Michael Sembello – Caravan of Dreams (1992, Polydor)


Terzo album in una decade. Eppure nei primi anni Ottanta ci fu il fortunato Maniac, brano di punta di Flashdance con l’altro singolo Automatic Man che introdussero l’album Bossa Nova Hotel. Ma quei due pezzi erano solo gli episodi più commerciali del disco che invece era un forziere pieno di tesori pop-soul (Lay Back, It’s Over, First Time, Talk) mettendo in evidenza il talento di Sembello come autore ed interprete raffinato. Il seguente “Without Walls” (1986) fu un incidente di percorso, penalizzato da certe forzature rockeggianti nonostante ci fossero alcune grandi canzoni (Wonder Where You Are, Is This the Way to Paradise). Ci sono stati poi sei anni spesi bene come compositore e musicista di studio e il ritorno con questo album stampato solo per il mercato giapponese è suonato, composto, arrangiato e cantato quasi esclusivamente da solo. Caravan of Dreams è una svolta artistica di un musicista alla ricerca di nuovi stimoli. Sembello mette da parte quegli schemi A.O.R. che ne avevano accompagnato la carriera a favore di una musica più globale che, partendo dal linguaggio pop, evoca sonorità multietniche: africane, latine, asiatiche (specialmente indonesiane e malesi). Il gusto compositivo pop-soul  classico di Sembello si rintraccia in brani come Where We Gonna Dance, State of my Heart, Movers and Shakers, Things Called Love, per poi passare ad atmosfere  di forte colorazione etnica come Winter Of Our Love, Shangri-La, Passion, la stessa stupenda title track, tutti episodi dalle timbriche e dalle strutture ritmiche molto interessanti. Caravan of Dreams è la prima tappa di un viaggio musicale multi-culturale che Sembello proseguirà con Backwards in Time (1997) e con il progetto The Bridge (1997) realizzato insieme a Vinnie Colaiuta, Edu Falcao, Daniel Jobim, Nathan Watts, Paulinho Da Costa e Toshi Kubota. Per la cronaca: Movers and Shakers era sta pubblicata due anni prima dal sassofonista Richard Elliot su What’s Inside, Heavy Weather fu interpretata da Diana Ross su The Force Behind The Power (1991) e poi da Carl Anderson per il suo Heavy Weather Sunlight Again (1994) insieme a Black Rain (Miles To Go). Un’idea vincente di etno-pop alla ricerca del linguaggio universale della musica.

Mauro Ronconi






Producer: Michael Sembello 

Musicians: Michael Sembello, Danny Sembello, Jennifer Batten, Chris Papastephanou, Joe Milner, Tim Drury, Brian O'Doherty, Richard Elliott 

Tracks: 1. Heavy weather 2. Where we gonna dance 3. Thing called love 4. Movers and shakers 5. Passion 6. Black rain (miles to go) 7. Winter of your love 8. Shangri-la 9. State of my heart 10. The cure for love 11. The harder love falls 12. Where are we now





Spoiler :
http://tinyurl.com/msembello

Commenti

Post popolari in questo blog

TOP 100 A.O.R. – WESTCOAST POP SONGS

Lauren Wood – Cat Trick (1981, Warner Bros.)

Cruisin’ California - A.O.R. - Il Sound della West Coast - Part. 1