Roddy Frame – The North Star (1998, Sony)
Considerati gli illustri trascorsi, ogni qualvolta il “ pure pop “ d’oltremanica regala un segno della sua esistenza, ci si augura sempre di trovarsi di fronte quel lavoro dalle idee trainanti ed ispirazioni sincere che lo rendano gemma preziosa. E allora, tra sottili giochi di rimandi, estenuanti ricordi e fatali connessioni che ci riportano alla mente decine di paragoni, l’elenco comparativo scorre veloce in mezzo ai vari ” Steve McQueen”, “ Raintown “, “ Hats “, “ Meet Danny Wilson “, “ Skylarking “. Roddy Frame, ex Aztec Camera, viaggia in questo universo sonoro a stretto contatto con altri personaggi chiave delle vicende pop come Paddy McAloon, Andy Partidge, Paul Buchanan, artefici di un sound dalle contaminazioni imprevedibili. Frame è lentamente caduto nel limbo delle superstar mancate, condannato dalle luci posticce dello show biz ad essere soltanto il punto di riferimento di pochi intimi e impalpabilità per la massa. Questo album, il primo a suo nome, anche se meno levigato di capolavori come “ Love “ e “ Dreamland “, riuslta più solido a livello compositivo dell’ultima fragilità di “ Frestonia “. E’ una tenera passeggiata semi-acustica lungo percorsi sentimentali crepuscolari ed arrendevoli: dalle irresistibili melodie oblique di “ Back To The One “ e “ Reason For Living “, passando per i sinuosi andamenti dellaa title track e “ Hymn To The Grace “, fino alle bellissime “ Sister Shadow “ e “ Bigger Brighter Better “. Un susseguirsi di pop incontaminato troppo originale per essere dimenticato in mezzo alle brughiere nebbiose delle Highlands.
Mauro Ronconi / Jam n. 47
Tracks: 1 Back To The One 2 North Star 3 Hymn to Grace 4 Here Comes the Ocean 5 River of Brightness 6 Strings 7 Bigger Brightness 8 Autumn Flower 9 Reason for Living
Spoiler :
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