James Taylor – Gorilla ( 1975, Warner Bros. )

Dopo una lunga pausa di riflessione dalla quale era emerso nel 1971 con “ One Man Dog “, dopo una prolungata assenza – quasi un triennio – dai palchi, se non per sporadiche apparizioni qui e là negli Stati Uniti, e dopo l’involuzione nel privato cui diede voce nel 1974 con “ Walking Man “, Taylor rientrò effettivamente in gioco con un nuovo tour e una rinnovata voglia di esibirsi… La sua musica si era nel frattempo fatta meno impulsiva, più meditata e curata, molto più melodica e ricercata, con arrangiamenti ancor più raffinati e un perfezionismo esecutivo che sfiorava il patinato, talvolta a detrimento della spontaneità, indubbiamente però con risultati di forte presa comunicativa. La collaborazione con alcuni eccezionali musicisti di studio ed amici – come Victor Feldman, David Sanborn, Nick DeCaro, Randy Newman, Lowell George , Crosby e Nash – sortiva esiti di pregio e gusto inarrivabili in precedenza. La ricerca dei brani da alta classifica diventava una caratteristica dell’artista di Martha’s Vineyard, anche se ciò comportava sopportare l’ingiusta di artista pop da cover. Innegabilmente alcuni dei suoi più grandi successi erano, e sarebbero stati, versioni di canzoni non sue, a cui però imprimeva un’interpretazione indelebile, unica e distintiva, e a cui affiancava brani altrettanto superlativi a firma sua. “ Gorilla “ è un album esemplare in questo senso. All’hit da sfracelli di “ How Sweet It Is (To Be Loved By You ) - di Holland/Dozier/Holland, già resa nota in passato da altri artisti, fra cui Marvin Gaye - e al prezioso ripescaggio di un bel tradizionale folk come “ Wondering “, Taylor appaiava la forza di canzoni di larga presa come “ Mexico “. “ I Was A Fool To Care “ e le straordinarie “ Music “ e “ Lighthouse “. La sua voce si era fatta meno nasale, più calda e matura. L’inestimabile marchio distintivo della sua chitarra acustica sopravviveva ai cambiamenti, riaffermando il suo stile unico. L’influsso del r&b emergeva prepotente. Così come si palesava un pulsione armonica corale che, se in passato era stata in promettente sboccio, ora si mostrava nel suo pieno rigoglio.

Le canzoni di James Taylor / Mauro Ronconi / Editori Riuniti


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Personnel: James Taylor (vocals, acoustic guitar); David Crosby, Carly Simon, Graham Nash (vocals); Lowell George, Arthur Adams (guitar); Al Perkins (steel guitar); David Grisman (mandolin); Gayle Levant (harp); Jules Jacob (clarinet, oboe); Nick DeCaro (accordion); David Sanborn (saxophone); George Bohanon, Chuck Findley (horns); Clarence MacDonald (keyboards); Randy Newman (hornorgan); Victor Feldman (marimba, percussion); Andy Newmark (bass, drums); Willie Weeks (bass); Jim Keltner (drums); Milt Holland (percussion, wind chimes); Valerie Carter (background vocals


Tracks:  01 - Mexico 02 - Music 03 - How Sweet It Is (To Be Loved by You) 04 - Wandering 05 - Gorilla 06 - You Make It Easy 07 - I Was a Fool to Care 08 - Lighthouse 09 - Angry Blues 10 - Love Songs 11 - Sarah Maria



Spoiler :
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