Everything But The Girl – The Language Of Life (1990, Warner Bros.)
Tommy LiPuma li corteggiava da cinque anni, ma Ben Watt e Tracey Thorn decisero di "emigrare" a Los Angeles solo quando si accorsero che la scena musicale inglese stava diventando sempre più distante dal loro sound. Gli Everything But The Girl erano una creatura nata agli inizi degli Ottanta da quella ondata di pop e jazz chiamata "new cool". Robin Millar, produttore che a quei tempi riusciva a realizzare in contemporanea nel suo studio di registrazione a due piani i dischi di Sade e Working Week scambiandosi i musicisti, fu determinante agli inizi di carriera. Poi, come spesso accade, l’industria discografica ci mise la solita mano sopra, impoverendo e banalizzando quel movimento così fresco ed eccitante. Loro di contro cambiarono deliberatamente stile e si scrollarono di dosso l’etichetta inflazionata con canzoni basate soprattutto sulle chitarre (Love Not Money), registrando agli studi di Abbey Road e assoldando un orchestra sinfonica (Baby, The Stars Shine Bright),prendendo confidenza con l’elettronica e la produzione (Idlewind). Così dopo quattro dischi incidono questo album “americano” per dimostrare che le loro canzoni erano in grado di resistere a cambiamenti radicali. Come dichiarato al tempo dal duo, “The Languafe of Life“ si ispira alla musica di Donald Fagen, quella specialmente di "The Nightfly", una musica che che adora sfiorare certa malinconia del pop bussando alle porte del jazz su cui poggia l’impianto. Un lavoro di spessore, elevato frutto di due mesi di lavoro in studio di registrazione a contatto con musicisti jazz-fusion blasonati come John Patitucci, Omar Hakim, Russell Ferrante, Kirk Whalum, Joe Sample, Michael Brecker, gli arrangiamenti curati da Jerry Hey e Larry Williams. The Road, con un cameo di Stan Getz al sax tenore. Get Back Together, Driving, Meet Me In The Morning sono spunti entusiasmanti dove tutto è molto melodico, ma allo stesso tempo tutto è molto attento a non cadere nel banale o nella celebrazione nostalgica di un mondo sparito. E’ il grande pop d’autore che si rigenera.
Mauro Ronconi
Everything But The Girl: Tracey Thorn (vocals); Ben Watt.Personnel: Ben Watt (vocals, acoustic guitar, electric guitar, piano, background vocals); Tracey Thorn (vocals, background vocals); Michael Landau (electric guitar); Kirk Whalum, Michael Brecker, Stan Getz (tenor saxophone); Jerry Hey (flugelhorn); Larry Williams (piano, synthesizer); Joe Sample, Russell Ferrante (piano); John Patitucci (bass guitar); Omar Hakim, Vinnie Colaiuta (drums); Lenny Castro (percussion).
Tracks: 1. Driving (4:02) 2. Get Back Together (3:59) 3. Meet Me In The Morning (3:52) 4. Me And Bobby D (4:11) 5. The Language Of Life (4:04) 6. Take Me (4:10) 7. Imagining America (5:01) 8. Letting Love Go (4:47) 9. My Baby Don't Love Me (3:44) 10. The Road (3:47)
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