O'Jays - Back Stabbers (1972, Philadelphia International)
Agli inizi degli anni Settanta la scuola di Philadelphia modernizzò lo stile Motown presentando numerosi artisti che stimolarono tutto l’ambiente soul del tempo. Il team di compositori , musicisti, arrangiatori che lavoravano negli studi Sigma Sound diedero un nuovo impulso alla musica con nera con arrangiamenti e tecniche di registrazione all’avanguardia creando una vera catena di montaggio fra i vari operatori, specializzandone al massimo le funzioni. Tracciando il parallelo con Detroit, si può dire che gli O’Jays sono stati i Four Tops di Philadelphia. Il gruppo si formò alla fine degli anni Cinquanta come quintetto vocale che comprendeva Walter Williams, Bill Isles, William Powell, Eddie Levert e Bobby Massey, si facevano chiamare The Triumph nome poi cambiato con quello di The Mascots, quindi in quello definitivo The O’Jays quale tributo al disc jockey concittadino di Cleveland Eddie O’Jay che li lanciò via radio con una programmazione a tappeto dei loro demo facendogli firmare un contratto con la Imperial. Poco dopo Isles lasciò la compagnia e il gruppo stentava a decollare fino a quando non incontrarono Kenneth Gamble e Leon Huff che li ingaggiarono per la Philadelphia International. Il disco The O'Jays in Philadelphia del 1969 con il quale suggellarono il sodalizio fu uno dei primi esempio più riusciti di Philly Soul con l’hit One Night Affair. Nonostante le prospettive di un futuro roseo, nel 1971 anche Massey lasciò la band che così si ridusse ad un trio. Back Stabbers dell’anno seguente fu un successo strepitoso. Un lavoro che è la quintessenza del Philly Soul. L’organizzazione ritmica e melodica dei brani, l’incrocio geometrico di voci e strumenti, la dinamica degli arrangiamenti sono pressoché perfetti. Gamble e Huff compongono e arrangiano insieme al team di autori e musicisti collaudati (McFadden e Whitehead, Bunny Sigler, Phil Hurtt, Ronnie Barker, Bobby Eli, Earl Young, Bobby Martin, etc.) tenendo ben presenti le caratteristiche versatili ed espressive del trio. I riff e soluzioni armoniche di canzoni quali Love Train, Back Stabbers, Time To Get Down fanno ormai parte del patrimonio della musica nera così come le ballate Who Am I e Sunshine hanno fatto scuola fino ai nostri giorni.
Mauro Ronconi
The O'Jays: Eddie Levert, William Powell, Walter Williams (vocals).
Additional personnel: Leonard Pakula (arranger, organ); Ronnie Baker (arranger, bass); Thom Bell, Norman Harris, Bobby Martin (arranger); Bunny Sigler (guitar, piano); Roland Chambers, Bobby Eli, Norman Harris (guitar); Leon Huff (piano); Vince Montana (vibraphone); Earl Young (drums); Larry Washington (congas, bongos); Don Renaldo And His Strings And Horns.
Tracks: 1 When the World's at Peace 2 Back Stabbers 3 Who Am I 4 (They Call Me) Mr. Lucky 5 Time To Get Down 6 992 Arguments 7 Listen to the Clock on the Wall 8 Shiftless, Shady, Jealous Kind Of People 9 Sunshine 10 Love Train
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