Torna a sorpresa Bobby Caldwell con dieci canzoni che continuano il discorso interrotto bruscamente con “August Moon“, album dall’esilio giapponese, annata 1983. E se non fosse stato per qualche dovizia elettronica, “Heart Of Mine“ sarebbe entrato di diritto tra i cinque dischi più belli di A.O.R. Westcoast in assoluto. Gran parte di questi brani scritti dall’artista avevano già una storia:“Heart Of Mine“ fu il fiore all’occhiello di Boz Scaggs su “Other Road“, “Nex Time (I Fall) “ e “ Stay With Me “ sono due canzoni portate al successo da Peter Cetera, la prima in duetto con Amy Grant, mentre la seconda era il tema principale dalla colonna sonora del film “ Princess From The Moon “, “ All Or Nothing At All “ è l’hit single apripista di Al Jarreau in “Heart’ Horizon“, “In The Name Of Love“ fu incisa dal sassofonista Richard Elliot con la partecipazione vocale di Caldwell per il suo album fusion “Take it To The Skies“. Poi Caldwell onora la canzone pop moderna da grande intrattenitore con le melodie intriganti di “Real Thing“ e “Even Now“ e i controtempi esemplari di “First Time“. Da polistrumentista collaudato, il musicista è impegnato alle tastiere, basso, chitarra e tutte le voci, ma gli ospiti sono di peso: Michael Landau alla chitarra, Dave Koz e Richard Elliot ai sax, Bobby Martin, Bill Reichenbach e Steve Madaio ai fiati, Mike Fisher alle percussioni.
Mauro Ronconi
Producer: Bobby Caldwell
Musicians: Guitars: Bobby Caldwell, Michael Landau Bass: Bobby Caldwell, Jimmy Haslip Keyboards and Synthesizers: Bobby Caldwell Percussion: Mike Fisher Sax: Dave Koz, Richard Elliott Horns: Jeff Kievet, Steve Madaio, Bill Reichenbach, Bobby Martin, Tom Peterson All Vocals: Bobby Caldwel
Tracks: 1. Heart of mine 2. Real thing 3. Next time (I fall) 4. All or nothing at all 5. Saying it's over 6. In the name of love 7. Even now 8. First time 9. Stay with me 10. China
L’ A.O.R. o meglio Westcoast Pop è un termine geo-musicale dal significato ampio. Un'identità capace di unire in una indefinibile sintassi pop gli artisti più disparati e geograficamente lontani con un sound aperto e raffinato. Si guadagnò una reputazione a partire dalla seconda metà degli anni Settanta e con esso c’è stata la personalizzazione dei songwriter , l’apporto decisivo dei sessionmen più creativi e del ruolo del produttore. Fino alla fine degli anni Ottanta questo stile è stato anche l’espressione più evoluta di fare un tipo di musica accessibile, ma allo stesso tempo sofisticata, unendo il più delle volte e fondendoli certi aspetti fondamentali della musica bianca (la melodia) e quella della musica nera (la ritmica). L’ A.O.R. di matrice westcoast è riuscito ad ispirare dischi di classe indiscussa ed indiscutibile e canzoni memorabili. Nel corso del tempo molti personaggi che l’hanno reso celebre se ne sono allontanati, alcuni si sono riciclati, ...
Continuano i viaggi di Sakamoto e gli orizzonti sono sempre più ampi. “ Heartbeat “ , dopo “ Beauty “ è un’altra perla del suo genio. L’artista ridisegna il suo occidente, si apre al suono nero e lo reinventa Modifica HTML sui ritmi e le armonie. Un’operazione di musica concreta, ma svolta all’inverso. Scende nelle sonorità del soul urbano , del pop e ne mette in discussione i linguaggi: li semplifica assimilandoli lentamente, brano dopo brano, spogliandoli attraverso progressivi trattamenti ritmici. Sakamoto si libera dal pericolo dell’elettronica quella che aveva tout court una funzione sperimentale e mai come stavolta, il rapporto con gli altri stili musicali è stato voluto e predeterminato. Un suono preciso che fa la spola tra il “ future listening “ e la dance elettronica, ovvero la misteriosa fusione tra pop, funky-rap, jazz e world music. Ne viene fuori un serrato dibattito di idee musicali cantate in lingua inglese, russa, francese, giapponese ed espresse al meglio in...
Lauren Wood è nota al grande pubblico perché abbinata al brano “Fallen“ incluso nella colonna sonora di “Pretty Woman“, ma Ilene Rappaport (questo il vero nome) iniziò la carriera musicale nel 1973 quando, insieme a suo cugino Novi Novog ed al bassista Ernie Eremita, formano il gruppo "Chunky, Novi & Ernie" (Chunki era il suo pseudonimo). Pubblicano due omonimi e discreti album per la Warner, uno nel 1973 piuttosto rock con un cameo di Frank Zappa e la produzione di John Cale, l’altro nel 1977 più in linea con gli stilemi del pop californiano. Sciolto il trio nel 1979 Lauren Wood realizzò il suo primo lavoro solistico decisamente pop. In quel disco c’era un piccolo capolavoro di cantautorato westcoast “Please Dont Leave“ insieme a Michael McDonald che arrivò tra i top ten delle classifiche, ma fu con questo “Cat Trick“ che la Wood diede sfoggio a tutta la sua classe compositiva. Un album impeccabile, con grandi canzoni pop. Strutturato come una specie di comp...
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