Carpenters – A Song For You (1972, A&M )
Originari di New Haven (Connecticut), i fratelli Richard e Karen Carpenter raggiunsero il primo hit nel 1969 con una cover di Ticket To Ride dei Beatles bissata nel 1970 con l’hit da un milione di copie Close To You di Bacharach-David che li portò in classifica anche in Inghilterra. Da quel momento i Carpenters divennero una macchina inarrestabile per tutti gli anni Settanta producendo dieci singoli da un milione di copie e una serie di dischi tra i più venduti di tutti i tempi. Questo album è il loro migliore in assoluto. La prima parte è una delle sequenze più belle mai realizzate del pop adulto. Cinque canzoni dedicate alle varie fasi di un rapporto sentimentale, dal primo innamoramento alla separazione a cominciare da A Song For You, un brano di Leon Russell diventato poi un classico della musica internazionale e qui proposta in una bellissima ed inquietante versione. Si prosegue con la gioiosa Top of the World di Richard e John Bettis che avrà un grande successo nell’interpretazione di Lynn Anderson. Questo brano verrà fu inciso in seguito re-inciso dal duo diventando un hit mondiale. Quindi la commovente Hurting Each Other, un remake leggendario di It's Going to Take Some Time di Carole King per finire con Goodbye to Love di Richard e John Bettis. Lo spartiacque tra le due facciate è Intermission, breve intermezzo vocale basato sul tema Crucifixus di Antonio Lotti compositore italiano di musica barocca del ‘700. La seconda parte invece presenta una varietà di stili dove i due confermano le loro straordinarie capacità tecniche e artistiche. Richard come orchestratore, autore e pianista, Karen come grande vocalist e batterista originale. Non dimentichiamo, inoltre, che i Carpenters furono tra i primi a sperimentare la tecnica delle registrazioni multiple per raggiungere l’effetto della coralità vocale. Bless The Beasts And Children di Barry De Vorzon è il tema dell’omonimo film, I Won't Last a Day Without You un capolavoro di Paul Williams, Piano Picker di Randy Edelman e cantata da Richard, Flat Baroque strumentale particolarissimo che Richard compose nel 1966, ed ancora le magnifiche Crystal Lullaby e Road One sono leggerezze sublimi, spesso velate di malinconia, che hanno ricamato la storia e i sogni di tante gente superando d’un soffio barriere linguistiche e culture diverse. Con le loro perfette armonie vocali, l’eleganza sofisticata negli arrangiamenti, la gustosa accessibilità in ogni brano, i Carpenters hanno reinventato un genere leggero che sembrava aver dato già tutto, imitando con tale eleganza i suoi modelli da diventare a sua volta più originale dei modelli stessi.
Mauro Ronconi
The Carpenters: Karen Carpenter (vocals, drums); Richard Carpenter (vocals, keyboards).
Personnel: Tony Peluso (vocals, guitar, keyboards); Richard Carpenter (vocals, keyboards); Karen Carpenter (vocals, drums); Red Rhodes (guitar, slide guitar, steel guitar); Louie Shelton (guitar); Bob Messenger (flute, alto flute, tenor saxophone, wind); Tim Weisberg (flute, bass flute); Earl Dumler (oboe, English horn, wind); Norm Herzberg (bassoon, wind); Hal Blaine (drums).
Track List:
1 Song For You
2 Top of the World
3 Hurting Each Other
4 It's Going to Take Some Time
5 Goodbye To Love
6 Intermission
7 Bless the Beasts and Children
8 Flat Baroque
9 Piano Picker
10 I Won't Last A Day Without You
11 Crystal Lullaby
12 Road Ode
13 Song For You, A (Reprise)
Spoiler :
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