisti di studio più richiesti di Los Angeles. Ai leggendari Goldstar Studios di Stan Ross il musicista collaborò con tutti i più grandi, da Elvis Presley a Frank Sinatra, Dean Martin e Johnny Cash, Rick Nelson e Bobby Darin. Nel suo curriculum c'è un'esperienza nei Champs, gruppo strumentale conosciuto soprattutto per l’one-hit wonder Tequila, quindi per alcuni mesi del 1965 il bassista dei Beach Boys in un tour rifiutando poi di entrarne a far parte stabile. Ma l’artista venuto dall’Arkansas, settimo di undici figli, costruì la sua fortuna nella seconda metà degli anni Sessanta quando la musica country cominciò ad integrarsi definitivamente con quella pop. Lui ne fu uno degli alfieri di questa rinascita. La sua popolarità salì vertiginosamente nel 1967 grazie a Gentle On My Mind, una canzone di John Hartford, per la quale venne premiato con due Grammy Awards scalando contemporaneamente le classifiche country e pop per poi replicare subito dopo con alcune canzoni audaci e geniali di Jimmy Webb come By The Time I Get to Phoenix, Wichita Lineman e Galveston. Nel 1968 la CBS lo scritturò per uno spettacolo televisivo di varietà, The Glen Campbell Goodtime Hour  che debuttò il 22 gennaio 1969 e andò in onda fino al 13 giugno del 1972 con indici di ascolto altissimi. Per un certo periodo lavorò insieme a Bobbie Gentry e Anne Murray, prese parte in un film con John Wayne (True Grit), poi purtroppo per problemi di alcol e droga la sua carriera ebbe una battuta d’arresto. Durò poco però, perchè nel 1975 Campbell registrò Rhinestone Cowboy, il primo di due dischi con i produttori ed autori Brian Potter e Dennis Lambert che presero il posto di Al Delory, produttore con il quale aveva praticamente messo a segno tutti i grandi colpi per la Capitol. Fu una mossa vincente perché il disco e il singolo sono ancora oggi i più venduti in assoluto dell’artista. Questo Bloodline  uscì l’anno dopo ed è il secondo lavoro con il team Potter-Lambert. Un disco che, pur non riscuotendo il successo clamoroso del precedente e nemmeno quello di Southern Nigts dell’anno dopo,  resta in termini qualità interpretativa, arrangiamento, orchestrazione e scelta del repertorio, il suo più bello. E’ quasi un album concept , gran parte delle canzoni hanno come tema comune i rapporti interpersonali tra uomo e donna, tra coniugi e tra genitori e figli. Brillanti esempi che affrontano l’argomento sono l’affidamento congiunto descritto in See You On Sunday , dove il padre saluta il figlio per il weekend, il consiglio paterno in Christiaan No scritta da Jimmy Webb, la fine di una relazione sentimentale in The Bottom Line, la promessa di non tradire più la persona amata in Baby Don’t Be Givin’ Me Up, il complicato rapporto di una coppia in crisi in San Francisco Is A Lonely Town scritta Ben Peters, una delle leggende di Nashville. La voce tenorile di Campbell, calda e poliespressiva, è poi trascinante in ballate perfette come Everytime I Sing A Love Song , I Got Love For You, Ruby firmata dal grande Sandy Linzer ed interpretata l’anno prima da Frankie Valli, mentre Larry Weiss, l’autore di Rhinestone Cowboy scrive Lay Me Down (Roll Me Out To Sea) che Barry Manilow incise lo stesso anno. Nella title track invece  Campbell sembra ribadire quel concetto dove si autodefiniva non un cantante country ma un uomo country che canta. Come singolo fu rilasciato il medley Don't Pull Your Love-Then You Can Tell Me Goodbye che arrivò al primo posto delle classifiche adult contemporary. Sono due canzoni deliziosamente unite fra loro, la prima è un pezzo di Potter e Lambert portato al successo nel 1971 da Hamilton Joe Franks & Reynolds, la seconda invece è un hit degli anni Sessanta conosciuta soprattutto nella versione dei Casinos. Alle sessions presero parte grandi turnisti, tra cui Leland Sklar, Dean Parks, Larry Carlton, Michael Omartian, David Paich, Tom Scott, Jim Horn, Scott Edwards, Ed Greene e i Waters.

Mauro Ronconi






Tracks: 1"Baby Don't Be Giving Me Up" 2"See You On Sunday" 3"Don't Pull Your Love/Then You Can Tell Me Goodbye" 4"Christiaan No" 5"Bloodline" 6"Everytime I Sing a Love Song" 7"Lay Me Down (Roll Me Out To Sea)" 8"The Bottom Line" 9"I Got Love For You Ruby" 10"San Francisco is a Lonely Town"

Personnel: Glen Campbell - vocals, acoustic guitar Dean Parks - electric guitar Ben Benay - electric guitar Fred Tackett - acoustic guitar Larry Carlton - electric guitar Joe Sidore - acoustic guitar Scott Edwards - bass guitar Lee Sklar - bass guitar Ed Greene - drums Dave Kemper - drums Billy Graham - Fiddle Carl Jackson - Banjo Dennis Lambert - keyboards, percussion Michael Omartian - keyboards Tom Sellers - keyboards Gary Coleman- percussion Horns - Paul Hubinon, Chuck Findley, Jim Horn, Tom Scott, Dick Hyde Concert master strings - Sid Sharp Background vocals - Ginger Baker, Julia Tillman, Maxine Willard, David Durham, Oren Waters, Michael Smotherman, Lisa Roberts, Glen Campbell


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