Kate Bush – Hounds Of Love (1985, EMI)
Le è bastato un singolo incubo per stazioni FM per arrivare ai vertici delle classifiche internazionali ( Wuthering Heights ) che la casa discografica non voleva nemmeno pubblicare. Piccola, minuta, occhi grandi e volto pallido , sempre protesa in un passo di danza ( allieva del celebre mimo Lindsay Kemp ), voce che sa essere finissima, ma anche cupa e dura, Kate Bush ha sempre creduto in se stessa. Da quando il suo talent scout David Gilmour nel 1978 la presentò ai futuri discografici ( il chitarrista dei Pink Floyd ne restò affascinato dopo un suo spettacolo in un piccolo club di Londra ), questa straordinaria artista ha sempre scritto da sola musica e testi. Ferrea nella disciplina del lavoro, amata per quel gusto tra cabaret e classico, la Bush sceglie con cura i musicisti, realizza dischi con larga autonomia ed è capace di restare in sala di registrazione per giorni. “ Hounds Of Love “ è il suo lavoro più completo, maturo con vertici pieni di emozione. Un album ambizioso, complesso dal punto di vista compositivo, costato quasi tre anni di lavoro, seguendo ogni singola nota nel suo studio di registrazione casalingo. Un viaggio in fusione tra musica e testo diviso in due parti “ Hounds of Love “ , la sensualità e “ The Ninth Wave “ la nascita e rinascita . Vari movimenti di singole canzoni indipendenti, ma legate tra loro da un tema comune, da un unico disegno compositivo costruito principalmente con melodie elaborate su vibrazioni ritmiche dal Fairlight in una sintesi di influenze in cui convivono musica tradizionale e d’avanguardia, pop e jazz. Tre sequenze micidiali sono la travolgente “ Running Up That Hill “ primo singolo da top ten seguito subito dopo da “ Cloudbusting “ ispirato al libro “ Book Of Love “ di Peter Reich ( figlio di Wilhelm Reich , medico e psichiatra austriaco, allievo di Sigmund Freud e conosciuto per sua teoria sull'energia orgonica, arrestato per le sue idee e morto i prigione il giorno prima di essere rilasciato ) , quindi la title track , bellissima melodia , ritmiche in evidenza e un inizio particolarissimo dove si sente all'improvviso una voce inquietante che grida: “ E’ tra gli alberi. Sta Arrivando! ”. Magnifiche anche le due ballate influenzate fortemente dalla musica celtica : “ The Morning Fog “ e la triste “ Mother Stands For Comfort “ che racconta la storia di un assassino che sospetta di essere scoperto da sua madre. Ed ancora “ Watching You Without Me “, “ The Big Sky “, “And Dream Of Sheep “, tutto respira di una luce vaporosa, di un’aura mistica ed affascinante fatta di vibrazioni sottili, di melodie dalla grazia infinita, di cambiamenti improvvisi di timbro, ritmiche, orchestrazioni. Partecipano al progetto nomi prestigiosi : Liam O’Flynn della leggendaria band irlandese dei Planxty così come Dónal Lunny altro artefice del folk revival irlandese e delle musica celtica, gli arrangiamenti vocali curati da maestri di musica classica quali Michael Berkeley e Richard Hickox, il contrabbassista jazz Eberhard Weber, Alan Murphy chitarrista dei Level 42, due storici sessionmen del folk-rock inglese come il percussionista Morris Pert e il bassista Danny Thompson, Stuart Elliot batterista di Alan Parson, il grande compositore e direttore d’orcehstra Michael Kamen. Un album sontuoso e crepuscolare proiettato verso l’alba di una nuova musica.
Mauro Ronconi
Tracklist:
1. Running Up That Hill (A Deal With God)
2. Hounds Of Love
3. The Big Sky
4. Mother Stands For Comfort
5. Cloudbusting
6. And Dream Of Sheep
7. Under Ice
8. Waking The Witch
9. Watching You Without Me
10. Jig Of Life
11. Hello Earth
12. The Morning Fog
Spoiler :
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