Johnny Rivers – Rewind (1967, Imperial)
Personaggio sottovalutato, John Henry Ramistella in arte Johnny Rivers, nome suggeritogli dal celebre d.j. Alan Freed, è stato una figura chiave del blue eyed soul, specializzandosi in versioni pop di quasi tutti gli hit r&b e rock’n’roll del tempo piazzandoli ai primi posti delle classifiche. Nato a New York, cresciuto a Baton Rouge in Louisiana, Rivers si trasferì nei primi anni Sessanta a Los Angeles dove ideò degli spettacoli dance dal vivo di enorme successo, specialmente quelli al “Whisky À Go-Go “ documentati nei suoi primi album tutti live. Dopo aver fondato la casa discografica Soul City, scritturò nel 1968 i Fifth Dimension “, un gruppo vocale di colore cresciuto negli ambienti gospel arrivato al successo l’anno prima con “ Up, Up and Away “ una canzone scritta da un misconosciuto Jimmy Webb e che proprio Rivers scoprì nel 1966 interpretando per primo la sua “ By the Time I Get to Phoenix " che due anni dopo spopolerà per il mondo nella versione di Glen Campbell. Ottimo chitarrista e cantante, talent scout di fiuto, Rivers fu tra i primi ad istituire gruppi di musicisti da studio fissi (Larry Knetchel, Hal Blaine, Joe Osborn) e accreditarli nelle note di copertina. Ed oltre ai remake di brani famosi, interpretò autori sconosciuti che si sarebbero rivelati in seguito delle vere star tra cui Jackson Browne, Van Morrison e James Taylor. Verso la metà degli anni Settanta l'artista, con i suoi 25 milioni di dischi venduti e due Grammy Awards vinti , era una figura rispettata da tutto l’ambiente musicale tanto che solo lui riuscì nel 1975 a convincere Brian Wilson a lasciare il suo eremo volontario e tornare a cantare con lui per la versione di “ Help Me Rhonda “. Questo disco esce dopo la partecipazione di Rivers al Festival di Monterey organizzato da Lou Adler insieme a Michelle e John Phillips dei Mamas & Papas. Un lavoro prodotto dallo stesso Adler composto per sette undicesimi da materiale scritto e arrangiato da Jimmy Webb. Le canzoni restanti sono le due cover Motown “ Baby I Need Your Lovin’ “ e “ The Tracks Of My Tears “, quindi“ For Emily, Whenever I May Find Her “ di Paul Simon e “ It'll Never Happen Again “ di Tim Hardin. Da ricordare che Lou Adler fu anche il discografico che permise a Jimmy Webb di pubblicare l’epocale “ MacArthur Park “, canzone di oltre sette minuti , visionaria e melodrammatica , per giunta cantata da un attore ( Richard Harris ), che fu rifiutata dalla Columbia e che invece stravolse tutte le strategie di mercato dell’epoca restando per 13 settimane al numero due delle classifiche americane. Anche se i singoli di maggior successo in questo album furono i due brani Motown, “ Rewind “ fu una tappa fondamentale soprattutto per la carriera di Webb. Una vetrina importante per far conoscere le sue canzoni e i suoi innovativi arrangiamenti pop. Infatti, alcuni brani qui inclusi furono ripresi ed entrati in classifica da altri artisti come “ Carpet Man “ pubblicata lo stesso anno dai Fifth Dimension, “ Tunesmith “ incisa da Vikki Carr, “ Do What You Gotta Do “ diventata poi un classico nelle versioni di Nina Simone e Roberta Flack.
Mauro Ronconi
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