In America un solo gruppo poteva competere con i Beatles in quanto a popolarità e sostanza pop, ed erano i Beach Boys. “ Pet Sounds “ era costato cinque lunghi mesi di lavoro e il seguito doveva essere un disco all'altezza per innovazioni e sperimentazioni armoniche. Brian Wilson mise tutto se stesso in questo “ Smile “, progetto tenuto nel cuore scritto con il giovane autore Van Dyke Parks, un talento “ visionario “ che stava lavorando con i Byrds , ed escluse a sorpresa Tony Asher collaboratore importantissimo proprio per il suono di “ Pets Sound “. Wilson ormai non seguiva più la band in tournèe da quasi due anni, concentrato esclusivamente su composizione e produzione, ma anche ad alcuni suoi problemi di ordine psichico e fisico. Viveva come un recluso nella sala da pranzo trasformata in studio di registrazione. Passava giornate a letto, soffriva di manie di persecuzione e stava diventando schizoide e paranoico. Il suo psichiatra gli " prescrisse " di tornare sulla scena a titolo curativo nel quadro di un programma di recupero del suo stato mentale, ma era sempre più difficile per lui unire successo commerciale e credibilità creativa . Ci furono mesi di preparazione interrotti per i continui disaccordi con gli altri componenti della band che trovavano poco adatta quella difficile strada intrapresa da Wilson. Wilson brancolava nel buio, il risultato definitivo non si raggiungeva. Infatti, “ Smile “ non fu mai completato nella sua forma originaria. La psichedelica “ Heroes And Villains “ fu la prima canzone realizzata dalla coppia Wilson-Parks. E’ un insieme di suoni incredibili, di nenie delicate, di colpi di scena densi, di trovate ingegnose con melodie che si accavallano e si ritrovano. La stravagante melodia di “ Barnyard “ , il coro a cappella di “ Our Prayer “, la struggente “ Wonderful “, la stramba “ He Gives Spechees “ sono sprazzi e colpi fantastici dove Wilson lima , gioca con i suoni e li inserisce in un discorso unitario. “ Do You Like Worms “ e “ Cabin Essence “ sono sinfonie pop un gradino oltre il conosciuto, sublimate dall’estasi reiterata e dirompente di un pezzo come “ Wind Chimes “.“ The Elements “è un segmento di una suite rimasta incompleta come “ Vegetables “ , traccia con Paul McCartney ospite. Due capolavori della musica popolare del ventesimo secolo sono le mini suite “ Surf’s Up “ dalle armonizzazioni celestiali e “ Good Vibrations “,entrata nella storia per aver introdotto l’elettronica nel pop. Il brano fu registrato in stereofonia ma non è stata mixata in stereo, dato che la parziale sordità di Brian Wilson lo rendeva favorevole al mono. Negli album seguenti questa canzone è apparsa soltanto in mono o registrazione elettronica. Il resto è storia. Quando fu pubblicato “ Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band “ fu uno shock. I Beatles, l’ossessione continua di Wilson, avevano portato a compimento il concept-album che egli tanto desiderava. Wilson capisce che il pop non è solo nelle sue mani e abbandona il compito impegnativo di sovvertirne le regole riscritte ed incensate di “ Pet Sounds “. Siamo nel 1967, questo album era completamente finito e rifinito nei minimi dettagli, copertina compresa. Brian Wilson decise di non farlo uscire sul mercato. Il portavoce dei Beach Boys Derek Taylor annunciò che “ Smile “ era stato definitivamente accantonato. Wilson poi scelse cinque brani del progetto originale da unire altre più commerciali per il disco “ Smiley Smile “. Quattro con ritocchi e arrangiamenti diversi (Heroes And Villains, Wonderful, Wind Chimes, Vegetables ) ad esclusione della sola “ Good Vibrations “ riproposta invece nella sua versione integrale così come “ Surf’s Up “ inserita nell’omonimo disco del 1971. Questo leggendario album resta il desiderio irrefrenabile di Brian Wilson di superare se stesso e l’inevitabilità di una immagine vincente della band legata al surf , dell’America gioviale e pulita dei benpensanti. Wilson, da quel momento, non diventò mai uomo " completo " , il cruccio per un successo mancato se lo porterà dietro per 45 anni.
Mauro Ronconi
Tracks:
1. Our prayer
2. Heroes and villains (barnyard suite)
3. Child is father of the man
4. Wonderful
5. With me tonight
6. Do you like worms
7. The old master painter
8. Cabinessence
9. Good vibration
10. Vega-tables
11. Wind Chimes
12. Elemental suite
13. Vega-tables (reprise)
14. Surf's up
Spoiler :
The Beach Boys: Smile (Millenium Edition)
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L’ A.O.R. o meglio Westcoast Pop è un termine geo-musicale dal significato ampio. Un'identità capace di unire in una indefinibile sintassi pop gli artisti più disparati e geograficamente lontani con un sound aperto e raffinato. Si guadagnò una reputazione a partire dalla seconda metà degli anni Settanta e con esso c’è stata la personalizzazione dei songwriter , l’apporto decisivo dei sessionmen più creativi e del ruolo del produttore. Fino alla fine degli anni Ottanta questo stile è stato anche l’espressione più evoluta di fare un tipo di musica accessibile, ma allo stesso tempo sofisticata, unendo il più delle volte e fondendoli certi aspetti fondamentali della musica bianca (la melodia) e quella della musica nera (la ritmica). L’ A.O.R. di matrice westcoast è riuscito ad ispirare dischi di classe indiscussa ed indiscutibile e canzoni memorabili. Nel corso del tempo molti personaggi che l’hanno reso celebre se ne sono allontanati, alcuni si sono riciclati, altri sono fini
Lauren Wood è nota al grande pubblico perché abbinata al brano “Fallen“ incluso nella colonna sonora di “Pretty Woman“, ma Ilene Rappaport (questo il vero nome) iniziò la carriera musicale nel 1973 quando, insieme a suo cugino Novi Novog ed al bassista Ernie Eremita, formano il gruppo "Chunky, Novi & Ernie" (Chunki era il suo pseudonimo). Pubblicano due omonimi e discreti album per la Warner, uno nel 1973 piuttosto rock con un cameo di Frank Zappa e la produzione di John Cale, l’altro nel 1977 più in linea con gli stilemi del pop californiano. Sciolto il trio nel 1979 Lauren Wood realizzò il suo primo lavoro solistico decisamente pop. In quel disco c’era un piccolo capolavoro di cantautorato westcoast “Please Dont Leave“ insieme a Michael McDonald che arrivò tra i top ten delle classifiche, ma fu con questo “Cat Trick“ che la Wood diede sfoggio a tutta la sua classe compositiva. Un album impeccabile, con grandi canzoni pop. Strutturato come una specie di comp
Tutti sanno quanto le passioni rendano conservatori. Il pop californiano , quello che oggi si definisce con l’acronimo A.O.R. Westcoast, non è mai stato in fondo una caratteristica individuabile in aree geograficamente delimitate. Non è neppure un concetto , ma soltanto un modo di essere in via d’estinzione, che seduce, di tanto in tanto, appassionati disseminati su questo ormai insolito territorio. Non ci sono più produttori mecenati che spendono energie e denaro nel rinnovare questo stile, né tantomeno ne tentano una parziale riconsiderazione. Attualmente l’unico mercato che garantisce una continuità è quello giapponese, dove hanno trovato conforto tutti gli artisti che negli anni passati hanno fatto della pop song un genere colto e raffinato. E così, tramite contratti con labels nipponiche, tornano alla ribalta i vecchi cimeli del sound westcoast, e qualche autore sordo per fortuna, a quanto è accaduto in peggio nella musica in questi ultimi venti anni. Il sottoscritto insi
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