Hank Willams - 24 Of Hank Williams' Greatest Hits (1942-1952 Mercury)

                               
                                    
La storia di quarant'anni di america musicale per un uomo che ne ha vissuti appena trenta. Il Country d'autore simbolo della rinascita di una classe nata in piena depressione, per di più nella poverrisma Alabama che è al tempo stesso un ricatto politico, musicale e sociale.Williams è il sogno americano l'immagine dell'uomo fattosi da solo, impostosi con fiducia e decisione non dimenticando mai la lezione di vita imparata con le sue umili origini. Le sue canzoni rinnovano una struttura tradizionale prettamente campestre, riprendendone l'impressionante essenzialità del messaggio ed esponendo grandi ballate fatte di storie semplici. Qui sono radunati tutti gli indizi più significativi del più popolare country-man di ogni tempo. La leggenda narra che quando morì in un incidente stradale, mentre si stava recando al suo concerto, gli trovarono in mano un gfoglio con il testo di una nuova canzone.


1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/ Ronconi Mauro/ Arcana





Riferimento storico del country americano, per certi versi figura di passaggio tra il country tradizionale e la novità rappresentata dal rock’n’roll, Hank Williams (nato nel 1923 e morto a nemmeno trent’anni il primo gennaio del 1953) nella sua pur breve carriera è stato per ben 12 volti in vetta alla classifica americana dei dischi più venduti. Il suo pezzo più famoso, però, è in realtà la B-side di un 45 giri: “Cold, Cold Ground”, resa celebre dalla versione pop di Tony Bennet nel 1951 e, successivamente, da decine di altre versioni tra cui quelle di Lucinda Williams, Cowboy Junkies, Dinah Washington e Norah Jones. La morte di Hank Williams è avvenuta sul sedile posteriore di un Limousine, mentre era diretto ad un concerto.

Curiosità: il più strano tributo mai rivolto alla figura di Hank Wiliams è probabilmente quello pubblicato dalla band avant-garde statunitense The Residents nel 1996. Secondo capitolo di una (mai completata) opera sui grandi compositori americani, “Stars & Hank Forever: The American Composers Series” è un album che sulla prima facciata reinterpreta in chiave elettronica-minimale alcuni momenti caratteristici del repertorio di Hank Williams, e sulla seconda riserva un analogo trattamento al repertorio bandistico di Philip Sousa. Curiosità nella curiosità, la versione dei Residents di “Kaw-Liga” di Williams utilizza una base di basso e batteria molto simile (quasi uguale) a quella di “Billy Jean” di Michael Jackson, ed in alcuni paesi europei è stata un “quasi” successo commerciale.




Tracks:  01. Your Cheatin' Heart 02. Move It On Over 03. I'm So Lonesome I Could Cry 04. Ramblin' Man 05. My Heart Would Know 06. Kaw-Liga 07. Cold, Cold Heart 08. Lovesick Blues 09. Honky Tonk Blues 10. Honky Tonkin' 11. There'll Be No Teardrops Tonight 12. Mind Your Own Business 13. Jambalaya (On The Bayou) 14. Wedding Bells 15. Hey, Good Lookin' 16. Window Shopping 17. Settin' The Woods On Fire 18. I Can't Help It (If I'm Still In Love With You) 19. Half As Much 20. Why Don't You Love Me 21. You Win Again 22. May You Never Be Alone 23. Baby, We're Really In Love 24. Take These Chains From My Heart





Spoiler :
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pass: sergingus

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