Giorgio Moroder – From Here To Eternity (1977, Casablanca)


Italiano trapiantato in Germania, musicista autodidatta, produttore di successo, artefice dell’affermazione internazionale di Donna Summer, pioniere della euro disco, Giorgio Moroder è stato un innovatore dei sintetizzatori applicati alla disco music e alla musica elettronica. Questo suo secondo album dopo “ Knights In White Satin “ è il caposaldo di un sound che ha fatto proseliti per decenni. Ritmica ossessiva punteggiata da interventi elettronici, climi disco uniti ad un magnetismo ipnotico vicino ai gruppi cosmici teutonici, a quella scuola tedesca di Dusseldorf con i  “ Kraftwerk “ in testa ed a certe soluzioni usate dai Pink Floyd. Il musicista indica nel concetto elettronico di “ meta-disco “ e nei riferimenti sopra citati  le motivazioni per proseguire e per distrarre la scena dance allora in continuo movimento. Moroder li evoca nei ritmi metallici, nei vaporosi affreschi elettronici, ma non si limita solo a questo, ne studia le premesse sociologiche, culturali e scientifiche implicate dalla diffusione di tale tipo di suono da parte dei media elettronici. L’unione della ricerca d’avanguardia futurista, di ingegneria elettronica generato dal questa comunicazione. Quindi Moroder non è semplicemente un autore e produttore di disco-elettronica, ma è soprattutto uno sperimentatore e un ricercatore anche avanguardistico del suono sintetico. La prova è questo “ From Here To Eternity “, un lavoro fondamentale che comportò un non trascurabile mutamento stilistico e che servì a schematizzare ed ad strutturare ritmicamente le ondate elettroniche future, compresa l’attuale musica techno. Tutti i brani sono firmati con il partner artistico Pete Bellotte, musicista inglese con il quale metterà il sigillo su svariate produzioni. Una cavalcata serrata di ritmi elettronici, fughe di sintetizzatori che si scompongono e ricompongono , effetti vocoder, cori femminili di marca soul, tutto in una sorta di gioco automatico che ipnotizza l’ascoltatore. Le progressioni armoniche e melodiche calibrate al millimetro di " First Hand Experience in Second Hand Love “ e " Too Hot To Handle " , il funky robotico di "I'm Left, You're Right, She's Gone", i climi arcani e decadenti di “ Lost Angeles , la proto-trance in “ You're Right, She's Gone “. Ancora,  le glaciali atmosfere di “ From here To Eternity “ con quella cassa ossessiva in 4/4, che si rinnovano di continuo in una vera creazione di sonorità da ipnosi che finisce per immobilizzare l’ascoltatore come in "Utopia - Me Giorgio" con le ritmiche velocizzate sopra un coro evocativo. Stesso procedimento questo riportato nell’epocale “ I Feel Love ” di Donna Summer. Giorgio Moroder riesce a fare dell’uso dell'elettronica una vera arte , un mezzo valido e legittimo di produrre musica innovativa e di qualità. E' la consacrazione del pop futurista e “ commerciale “ e una inquietante , glaciale proiezione di un futuro musicale.

Mauro Ronconi






Personnel: Giorgio Moroder (keyboards); Gitte, Betsy (vocals, background vocals); Robert Wedel (Moog synthesizer, programming); Lucy (background vocals)


Tracks: 1. From Here To Eternity 2. Faster Than The Speed Of Love 3. Lost Angeles 4. Utopia Me Giorgio 5. From Here To Eternity 6. First Hand Experience In Second Hand Love 7. I'm Left You're Right She's Gone 8. Too Hot To Handle



Spoiler :
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