Eric Andersen – Blue River (1972, Columbia)


Agli inizi degli anni Sessanta Eric Andersen suonava nei bar del Greenwich Village dove conobbe Bob Dylan e tutta quella schiera di folk singer che si muovevano tra club, prati e pub. I suoi dischi per la Vanguard non hanno conosciuto l’ebrezza delle classifiche, eppure ci sono almeno tre canzoni che hanno contribuito alla rinascita del folk americano di quegli anni: "Violets of Dawn", "I Shall Go Unbounded" e una leggendaria canzone contro la guerra come "Thirsty Boots". Qualche suo brano fu ripreso da Judy Collins e Blues Project, ma quando la sua scrittura musicale fu impreziosita da atmosfere gospel e country-rock arrivò a questo capolavoro. Registrato a Nashville con la produzione di Norman Putnam, "Blue River" si muove in un’orbita di country ortodosso, ma con rimedi estetici apportati da una varietà di toni, di atmosfere intimistiche molto originali e liriche che trattano con poesia sublime intensi ritratti di donne idealizzate (Florentine, Sheila), deliziosi quadri bucolici (Blue River con Joni Mitchell, Wind and Sand), inni alla speranza e all’amore nei confronti dell’umanità (Is It Really Love at All, Faithful ripresa anni dopo da Linda Ronstadt, More Often Than Not).  Un album pieno di canzoni suggestive. Riflessioni commoventi di un’ anima inquieta che che trova spazio in tutto l’album e che si sublima in una composizione perfetta come "Is It Really Love at All", ballata che si nutre di pura poesia, di arpeggi felici, regalando ancora oggi emozioni fortissime. Il disco ricevette accoglienze fantastiche e il seguente lavoro intitolato "Stages", che doveva sancire il definitivo lancio dell’ artista, scomparve misteriosamente  in quanto la Columbia riuscì a perdere l’unica copia dei master già pronti con relativa copertina. Li ritrovarono quindici anni dopo. Ma la carriera di Andersen fu penalizzata irrimediabilmente

Mauro Ronconi







Personnel: Eric Andersen (vocals, acoustic guitar, harmonica, piano, background vocals); Andy Johnson (electric guitar, vibraphone); Eddie Hinton (electric guitar); Grady Martin (gut-string guitar); Weldon Myrick (steel guitar); David Bromberg (dobro); Kevin Kelly (accordion); Deborah Green Andersen (piano, background vocals); Glenn Spreen (organ, harpsichord); David Briggs (organ, celeste); Ferrell Morris (vibraphone); Mark Spoor, Norbert Putnam (bass); Kenneth Buttrey (drums, tambourine, percussion); Jim McKevitt, Richard Schlosser (drums); Gerry Carrigan (percussion); Joni Mitchell, The Holidays, Temple Riser, The Jordanaires, Millie Kirkham, La Verna Moore, Sonja Motgomery, Florence Warner (background vocals).


Tracks: 1. "Is It Really Love at All" (Andersen) 2. "Pearl's Goodtime Blues" (Andersen) 3. "Wind and Sand" (Andersen) 4. "Faithful" (Andersen) 5. "Blue River" (Andersen) 6. "Florentine" (Andersen) 7. "Sheila" (Andersen) 8. "More Often Than Not" (David Wiffen) 9. "Round the Bend" (Andersen) 10. "Come To My Bedside, My Darlin'" (Andersen) 11. "Why Don't You Love Me" (Hank Williams)






Spoiler :
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