Jimmy Webb


Jimmy Webb Elk City, Oklahoma, 1946

Conosciuto più per le sue straordinarie doti di compositore che come interprete, Jimmy Webb è stato un musicista sempre alla ricerca di nuovi stimoli e codici sonori sconosciuti alla musica pop del suo tempo. Personale nei pentagrammi, estroso negli arrangiamenti, stravagante nelle ritmiche quanto ardito nelle costruzioni armoniche, Webb fu un punto di riferimento per tanti di musicisti ed arrangiatori tra la fine degli anni Sessanta inizio Settanta. James Layne Webb nasce nel 1946 a Elk City, Oklahoma, ma nel 1964 la sua famiglia si trasferisce in California dove Webb studia musica al San Bernardino Valley College. L’anno seguente, dopo la morte della madre, il padre ( un pastore battista ) decise di tornare in Oklahoma, ma Webb volle restare in California per continuare gli studi ed intraprendere la carriera di songwriter. A Los Angeles cominciò a trascrivere brani di altri artisti per un piccolo editore musicale , poi fu ingaggiato come songwriter dalla Jobete Music, la divisione editoriale della Motown. Le sue prime canzoni furono “ My Christmas Tree “ per le Supremes e “ This Time Last Summer “ per Brenda Holloway, ma il suo primo hit sarà “ Honey Come Back “ interpretata sempre dalle Supremes nel 1965 e poi ripresa da Johnny Mathis e Glen Campbell.

Nel frattempo registrò alcuni demo con altre sue composizioni che vennero ascoltate dal songwriter Johnny Rivers il quale registrò nell’Ottobre del 1966 la versione originale di “ By The Time I Get To Phoenix “ e lo scritturò come autore/arrangiatore per la sua label Soul City Records dove incidevano i Fifth Dimension , un gruppo vocale agli inizi di carriera. Webb scrive per loro la bellissima “ Rosecrans Blvd “ e subito dopo “ Up, Up and Away “, un capolavoro di armonie vocali e puro r&b. Il singolo riuscì a vendere un milione di copie e fu utilizzato dalla compagnia aerea TWA per una serie di spot pubblicitari, addirittura è stata la canzone che gli astronauti dell’Apollo 11 ascoltavano nel loro viaggio sulla luna. La collaborazione con i Fifth Dimension prosegue con l’album “ Magic Garden “ , pietra miliare del sunshine pop, un lavoro visionario che si addentrava in quel complesso mistero dell’agrodolce del pop tanto caro al Brian Wilson di “ Pets Sound “ e “ Smile “. Johnny Rivers intanto incide “ Rewind “, album per la maggior parte composto da materiale di Webb. Poi nel 1967 Glen Campbell riprende “ By The Time I Get To Phoenx “ con la quale vincerà un Grammy per miglior interpretazione vocale e un successo di vendite strepitoso. Webb nel frattempo lavora ad una produzione sontuosa , un disco con l’attore irlandese Richard Harris . Esce il singolo epocale “ MacArthur Park “ , una lunga mini suite epica e melodrammatica , quasi sinfonica , che sarà un altro successo straordinario, replicato da un altro memorabile singolo, “ Didn’t We “.Con Harris il musicista realizzerà due eccezionali album : “ A Tramp Shining “ e “ The Yard Went On Forever “ , cassa armonica di un nuovo concetto di musica pop. Oramai Webb è l’autore e l’arrangiatore più richiesto, Glen Campbell incide altri due hit come “ Wichita Lineman “ ( 1968 ) e “ Galveston “ ( 1969 ) e con Thelma Houston realizza il fenomenale “ Sunshower “ ( 1969 ).

Il linguaggio melodico, la ricerca di armonie sofisticate era un marchio di fabbrica del suono alla Jimmy Webb che si ritrova poco più che ventenne già una leggenda del pop, ma praticamente invisibile come solista. Ci prova con “ Words and Music ( 1970 ) cercando una dimensione più cantautorale , vicina alle atmosfere di Joni Mitchell, ma l’operazione fu subito guardata con sospetto e non compresa, intrisa come’era di elogi alla composizione folk e lontana dal pop gentile con il quale si era costruito una fortuna. Stessa sorte subiranno il lunatico e personale “ And So On “ ( 1971 ) con il contributo del chitarrista jazz Larry Coryell e la magica spontaneità di “ Letters “ ( 1972 ). Webb allora torna sui suoi passi e per le Supremes realizza “ The Supremes arranged and produced by Jimmy Webb “ ( 1972 ) supportato dall’ottimo singolo “ All I Know “ . Nel 1974 incide con Glen Campbell “ Reunion “ ed il suo unico lavoro per la Asylum “ Land's End “ quindi, l’anno dopo, torna a collaborare insieme ai Fifth Dimension in “ Earthbound “ e per Cher confeziona “ Stars “, un album non apprezzato come meritava e rivalutato solo a posteriori. Altri personaggi di spicco interpretano i suoi pezzi tra cui Joan Baez, Joe Cocker, Frank Sinatra e soprattutto Art Garfunkel con in quale firma nel 1978 il meraviglioso “ Watermark “ . L’anno prima c’era stato “ El Mirage “ , un grande disco prodotto da George Martin e interessanti colonne sonore come “ Hanoi Hilton “ e “ Voices “ fino a “ Angel Heart “ ( 1982 ) dove l’autore mostrava non solo la sua passione verso il pop californiano, ma soprattutto il suo originale approccio melodico e la sua toccante vena nostalgica. Webb comunque non speculò mai sul proprio enorme talento e passerà gli anni Ottanta a realizzare dischi di diversa ispirazione tra cui la colonna sonora di “ The Last Unicorn “ ( 1982 ) con gli America, il disco natalizio “ The Animal’s Christmas “ ( 1986 ) interpretato da Art Garfunkel e Amy Grant e i musical “ The Children Crusade “ e “ Dandelion Wine “.

Bisogna attendere fino al 1993 per un suo nuovo disco , l’acclamato “ Suspending Disbelief “ prodotto dalla sua fan Linda Ronstadt, già interprete di numerose sue canzoni, che lo riporteràad una attività concertistica e discografica regolare ( Ten Easy Pieces , Twilight of the Renegades, Just Across the River ). Pochi hanno saputo scrivere come Jimmy Webb nel campo del pop, lavorando sulla melodia, prediligendo spesso l’immediatezza della “ light song “ , ma sviluppando contemporaneamente arrangiamenti con un gusto così sofisticato da creare immediatamente uno stile al di fuori di ogni schema comune, una vera e propria scuola di pensiero rintracciabile solo in Burt Bacharach.

Mauro Ronconi

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