Utopia – Deface the Music (1980, Bearsville)



Deface the Music è soltanto in apparenza un disco minore tra quelli di Todd Rundgren, stavolta insieme agli Utopia (Kasim Sulton, Roger Powell, Willie Wilcox). Un lavoro che rappresenta un geniale tributo al modus operandi beatlesiano riflettendone la prepotente vena melodica, l’intellettualità d’approccio nei confronti della forma pop con un perfezionismo ossessivo delle scelte di arrangiamento e delle tecniche di registrazione. Rundgren  da grande uomo di musica e padrone dei suoi trucchi non si limita con i suoi Utopia al semplice compito di apparecchiare le canzoni dei Beatles, ma realizza un’operazione di recupero di suoni e di stili partendo con le note originali per poi svilupparle alla sua maniera, esaltandone nel dettaglio tutte le virtù ed anche i vizi. Già nel 1976 con la prima facciata di Faithfull, l’artista coverizzò sei storici brani (due dei Beatles, Beach Boys, Dylan, Hendrix e Yardbirds) offrendo delle esecuzioni identiche agli originali per celebrare i suoi eroi musicali. Questa volta però l’operazione è più fine. Si parte  da una tessitura compositiva con schemi prestabiliti per poi creare dei quadri efficaci dai toni identici agli originali, ma così amalgamati da eludersi a vicenda.  Anche il cantato non sfugge alla regola ed è a volte simil-Lennon, altre simil-McCartney. Dentro queste canzoni c’è la gioia camaleontica, il gusto della sperimentazione, il piacere della melodia e la musica, in questo senso, reinventa una specie di catalogo etnologico di tutto ciò che lo spirito pop non avrebbe mai dovuto smettere di incarnare. Rigorosamente registrato e suonato con strumentazione dell’epoca, l’album ripercorre  cronologicamente il periodo dei Fab Four che va dal 1963 al 1967, organizzato maniera tale da evidenziare la varie fasi della loro carriera e lo sviluppo del loro sound. Ogni canzone ne richiama un’altra. Gli Utopia sono capaci di  rileggere  ogni suono nella stessa, identica chiave, a volte nota per nota, e rifarne una composizione nuova. Il primo esempio è  I Just Wanna Touch You scritta da Rundgren per la colonna sonora del film Roadie, ma rifiutata dai produttori per timore di azioni legali da parte dei Beatles in quanto basata sui passaggi di I Want to Told Your Hands. Deface the Music è tutto un susseguirsi di armonie, accordi, sonorità ed incisi che si incrociano con gli originali. Un incedere micidiale dalla doppia identità : Crystal Ball (Can’t Buy Me Love), All Smiles (Michelle e Fool on the Hill), Life goes On (A Day In The Life e Eleonor Rigby), Feel Too Good (Getting Better), Everybody Else Is Wrong (Strawberry Fields Forever), Hoi Poloi (Penny Lane), Take It Home (Day Tripper e Drive My Car). Tredici canzoni attraenti, spigolose e belle che cercano di riassumere  e svelare il complesso mistero Beatles.

Mauro Ronconi






Tracks: 1. I Just Want to Touch You 2. Crystal Ball 3. Where Does the World Go to Hide 4. Silly Boy 5. Alone 6. That's Not Right 7. Take It Home 8. Hoi Poloi 9. Life Goes On 10.Feel Too Good 11.Always Late 12.All Smiles 13.Everybody Else is Wrong







Spoiler :
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