Forse non sarà l’album migliore di Paul Davis, ma sicuramente è quello di maggior successo. Tre singoli entrati classifiche e soprattutto qui è inclusa “Cool Night“, una canzone bellissima che è la quintessenza del pop californiano anni Settanta, quello che si nutriva di country e soul: immediatezza melodica, cadenze ritmiche morbide, armonie vocali calibrate sul refrain, assolo conciso ed impeccabile. In ogni playlist del soft-rock che si rispetti “ Cool Night “ dovrebbe essere sempre inclusa come classico dei classici. Davis aveva già scritto altre belle canzoni come “ I Go Crazy “ e “ Do Right “ e questo suo primo ed unico album per la Arista doveva diventare il trampolino di lancio per una definitiva affermazione a livello internazionale. Gli hit “'65 Love Affair“ gioiello di bue eyed soul e " Love or Let Me Be Lonely ", cover di un grande brano r&b scritto da Skip Scarborough e pubblicato nel 1970 dai The Friends of Distinction, furono effettivamente casse di risonanza importanti, ma Davis era un songwriter che suonava la musica del cuore incapace di fare dischi imposti da contratti, passare mesi in studio di registrazione che in attesa che la mente si liberi dalla noia o peggio ancora incidere i classici 45 minuti di routine. Ad esempio, canzoni come “ Somebody's Gettin’ To You “ e “ You Came To Me “ sono una mediazione nel voler l’involucro up to date a tutti costi su un canovaccio di melodia cristallina. Così’, deluso dallo show-biz, l’artista chiuse il rapporto con la Arista e firmò per una piccola label “ Razor & Tie “ scrivendo soprattutto per altri artisti country tra cui Steve Wariner, Tanya Tucker, George Strait, Dan Seals, Mark Chesnutt. Mentre meditava su un suo rientro solistico, Paul Lavon Davis morì a 60 anni per arresto cardiaco il 22 aprile 2008 nella sua città natale Meridian, Mississippi.
Mauro Ronconi
Producers: Ed Seay and Paul Davis
Musicians: Drums: Benny Rappa, Gene Chrisman, Jean T. MacHine Bass: Ed Seay, Barry Dunaway, Steve Tischer Keyboards: Paul Davis, Tommy Cooper, Vance Taylor, Ed Seay, Doug Bare Guitars: Steve Hardwick, Rick Hinkle Background Vocals: Paul Davis, Ed Seay, Benny Rappa, Carol Veto
Tracks: 1. Cool night 2. You came to me 3. One more time for the lonely 4. Nathan Jones 5. Oriental eyes 6. '65 love affair 7. Somebody's gettin to you 8. Love or let me be lonely 9. What you got to say about love 10. We're still together
L’ A.O.R. o meglio Westcoast Pop è un termine geo-musicale dal significato ampio. Un'identità capace di unire in una indefinibile sintassi pop gli artisti più disparati e geograficamente lontani con un sound aperto e raffinato. Si guadagnò una reputazione a partire dalla seconda metà degli anni Settanta e con esso c’è stata la personalizzazione dei songwriter , l’apporto decisivo dei sessionmen più creativi e del ruolo del produttore. Fino alla fine degli anni Ottanta questo stile è stato anche l’espressione più evoluta di fare un tipo di musica accessibile, ma allo stesso tempo sofisticata, unendo il più delle volte e fondendoli certi aspetti fondamentali della musica bianca (la melodia) e quella della musica nera (la ritmica). L’ A.O.R. di matrice westcoast è riuscito ad ispirare dischi di classe indiscussa ed indiscutibile e canzoni memorabili. Nel corso del tempo molti personaggi che l’hanno reso celebre se ne sono allontanati, alcuni si sono riciclati, ...
Continuano i viaggi di Sakamoto e gli orizzonti sono sempre più ampi. “ Heartbeat “ , dopo “ Beauty “ è un’altra perla del suo genio. L’artista ridisegna il suo occidente, si apre al suono nero e lo reinventa Modifica HTML sui ritmi e le armonie. Un’operazione di musica concreta, ma svolta all’inverso. Scende nelle sonorità del soul urbano , del pop e ne mette in discussione i linguaggi: li semplifica assimilandoli lentamente, brano dopo brano, spogliandoli attraverso progressivi trattamenti ritmici. Sakamoto si libera dal pericolo dell’elettronica quella che aveva tout court una funzione sperimentale e mai come stavolta, il rapporto con gli altri stili musicali è stato voluto e predeterminato. Un suono preciso che fa la spola tra il “ future listening “ e la dance elettronica, ovvero la misteriosa fusione tra pop, funky-rap, jazz e world music. Ne viene fuori un serrato dibattito di idee musicali cantate in lingua inglese, russa, francese, giapponese ed espresse al meglio in...
Lauren Wood è nota al grande pubblico perché abbinata al brano “Fallen“ incluso nella colonna sonora di “Pretty Woman“, ma Ilene Rappaport (questo il vero nome) iniziò la carriera musicale nel 1973 quando, insieme a suo cugino Novi Novog ed al bassista Ernie Eremita, formano il gruppo "Chunky, Novi & Ernie" (Chunki era il suo pseudonimo). Pubblicano due omonimi e discreti album per la Warner, uno nel 1973 piuttosto rock con un cameo di Frank Zappa e la produzione di John Cale, l’altro nel 1977 più in linea con gli stilemi del pop californiano. Sciolto il trio nel 1979 Lauren Wood realizzò il suo primo lavoro solistico decisamente pop. In quel disco c’era un piccolo capolavoro di cantautorato westcoast “Please Dont Leave“ insieme a Michael McDonald che arrivò tra i top ten delle classifiche, ma fu con questo “Cat Trick“ che la Wood diede sfoggio a tutta la sua classe compositiva. Un album impeccabile, con grandi canzoni pop. Strutturato come una specie di comp...
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