Donald Fagen – Kamakiriad (1993, Reprise)

 
“The Nightfly“ era un viaggio nel passato di Fagen. Un flashback nei ricordi di infanzia ed adolescenza sonorizzati dalla musica che l’aveva influenzato, guidato da Lester The Nightfly, dee jay di fantasia che molto assomigliava all’autore. Un disco personale, anche troppo. Fagen si accorse a posteriori di essersi eccessivamente esposto nel rivelarsi così intimamente. Undici anni dopo esce “ Kamakiriad “ , lavoro meno autobiografico anche perché ambientato nel futuro, in un  imprecisato periodo del secondo millennio. Kamakiriad è una macchina avveniristica collegata con il satellite Teologic Routing. Il viaggiatore parte senza conoscere la sua destinazione con la sola consapevolezza che ne esiste una. La troverà a Flytown, ma solo per rimettersi in movimento. La vita è il viaggio, il viaggio dall’innocenza, attraverso prove che contemplano perdite e sconfitte per condurti alla destinazione finale. Una volta giunto alla meta tocca a te decidere se arrenderti, cedere all’abbandono, oppure ripartire per un’altra destinazione. Il significato del racconto è  che ci vogliono molte prove per capire se esiste un solo punto di arrivo. In un climax continuo fatto di groove geniali, cambi di tonalità sorprendenti, sequenze vocali ipnotiche e un lavoro onnipresente della chitarra di Walter Becker, il musicista racconta otto canzoni per altrettante tappe del viaggio e del falso approdo nelle quali il viaggiatore affronta sette prove che prevedono altrettante perdite. La perdita della vita di chi ti è accanto (Trans-Island Sky-Way), dove il viaggiatore raccoglie una superstite di un incidente stradale e si dirige verso Five Zoos. La perdita dell’amore (Counternmoon) quando la macchina arriva a Splittsville, il paese che vive tre stagioni normali mentre nella quarta è illuminato dalla contro luna che anziché favorire l’unione e l’amore tra l’uomo e la donna ne provoca la fine della relazione sentimentale. La perdita della giovinezza attraverso l’evocazione degli amori perduti ( Springtime ) quando si arriva a Laughing Pines , dove una nuova attrazione, Funway, consente di rivivere gli amori passati, ricreando le memorie della vita. La perdita della serenità ( Snowbound ) avviene nella Nervous Time di Snowbound, la città della depressione dove ogni cosa è tristezza e le uniche luci sono quelle che per sette secondi Wolf-Tommy accende sul fiume gelato. Nella quinta sosta c’è la perdita della quotidianità ( Tomorrow’s Girls ) quando il protagonista si ritrova nella sua città natale  e scopre che tutte le donne di ieri sono state sostituite dalle donne del domani. Donne aliene che invadono e sostituiscono gradatamente le donne della città. Le sesta tappa è la perdita del calore ( Florida’s Room ) dove essa è l’unica che può riportarlo alla vita quando la città gela. La settima è la perdita della felicità ( On The Dunes ) dove il personaggio vede scomparire la felicità con la marea. L’atto finale ( Teahouse On The Tracks ) si svolge a Flytown, posto dove finisce l’autostrada con la speranza di poter trascorrere una notte d’incanto nella “ Teahouse On The Tracks “ fra Bleack e Divine, ovvero fra la desolazione e il divino ( i due estremi dell’esperienza umana ) con strani personaggi come i Siegel Brothers, Irene, Flocko e la piccola Amy Khan. La mattina dopo la Kamakiriad sarà di nuovo in strada perché il viaggio non ha mai fine. Un racconto fantascientifico di un viaggio interpretabile a livello letterale e metaforico come censura e critica a certi mali ed esagerazioni del mondo moderno. Prodotto da Walter Becker, questo sottovalutato capolavoro propone il classico suono Steely Dan fatto di progressioni e cadenze jazzate , ritmiche sincopate, in un flusso ricco di geniali sfumature. L’unico brano risalente all’epoca di “ The Nightfly “ è la ballata “ On The Dunes “e lo si percepisce.

Mauro Ronconi









Producer: Walter Becker

Musicians:
Bass: Walter Becker
Guitars: Walter Becker, Georg Wadenius
Organ: Paul Griffin
Drums: Leroy Clouden, Christopher Parker, Dennis McDermott
Percussion: Bashiri Johnson, Leroy Clouden
Keyboards: Donald Fagen
Horns: Randy Brecker, Cornelius Bumpus, Ronnie Cuber, Illinois Elohainu, Lou Marini, Alan Rubin
Background Vocals: Frank Floyd, Diane Garisto, Amy Helm, Brenda King, Jenni Muldaur, Dian Sorel

Tracks: 1. Trans-island skyway 2. Countermoon 3. Springtime 4. Snowbound 5. Tomorrow's girls 6. Florida room 7. On the dunes 8. Teahouse on the tracks







Spoiler :
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