The Tubes – Love Bomb (1985, Capitol)
Precursori dell’ala creativa della new wave Americana, i Tubes con questo album smussano gli angoli più acuti della loro musica. I due leader Fee Waybil e Bill Spooner erano ai ferri corti per divergenze artistiche evidenziate con il precedente Outside Inside dove il gruppo si orientava sempre di più verso un stile musicale vicino all’A.O.R. Waybil, tra l’altro, aveva pubblicato l’anno prima Read my Lips con la produzione di David Foster in cui si metteva in evidenza il suo interesse pop sulla scia dei Toto. Spooner di contro, più legato al sound primigenio e sperimentale dei Tubes, aveva appena terminato il suo esordio solista First Chud pubblicato dall’etichetta indipendente Ralph Records. Il punto d’incontro venne trovato con questo Love Bomb prodotto da Todd Rundgren che riprende il filo lasciato con il bellissimo Remote Control (1979) e realizza un lavoro di conversione pop e rock diviso in due facciate, la prima contenente una serie di canzoni simili al precedente disco, mentre la seconda è strutturata in un medley di brani apparentemente non correlati tra di loro, incorniciati da continue introduzioni e riprese mixate da Rundgren. Waybill si limiterà a cantare in soli quattro brani, ma il valore aggiunto del progetto è proprio la superba produzione di Rundgren che co-scrive metà delle composizioni, arricchendolo di complesse strutture armoniche, di un uso fantasioso di sintetizzatori, di melodie e cori killer. Rundgren sbizzarrisce la sua immaginazione in studio con questa band talentuosa e strumentalmente compatta con un sound vario, composito, ma sempre rigorosamente organizzato. Completamente guidato da Rundgren, il prodotto finale sortisce un effetto smagliante. Dimostrazione sono gemme come il blue eyed soul di Come As You Are, il funk rock di Stella, il pop galattico di For A Song e quello di Eyes pubblicato anche su singolo. Feel It è una delle più belle canzoni della loro storia, ripresa poi dallo stesso Rundgren nel suo Nearly Human, mentre Piece By Piece è un power pop sontuoso firmato da Rundgren, i Tubes e Tom Snow. Stravagante e deliziosamente eccentrico il rap in Say Hey e Theme From A Wooly Place, nemmeno un minuto dove viene miscelata Theme From A Summer Place nel canale sinistro e Wolly Bully nel canale destro. Si chiuderà qui il secondo capitolo espressivo di questa irreverente e geniale band. Questo sottovalutato album sarà anche l’ultimo album della band con una major. La critica non lo accolse benevolmente e passò praticamente inosservato al grande pubblico a causa della mancata promozione da parte della Capitol relegandolo ingiustamente come opera “minore”.
Mauro Ronconi
Tracks: "Piece by Piece" - "Stella" - "Come as You Are" - "One Good Reason" - "Bora Bora 2000/Love Bomb" - "Night People" - "Say Hey" - "Eyes" - "Muscle Girls" - "Theme from a Wooly Place" (Wooly Bully/Theme from a Summer Place) - "For a Song" - "Say Hey (Part 2)" - "Feel It" - "Night People (Reprise)"
Tracks: "Piece by Piece" - "Stella" - "Come as You Are" - "One Good Reason" - "Bora Bora 2000/Love Bomb" - "Night People" - "Say Hey" - "Eyes" - "Muscle Girls" - "Theme from a Wooly Place" (Wooly Bully/Theme from a Summer Place) - "For a Song" - "Say Hey (Part 2)" - "Feel It" - "Night People (Reprise)"
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