Manhattan Transfer – Mecca For Moderns (1981, Atlantic)
Rubato il nome da una celebre novella di John Dos Passos, Tim Hauser ex cantante di do-woop con i Criterions e i Viscounts ed ex collaboratore di Jim Croce in una folk band, nel 1969 crea a New York il primo nucleo dei Manhattan Transfer con Marty Nelson , Erin Dickins e Pat Rosalia. Per la Capitol esce nel 1971 “ Jukin’ “ , album di stantard jazz e nuovi brani dal gusto rètro che non accontenta sia il mercato jazz che quello pop. Hauser scioglie il gruppo e cerca altri elementi che troverà nel ballerino-compositore Alan Paul e le vocalist Laurel Masse e Janis Siegel. Con questa line-up nasce il gruppo più caldo degli anni Settanta. Un quartetto vocale spumeggiante, divertente, portavoce prima di quella tenenza al kitsch e al nostalgico che trovava una ragione validissima di essere in dischi come “ Coming Out “ e “ Pastiche “, pirotecniche prove che ci riconducevano alla sfarzosa Hollywood del gli anni ’40 e ‘ 50, quella di Fred Astaire e Cole Porter. Cheryl Bentyne sostituì Laurel Massè e , dopo un buon live, arrivò “ Extensions “ prodotto da Jay Graydon, disco stupendo che allargava il loro orizzonte musicale, dove la godibilità interpretativa e quella vocale venivano dilatate in brani jazz-pop. Caso esemplare il remake di “ Birdland “ e " Nothin' You Can Do About It " degli Airplay. Questa politica pop-jazz intrigante che rappresenta una svolta nella loro carriera, viene ancor più affinata in “Mecca For Moderns “. Graydon cambia le carte in tavola senza alcuna invadenza, affrontando temi diversi e donando ai Man Tran una originale pluri-identità. Supportati da una band di musicisti di provata fede come David Foster , Steve Gadd , Victor Feldman, Tom Scott, Steve Lukather, Abraham Laboriel , Michael Boddicker, “ Mecca For Moderns “ è opera nobilissima di pop e jazz. La scelta del repertorio è articolata tra standard oculati e nuove canzoni dove i momenti migliori si rintracciano in “ On The Boulevard “ con il basso funky in evidenza, una versione meravigliosa di “ (The Word Of) Confirmation “ di Charlie Parker con liriche di Eddie Jefferson ed un assolo scat da brividi di Jon Hendricks , il singolo doo-woop “ Boy From New York City “ , vecchio successo dei “ The Ad Libs “ del 1965, “ A Nightingale Sang in Berkeley Square “ romantico standard degli anni Quaranta, “ Smile Again “ del trio Graydon-Champlin-Foster seguito naturale di “ After The Love Has Gone “, una grande performance polivocale di " Until I Met You (Corner Pocket ) " ed infine la deliziosa “ Spies In The Night “ che sembra uscire da un thriller anni Sessanta . Un miracolo di tecnica e sentimento di una storia scritta sempre con caratteri mutevoli .
Mauro Ronconi
The Manhattan Transfer
Cheryl Bentyne
Tim Hauser
Alan Paul - arrangiamento vocale (#2, #4)
Janis Siegel - arrangiamento vocale (#6)
Jay Graydon - chitarra (#1-4, #8), sintetizzatore (#1, #3), arrangiamento (#1-6, #8), arrangiamento vocale (#4, #6)
Abraham Laboriel - basso elettrico
Steve Gadd - batteria (#1, #3-8)
Mike Baird - batteria (#2)
Steve Lukather - chitarra (#1, #4-5)
Victor Feldman - pianoforte, pianoforte elettrico (#1)
Dean Parks - chitarra(#2, #8)
David Foster - pianoforte (#2, #4-5), testiere (#5), arrangiamento archi (#5)
Don Roberts - sassofono tenore (#2)
Jerry Hey - tromba (#2)
Greg Mathieson - organo, sintetizzatore (#3)
Tom Scott - sassofono, lyricorn (#3)
Alex Acuna - percussioni (#3)
Andy Norell - steel drum, campanaccio (#3)
Mike Boddicker - sintetizzatore (#4, #8)
Yaron Gershovsky pianoforte (#6, #8)
Al Viola - chitarra (#6)
Richie Cole - sassofono contralto (#7)
Jon Hendricks - scat (#7)
Milcho Leviev - pianoforte (#7), arrangiamento (#7), sintetizzatore (#8)
Bernard Kafka - arrangiamento (#8)
Steve George - sintetizzatore (#8)
Mike Boddiker - programmazione sintetizzatore (#8)
Gene Puerling - arrangiamento (#9)
Tracks
1. On the Boulevard
2. Boy from New York City
3. (Wanted) Dead or Alive
4. Spies in the Night
5. Smile Again
6. Until I Met You (Corner Pocket)
7. (The Word Of) Confirmation
8. Kafka
9. A Nightingale Sang in Berkeley Square
Spoiler :
Commenti
Posta un commento