Il disco più completo e personale dei fratelli gemelli Billy e Bobby Alessi. I loro trascorsi si rintracciano nei primi anni Settanta con la partecipazione al musical Hair poi artefici, tra il 1973 e il 1974, di un gruppo chiamato Barnaby Bye, quindi di un’attività discografica a proprio nome dal 1977 con un omonimo album per la A&M a cui seguirono sempre per la stessa label altri tre lavori. Questo quinto disco intitolato in origine Roughen It e pubblicato per la Qwest di Quincy Jones, qui in veste di produttore esecutivo, non modifica l’equilibrio del precedente, ne è piuttosto un raffinato completamento. Pop melodico mai banale, ritmiche degne del miglior blue eyed soul ne fanno un’opera di A.O.R. di fattura pregevolissima. Questi legami stilistici e certi perfezionamenti a livello di produzione sono affidati a Christopher Cross e sponsorizzati da Michael Ostin che avevano dato i suoi frutti nel disco d’esordio di Cross. Canzoni orecchiabili ed immediate con ottimi stacchi di tempo e parti vocali delicate (Jagged Edge, You Got The Way, Put Away Your Love), ballate dagli svolgimenti curatissimi (What A Way To Go, Forever, I’m Gonna Tell Her Tonight). La produzione è incantevole con musicisti plasmabili ed intelligenti tra cui vanno ricordati Robbie Buchanan e Michael Omartian alle tastiere, Steve Lukather e Larry Carlton alla chitarra, Tom Scott, Ernie Watts e Jerry Hey ai fiati, Victor Feldman alle percussioni, Jeff porcaro alla batteria, cori e controcanti di Christopher Cross e Patti Austin, non semplici strumentisti da sala, ma qualcosa di più.
Mauro Ronconi
Producers: Christopher Cross and Michael Ostin
Musicians:
Drums: Tommy Taylor, Jeff Porcaro
Keyboards: Rob Meurer, Robbie Buchanan
Bass: Roscoe Beck, Neil Stubenhaus
Guitars: Christopher Cross, Eric Johnson, Steve Lukather, Larry Carlton
Percussion: Lenny Castro, Victor Feldman
Synthesizer: Robbie Buchanan, Michael Omartian, Michael Boddicker
Sax: Tom Scott, Ernie Watts
Background Vocals: Christopher Cross, Patti Austin
Tracks:
1. Jagged edge
2. You got the way
3. As far as I'm concerned
4. Rise up
5. I'm gonna tell her tonight
6. Put away your love
7. What a way to go
8. Still in love
9. How long how much
10. Forever
11. Long time friends
Incredibile, invece di essere grati per la meritoria pubblicazione di queste rarità, anche qui si assiste a diatribe volgari e meschine. Personalmente ringrazio Ronconi per la sua operazione di divulgazione anche se la password, francamente, in questo caso non la trovo.
L’ A.O.R. o meglio Westcoast Pop è un termine geo-musicale dal significato ampio. Un'identità capace di unire in una indefinibile sintassi pop gli artisti più disparati e geograficamente lontani con un sound aperto e raffinato. Si guadagnò una reputazione a partire dalla seconda metà degli anni Settanta e con esso c’è stata la personalizzazione dei songwriter , l’apporto decisivo dei sessionmen più creativi e del ruolo del produttore. Fino alla fine degli anni Ottanta questo stile è stato anche l’espressione più evoluta di fare un tipo di musica accessibile, ma allo stesso tempo sofisticata, unendo il più delle volte e fondendoli certi aspetti fondamentali della musica bianca (la melodia) e quella della musica nera (la ritmica). L’ A.O.R. di matrice westcoast è riuscito ad ispirare dischi di classe indiscussa ed indiscutibile e canzoni memorabili. Nel corso del tempo molti personaggi che l’hanno reso celebre se ne sono allontanati, alcuni si sono riciclati, ...
Continuano i viaggi di Sakamoto e gli orizzonti sono sempre più ampi. “ Heartbeat “ , dopo “ Beauty “ è un’altra perla del suo genio. L’artista ridisegna il suo occidente, si apre al suono nero e lo reinventa Modifica HTML sui ritmi e le armonie. Un’operazione di musica concreta, ma svolta all’inverso. Scende nelle sonorità del soul urbano , del pop e ne mette in discussione i linguaggi: li semplifica assimilandoli lentamente, brano dopo brano, spogliandoli attraverso progressivi trattamenti ritmici. Sakamoto si libera dal pericolo dell’elettronica quella che aveva tout court una funzione sperimentale e mai come stavolta, il rapporto con gli altri stili musicali è stato voluto e predeterminato. Un suono preciso che fa la spola tra il “ future listening “ e la dance elettronica, ovvero la misteriosa fusione tra pop, funky-rap, jazz e world music. Ne viene fuori un serrato dibattito di idee musicali cantate in lingua inglese, russa, francese, giapponese ed espresse al meglio in...
Lauren Wood è nota al grande pubblico perché abbinata al brano “Fallen“ incluso nella colonna sonora di “Pretty Woman“, ma Ilene Rappaport (questo il vero nome) iniziò la carriera musicale nel 1973 quando, insieme a suo cugino Novi Novog ed al bassista Ernie Eremita, formano il gruppo "Chunky, Novi & Ernie" (Chunki era il suo pseudonimo). Pubblicano due omonimi e discreti album per la Warner, uno nel 1973 piuttosto rock con un cameo di Frank Zappa e la produzione di John Cale, l’altro nel 1977 più in linea con gli stilemi del pop californiano. Sciolto il trio nel 1979 Lauren Wood realizzò il suo primo lavoro solistico decisamente pop. In quel disco c’era un piccolo capolavoro di cantautorato westcoast “Please Dont Leave“ insieme a Michael McDonald che arrivò tra i top ten delle classifiche, ma fu con questo “Cat Trick“ che la Wood diede sfoggio a tutta la sua classe compositiva. Un album impeccabile, con grandi canzoni pop. Strutturato come una specie di comp...
dove cazzo è la psw????
RispondiEliminanon c'è pass...
RispondiEliminaguarda nel tuo cervello bacato...
RispondiEliminaIncredibile, invece di essere grati per la meritoria pubblicazione di queste rarità, anche qui si assiste a diatribe volgari e meschine. Personalmente ringrazio Ronconi per la sua operazione di divulgazione anche se la password, francamente, in questo caso non la trovo.
RispondiEliminanon la si trova perchè non c'è bisogno di nessuna password.... sto ascoltando ora la bellissima Forever!!
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