Little Feat - The Last Record Album (1976, Warner Bros.)


I Litte Feat sono una band anticaliforniana quando la California, lo stato magazzino con le insegne al neon, diventa paradiso dei pellegrini, dei diseredati, degli sfortunati, dei perdenti e dei sognatori. Loro sono dei nemici involontari che spiegano un male che pochi osservano perché accecati dal bene. La California di Lowell George e compagni è molto provinciale, tante casette sparse, un quadro rassicurante e naif. E’ la megalopoli che inquieta l’animo. E’ la Los Angeles dello smarrimento, del benvenuto di convenienza. E’ quella di Jackson Browne in “ The Late Show “, degli Steely Dan su “ Glamour Profession “, di Terence Boylan in” Sundown Of Fools “, degli Eagles di “ The King Of Hollywood “. E’ quella delle paure notturne, della solitudine e del ricordo. Quello di artisti che hanno fatto del riserbo la loro arma migliore: John David Souther, Danny O’Keefe, Warren Zevon occasionalmente Joni Mitchell (Court And Spark) , Marc Jordan (Mannequin), Tom Waits (Foreigner Affairs) , Randy Newman (Trouble in Paradise). C’è la città dimenticata di Echo Park con i disadattati, vittime del fallimento commerciale del laid-back. L’ indimenticabile “Hollywood-budino“ è il più essenziale album di studio dei Little Feat. Selezionato con una tecnica ed una sensibilità straordinaria, esso propone un suono più dinamico per le abitudini “ sporche “ della band. Il lavoro sulle chitarre e le tastiere, la timbrica morbida, la maniacale pulizia delle voci consegnano un lavoro bellissimo e per certi versi un gruppo nuovo, più vicino alla fusion e al r&b con il duo Barrere-Payne in evidenza e Lowell George dietro le quinte anche a causa di seri disturbi fisici che aveva in quel periodo. Grandissima musica oscillante tra blues, country, jazz e rock. Ci sono parecchi pezzi pregiati in questo disco. Due brani di Lowell George: “ Long Distance Love “, una ballata nostalgica e toccante, la cinica “ Mercenary Territory “ con morbide parti vocali e chitarristiche . Due firmati da Bill Payne dagli accenti jazz-fusion: “ Day Or Night “e “ Somebody’s Leavin’ “ con un bellissimo intro di pianoforte. Paul Barrère è l’autore di "All That You Dream ", la canzone più orecchiabile dell’album utilizzata in seguito dalla serie televisiva “ The Sopranos" , lo stesso Barrère scrive insieme a Payne anche il pop-blues “ One Love Stand “ ripresa da Carly Simon insieme ai Feat. Magnifico ritratto di un misfatto generazionale di un’umanità tradita da un mondo che funziona illudendola.

Mauro Ronconi










Little Feat: Lowell George (vocals, slide guitar); Paul Barrere (vocals); Bill Payne (keyboards, vocals); Ken Gradney (bass); Richie Hayward (drums, vocals); Sam Clayton (congas).

Additional personnel: John Hall (guitar); Valerie Carter (background vocals).





Track listing
"Romance Dance" (Paul Barrère, Bill Payne)
"All That You Dream" (Barrère, Payne)
"Long Distance Love" (Lowell George)
"Day or Night" (Payne, Fran Tate)
"One Love Stand" (Barrère, Gradney, Payne)
"Down Below the Borderline" (George)
"Somebody's Leavin'" (Payne)
"Mercenary Territory" (George, Hayward)

Additional tracks on CD (the omitted tracks from the single CD version of Waiting For Columbus)

"Don't Bogart That Joint" (live) (E. Ingber, L. Wagner)
"A Apolitical Blues" (live) (George)



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