Bob Marley & The Wailers - " Natty Dread (1974, Island)

Il più importante, poetico raffinato album di reggae-music. Calore, ritmo, ma anche mes­saggio politico e rinascita cultu­rale di un popolo. Ovvero un colpo al cuore e uno allo stomaco che parte dalle bidonvilles di Kingston per arrivare alla mitica Babilonia. Il reggae di Marley va oltre l'esaltazione Rasta e dei Dreadlocks ed entra nel profon­do di una realtà emarginata che vuol far sentire la sua voce. Natty Dread è un lavoro efficace e immediato e con Marley si ripetono i corsi e ricorsi storici della black music, che al di la del fatto prettamente musicale (il reggae è musica epidermica­mente povera fatta di accordi­base semplici, di ritmiche tutte in levare e backin' vocals dolce­mente ripetitivi), è la constata­zione di come, ancora una volta, nella cultura afro-americana è la musica il ruolo fondamentale ed egemone, nonché veicolo princi­pale di ogni senso di ribellione. Qui troviamo tutto il credo filo­sofico-religioso-rivoluzionario dei Rastafari, la Toro fede misti­ca e l'abbandono gioioso. Marley vede le sue radici spiri­tuali nella riscoperta dell'Africa e canta l'esodo dei giamaicani verso la terra promessa, inneg­giando a Jah e alla sua incarna­zione terrena: il Negus Hale Selassie. Nonostante i tentativi di altri importanti personaggi indigeni come Jimmy Cliff, Peter Tosh e Bunny Wailer, solo Marley e arrivato a due passi dal Leone d'Etiopia con una musica mai ghettizzata e che rimarrà per sempre legata alla sua figu­ra.

1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana
Bob Marley



Robert Nesta Marley detto Bob (Nine Mile, 6 febbraio 1945 – Miami, 11 maggio 1981

È considerato il più importante musicista reggae di sempre, ed ha avuto il merito di rendere popolare il genere fuori dalla Giamaica. Grazie alla sua opera, un mese dopo la morte fu insignito del prestigioso Jamaican Order of Merit. Molte delle sue canzoni parlano delle lotte dei poveri e degli emarginati dal potere.

Bob Marley nacque a Nine Mile, nella parrocchia civile di Saint Ann, in Giamaica, nel 1945 da padre britannico e madre giamaicana.

Fondamentale per il percorso artistico dei Wailers è la collaborazione con Lee Perry, figura leggendaria dei sound system giamaicani negli anni Sessanta. Il risultato è la miglior musica che la band abbia mai fatto fino ad ora: alcune tracce come ‘Soul rebel’, ‘Duppy conqueror’, ‘400 Years’ e ‘Small Axe’ contribuiscono a definire la direzione della nascente musica reggae.


Agli inizi degli anni ’70 la band pubblica, con la casa discografica inglese indipendente Island Records di Chris Blackwell, l’album “Catch A Fire”: questo è uno dei primi album di reggae a godere di una vasta distribuzione e una pesante promozione internazionale. L’album, pur non essendo subito una hit, ha un enorme impatto sui mass media a tal punto che i Wailers tengono un tour in Inghilterra, altra novità assoluta per un gruppo regge. E’ l’inizio del successo internazionale.

Nello stesso anno esce “Burning” che contiene brani come 'I Shot The Sheriff' e 'Get Up Stand Up', ultimo lavoro che vede insieme i tre fondatori dei Wailers: Tosh e Livingston lasciano il gruppo per proseguire la carriera solista e la band viene rinominata Bob Marley and The Wailers.

Con il crescente successo internazionale, cresce anche l’importanza politica di Bob Marley in Giamaica: la sua ferma posizione rastafariana trova una forte risonanza nei giovani del ghetto e si scontra seriamente con le istituzioni per i messaggi anti-conservatori presenti nella sua musica.

Gli anni compresi tra il 1974 e il 1980 rappresentano un periodo creativo straordinario per l’artista che lo porta alla produzione di numerosi e indimenticabili album tra cui: “Natty dread” (1974), con la canzone 'No Woman No Cry', primo vero successo su scala mondiale, “Rastaman Vibration” (1976), “Exodus” (1977), e “Survival” (1979) e “Uprising” (1980), che include la hit 'Could you be love'.

“Uprising”, l’ultimo album registrato da Bob Marley, in un certo senso una sintesi dei valori artistici, religiosi e umani del musicista, contiene la straordinaria ‘Redemption Song’, un assolo di voce e chitarra, il cui testo è una sentita interpretazione di un discorso lasciato al popolo africano da Hailè Selassiè prima di morire.

Bob Marley si spegne, stroncato da un tumore, l’11 maggio 1981, a Miami, all’età di 36 anni.


http://it.wikipedia.org/wiki/Bob_Marley









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