Burt Bacharach

Burt Bacharach Kansas City, 1928

La musica di Burt Bacharach ha uno stile ed un suono che stanno al pop come i colori dei quadri di Van Gogh stanno alla pittura. Nato a Kansas City nel 1928, Bacharach è uno dei compositori più prolifici e famosi della musica pop. La sua carriera è uno splendido modello creativo composto da più di 500 temi, una cinquantina di hit single e 9 immortali numeri uno con 3 Oscar e 6 Grammy vinti iniziata nei primi anni Cinquanta, subito dopo il servizio militare, quando lavorò come direttore d’orchestra ed arrangiatore presso diverse case discografiche e per tre anni come direttore musicale di Marlene Dietrich accompagnandola in tour in Europa e negli States. Bacharach si era formato musicalmente con i grandi musicisti classici francesi ( Debussy, Ravel, Satie ) studiando sin da piccolo pianoforte e violoncello, poi il suo interesse si spostò verso il jazz, specialmente il be-bop degli anni Quaranta ( Parker, Gillespie, Monk ) da quale approfondì le ritmiche , quindi illuminato dal pop orchestrale di Henry Mancini e Ray Connif e la bossa nova. Retaggi che saranno alla base della sua arte musicale, sempre alla ricerca della melodia perfetta e degli arrangiamenti avvolgenti. Nel 1957 entrò come autore nel famoso palazzone del Brill Building a Manhattan, dove c’erano nomi che ben presto diventeranno leggendari come Jerry Leiber, Mike Stoller, Phil Spector, Carole King, Paul Simon, Laura Nyro. In quel periodo cominciò scrivere numerose canzoni tra cui “ Baby It’s You “ ( Shirelles ), “ Please Stay “ ( Drifters ) , “ Tower of Strenght “ ( Gene McDaniel ) , poi , sempre nei corridoi del Brill Building, l’incontro fatale con Hal David, un paroliere emergente di Brooklyn, noto soprattutto per essere il fratello del musicista Mack David. Bacharach e David avevano due personalità completamente diverse, il primo un romantico ottimista, l’altro un disincantato al limite del cinismo. Proprio da due caratteri così opposti nascerà l’elemento distintivo della loro opera, ovvero il contrasto tra la leggerezza delle musiche e i testi disillusi e realisti.

Le loro prime canzoni saranno subito due successi, “ The Story of my Life “ nelle versioni di Michael Holliday, numero uno in Inghilterra e Marty Robbins negli Stati Uniti , e “ Magic Moments “ interpretata da Perry Como. Da quel momento in poi il sodalizio si rafforzerà sempre di più ed il tempo ha dimostrato che con loro qualsiasi argomento pop può diventare poesia. Basti pensare alle favolose ritmiche dai tempi dispari di “ Raindrops Keep Fallin’ On My Head “ o gli acrobatici saliscendi melodici di “ Wives and Lovers “ che vanno a fondersi magicamente con testi di grande qualità poetica. Mentre Bacharach creava armonizzazioni e accordi complessi per le sue musiche, David mostrava una estrema abilità nel catturare subito il suono delle parole con liriche duttili ed immediate. Così nasce il playboy solitario di “ Alfie ” sottolineato dal vibrafono, così nasce il rimpianto per la fine di una storia tra una donna matura e il suo giovane amante di “ A House is not a Home “ contraddistinta dallo xilofono, così nasce “ Walk on By ”, una delle prime canzoni pop della storia a prevedere due pianoforti in primo piano e strabiliante monumento all’arte basata sull’amor volutamente perduto. Nel 1961, mentre era intento a produrre ad incidere con i Drifters " Mexican Divorce ", il musicista rimane colpito da una delle coriste. Era una ragazza ventunenne , nipote della cantante Cissy Houston ed aveva delle capacità vocali straordinarie. Il suo nome era Marie Dionne Warrick, poi diventata per un errore di stampa sul disco Warwick. La cantante conl suo approccio vocale apparentemente distaccato, ricco di inflessioni gospel, diventerà il veicolo ideale per le loro composizioni. Il primo successo fu “ Don’t Make Me Over “ a cui seguì una decade strepitosa di classici intitolati “ Walk on By “, “ I Say a Little Prayer “, “ Message to Michael “, “ This Girl’s in Love with You “, “ I’m Never Fall in Love Again “, “ Anyone Who Had a Heart “, etc. Tra il 1962 e il 1971, il trio porta in classifica 33 successi. Bacharach si dedica nel frattempo anche al cinema arrangiando il tema “ What’s New Pussycat “ cantata da Tom Jones, alla colonna sonora di “ Butch Cassidy “ con la quale vinse due Oscar, uno per l’arrangiamento e l’altro per il tema conduttore “ Raindrops Keep Falling on my Head “ quindi il musical “ Promises Promises “. Contemporaneamente pubblicò alcuni dischi a suo nome per poi mettendo il sigillo in tanti altri successi interpretati da svariati asristi, tra cui Jackie DeShannon, i Fifht Dimension, Herb Alpert , B.J. Thomas, Aretha Franklyn, i Carpenters, le grandi dive britanniche Cilla Black, Dusty Sprinfield , Sandie Shaw e altre mille voci. Non senza qualche ruggine, la Warwick nel 1971 lascia il team e nel 1973, all’indomani dell’insuccesso della colonna sonora “ Lost Horizon “, le strade di Bacharach e David si dividono. Il periodo “ buio “ a livello commerciale di Bacharach proseguì per tutti gli anni Settanta anche pubblicò tre meravigliosi dischi solo ( Living Together, Futures , Woman ) e il soundtrack ( Together ? ) . Dischi , in apparenza minori eppure tappe importanti dove si rintracciavano musiche attraenti, a volte difficili, ma piene di idee avvincenti che saranno la base per la sua futura carriera.

Arrivano gli anni Ottanta, il posto di David viene preso da Carole Bayer Sager ( che diventerà sua moglie ) e la musica di Bacharach conosce una seconda giovinezza con ulteriori riconoscimenti. La sua scrittura diventa più ordinaria, ma sempre raffinatissima ed inconfondibile fatta di melodie seducenti, arrangiamenti e trattamenti orchestrali finissimi ( Arthur, On My Own, Heartlight ). E dopo dieci anni, nel 1983, c’è la riappacificazione artistica con Dionne Warwick che si concretizzerà prima per il tema della serie televisiva “ Finder of Lost Loves “ ( Detective per amore ) quindi con una serie di produzioni e altre perle come “ Love Power “ , “ Take Good Care of You and Me “, “ Stronger Than Before “, ma soprattutto con “ That’s What Friends Are For “ , canzone in origine interpretata da Rod Stewart nella colonna sonora “ Nighshft “, riproposta per la Warwick insieme a Stevie Wonder, Elton John e Gladys Knights. Un brano che raccolse oltre tre milioni di dollari a favore della lotta contro l’Aids. Termina anche la collaborazione artistica ed umana con Carole Bayer Sager , ci sarà d’ora in avanti il songwriter Tonio K per le liriche e due dischi come “ Painted from Memory “ con Elvis Costello (1998 ) e “ At this Time “ ( 2005 ) ad allargare l’orizzonte sonoro di un musicista tutt’altro che prevedibile. Con Bacharach il pop si fa assoluto, sconfina negli angusti confini del genere “ canzone “ e trascendendo da se stesso e si allinea con altri grande forme d’arte. Una sintesi poetica , virtù massima da far richiamare la memoria giganti come Gerswhin, Porter, Carmichael, Berlin. Il segreto delle sue canzoni risiede nella grandissima personalità di scrittura che contribuisce contribuito a sorvolare sull’uniformità del linguaggio , sull’atteggiamento canonico che ha condizionato spesso l ’operato di altri autori, magari più scrupolosi. Per lui anche il pop, come il jazz o il blues, pretende un rigore che oltrepassa il limite del rispetto e dell’atteggiamento encomiastico.

Mauro Ronconi

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